Statua

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Era una tranquilla giornata sul pianeta dell'Hakaishin dell'Universo 10. Come era solito fare, il Dio della Distruzione stava riposando nella sua stanza... o, per meglio dire, stava placidamente ronfando tra due enormi guanciali, scoperto dalla vita in su, con una gamba che gli penzolava fuori dal letto.
Tutto questo mentre il suo Angelo Cus, seduta sul balcone di quella camera da letto, dalla sfera del suo scettro stava osservando una vera e propria faida tra due famiglie, da sempre in lotta sul loro pianeta. Non amava per niente le scene che erano proiettate di fronte a lei: intere famiglie che si organizzavano in bande per tendere delle trappole ai loro nemici, e innocenti che fuggivano in preda al terrore.
Ogni volta che i suoi occhi vedevano tutta questa violenza, la ragazza stringeva il suo scettro. Più volte - invano - aveva provato a svegliare l'Hakaishin... tuttavia quest'ultimo non ne voleva sapere di ridestarsi.
Così, non appena lei vide un enorme mostro - creato da una delle famiglie in guerra per sconfiggere, in pochi secondi, i suoi acerrimi rivali - arrivare al punto di coinvolgere la stabilità dell'intero pianeta, Cus pensò che non c'era bisogno di andare oltre. Si alzò, entrò nella stanza e rovesciò sulla testa del Distruttore l'intero sacchetto di mele che era accanto al letto. A quel punto, di scatto egli si sedette e, per il forte dolore, si massaggiò la testa.
«Ti sembra il caso di svegliarmi in questo modo?»
La ragazza incrociò le braccia e sentenziò: «È il momento di agire: c'è una malvagia creatura che potrebbe diventare una minaccia per l'intero Universo.»


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Il duo si fermò su una collina, intento ad osservare gli eventi disastrosi che stavano accadendo a valle. Spronato dall'Angelo - dietro ad una generosa ricompensa di mele - Rumsshi utilizzò il suo potere per distruggere, in pochi secondi, quel mostro.
«E anche questa è fatta,» avrebbe voluto dire... sennonché un urlo alle sue spalle interruppe quel suo "momento di gloria".
Cus si voltò, e vide un giovanotto che li stava osservando con molto stupore. Quel ragazzo, però, non pensò due volte a correre verso i suoi compagni che erano scampati alla distruzione e urlare a squarciagola: «Eccolo lì, il nostro Dio che ha salvati! Presto, erigiamo una statua in suo onore!»
Il Distruttore rimase spiazzato di fronte a quelle parole. «C-Come? Una statua... di me?!» disse stupefatto.
«È un modo dei mortali per renderle omaggio, Lord Rumsshi,» rispose l'Angelo con un sorriso, per poi voltarsi verso di lui. «Beh... cosa ne dice se li raggiungessimo per---»
Ma Rumsshi si era già dileguato dalla sua vista; Cus lo vide a valle, in mezzo a quel gruppo di persone, pronto a farsi venerare e dare indicazioni sulla costruzione della sua statua.
«Ehi, Cus!» urlò, invitando l'angioletta a seguirlo. «Non sapevo di questa tradizione delle statue: mi conviene distruggere più spesso se voglio farmi adorare da tutto l'Universo!»
Di fronte a quella scena la fanciulla sorrise rassegnata e si incamminò verso la valle.


Speriamo che, non appena termineranno la sua statua, non perda di nuovo la voglia di lavorare...

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