Non so per quanto tempo rimasi in quella posizione: ginocchia al petto e schiena contro la porta. Non ce la facevo proprio a realizzare quello che aveva detto, tantomento credere che fosse vero. Non sono la persona per cui i ragazzi provano interesse e se anche così fosse nessuno avrebbe varcato la siepe che divideva il mio mondo, il mio confine di fiducia dagli altri. Pochi,davvero pochi hanno il privilegio di godere della mia fiducia e nessuno ha mai visto cosa davvero ci sia in me.
Mi risvegliai dal torpore di quei pensieri come se mi avessero tirato una secchiata d'acqua gelida addosso,presi qualche respiro profondo, tastai il pavimento di fianco a me e mi accertai che le mie gambe fossero ancora in grado di reggermi e risposero positivamente. E finalmente uscii dal bagno.
Mi affrettai verso la nostra postazione e notai che erano quasi tutti bagnati, erano già andati a farsi un bagno.
"Ehi, mi stavo preoccupando, eri sparita!" disse Bea avvicinandosi.
"Ehm,si scusa, ho incontrato un'amica e ci siamo messe a parlare" inventai, sperando che se la bevesse.
"Certo-rispose sospettosa- pensavamo di andare a mangiare qualcosa, sei dei nostri?"
"Perfetto! Fammi controllare un momento il cellulare" e mi avviai verso il borsone da cui estrassi il mio telefono.
Un nuovo messaggio: Enrico.
Sospirai e aprii il messaggio un po' impaurita.
"Ehi ciao bella! Come stai? Spero te la stia passando bene, ci dovremmo vedere una volta o l'altra.
P.S. stavo riguardando la tua foto profilo, è davvero stupenda"
"E questo spasimante chi sarebbe? esclamò qualcuno alle mie spalle facendomi sobbalzare.
"Ehm, solo un amico Bea, nulla di più..."risposi poco convincente e mi portai il telefono dietro la schiena, arrossendo colpevole come una bambina beccata a rubare i biscotti di nascosto.
"Oh dai non farti pregare Elena! Racconta!"mi incalzò lei
"L'hai voluto tu. Ci conosciamo da parecchio ma solo negli ultimi tempi abbiamo incominciato a parlare seriamente, una sera mi ha anche invitato al cinema e boh siamo stati abbastanza bene ma lui era fidanzato. Dopo qualche giorno si è fatto sentire dicendo che aveva lasciato la sua ragazza, io ero un po' preoccupata che lo avesse fatto per me ma negò anche se non ero troppo convinta."
Presi un bel respiro, profondo. E continuai.
"Una sera iniziammo a parlare, nulla di speciale ma qualcosa cambiò e lui iniziò a farmi domande personali, se fossi fidanzata, se volessi una relazione, cose del genere. E ad un tratto come un fulmine a ciel sereno mi disse che gli piacevo e che voleva davvero provarci con me. Era schifosamente dolce e comprensivo sempre, ogni tanto mi mandava messaggi dolci nel bel mezzo delle lezioni e forse l'unica cosa che mi piace era questo, lui non mi interessava davvero. Una sera gli chiesi di uscire per parlare e stare un po' insieme ma lui ignoró completamente il messaggio, poi mi disse di non essere più sicuro di noi è di volere una pausa e sparì. Quando si ripresentó dopo tre settimane mi disse che ci aveva ripensato su di noi e tornó con la sua ex. Ma continua a cercarmi, a scrivermi cose dolci, come se ci provasse ancora è la sua ragazza va a dire in giro che sono io che ci provo, io? Ti rendi conto? Però io continuo a rispondergli e a scrivergli, quando sono giù, quando sono troppo debole per pensare di stare bene da sola e non so cosa fare...che gran casino"
Beatrice prese un bel respiro e mi si avvicinò per poi avvilupparmi in un abbraccio. Allora mossi le braccia intrappolate verso di lei nel tentativo di ricambiare e le appoggiai la testa sulla spalla.
Dopo un paio di secondi in quella posizione, ci staccammo e tornammo verso gli altri in piscina senza dire nulla.
Arrivammo al bordo e iniziarono a schizzarci con l'acqua.
"Allora avete intenzione di fare le asociali ancora per molto? Bea non puoi tenere la tua bella amica solo per te eh!" Disse Luca, il moro, strizzandomi l'occhio. Non ero abituata a quei commenti e arrossii ma cercai di darmi un contegno nascondendolo con un sorriso.
"Che stronzi! Dai Ele andiamo!" Mi incitó Beatrice e si buttó verso di loro in un tuffo a bomba, alzando una serie di schizzi.
Non attesi altro invito e mi lanciai.
*******
Stavamo giocando a palla e Maria la alzó verso di me ma io da brava impedita non riuscii a prenderla così finì ben oltre la mia postazione.
Allora mi girai per andarla a recuperare ma mossi pochi passi in avanti che fui costretta a fermarmi.
Avete presente quando nelle canzoni c'è una pausa, gli strumenti si fermano e si sente il silenzio opprimente, e in quel momento il vostro cuore perde un paio di battiti ed è fermo in attesa che la musica riprenda esplodendo per farlo con essa?
Avete presente quella sensazione di nausea e peso sullo stomaco quando succede qualcosa di spiacevole?
Avete presente il senso di delusione?
Bene.
Vicino al bar c'era un ragazzo abbastanza alto, leggermente muscoloso, capelli castani e occhi nocciola vivi. Il braccio destro era appoggiato al fianco destro di una ragazza, magra, alta, mora con gli occhi verdi, bella, molto bella. Fanculo aveva anche un bel sorriso mentre rideva come un'oca alle battute squallide di Marco e del suo amico.
Come notó che lo stavo guardando, fece tornare lo sguardo sul suo amico di fronte a lui ma notai una reazione nella vigorosa palpata che assesstó al sedere della ragazza, così di fronte a tutti.
Troia e puttaniere. Bene.
Mi affettai a riprendere la palla e mi girai di nuovo mettendo su il mio solito sorriso finto.
Mi riusciva così bene.
******
Era ormai tardi ed ero abbastanza stanca ma non riuscivo nè avevo voglia di dormire. Ero sul divano in silenzio mentre i miei genitori dormivano nella stanza a fianco.
Ero ancora parecchio scombussolata da quello che era successo quel giorno, anzi ero proprio confusa e abbastanza depressa.
Avevo fatto di tutto per non credere a quello che aveva detto Marco ma in fondo quelle parole mi avevano colpito e in me si era accesa una piccola fiamma di speranza che fossero sul serio vere.
"Voglio davvero conoscerti"
Una sola frase che continuava a rimbombarmi in testa e così feci quello che mi riusciva meglio, scappare.
Ero da sola, mi sentivo sia delusa sia arrabbiata per avergli permesso di accendere quella fiammella in me e così scappai e cercai rifugio nella persona sbagliata, l'unica che me ne avrebbe sempre dato senza che io mi sentissi un peso.
Nuovo messaggio.
Destinatario: Enrico.
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Cosa mi sta succedendo
RomanceOrmai vicino, troppo vicino a me, mi disse:" Hai dimenticato una cosa" [...] Sono ufficialmente nei casini. Tratto dal capitolo 2, mai una gioia, o forse si?