L'estate era finita così com'era iniziata, in sordina senza farsi notare, o forse non era iniziata mai.
Alla fine di giornate davvero belle, di quelle che ti fanno sentire caldo dentro non c'erano state, almeno non per me.
Anche le vacanze erano passate molto velocemente senza che accadesse nulla di troppo memorabile e il momento di affrontare un nuovo percorso di avvicinava inesorabilmente.
Dovevo però salutare i miei migliori amici prima che ognuno prendesse la propria strada.
E quale modo megliore di una bella tendata in giardino di Gaia?
Ero tornata dal mare al mattino e alla sera ero pronta per festeggiare, consapevole che ci saremmo separati per inseguire ognuno le proprie passioni, o quasi.
Sì,perchè il sogno della mia vita era ed è tutt'ora fare il medico ma dopo essermi ripresa dalla tristezza di non essere stata presa,cosa non assolutamente facile dopo tutta la fatica che avevo fatto cercando di conciliare maturità, test di ammissione e patente, avevo ripiegato su biologia.
Ma non avrei smesso di provare, era quello che volevo e quello che sarei diventata. Già da bambina ero e sono tutt'ora molto testarda ed esigente, quindi quello che volevo l'avrei ottenuto a tutti i costi.
Avevo sempre posto il bene e la felicità degli altri prima del mio, proprio perchè fare qualcosa di buono per altre persone e dare ad esse un po' del mio affetto faceva stare bene anche me di rimando.
Probabilmente avrei dovuto diventare medico per altre motivazioni perchè forse l'altruismo non basta, ma queste sono le mie e per me sono abbastanza valide.
Non sapevo ancora dove quest'anno mi avrebbe portata e forse non lo so ancora ora, nonostante non sia nemmeno finito.
In fondo, come mi disse Margherita un giorno, nessuno è sicuro di una sua scelta nemmeno quando l'ha fatta ma se l'ha fatta non se ne deve pentire se in quel momento gli sembrava la scelta migliore.
E così avevo fatto io, scegliendo biologia.
Ma torniamo alla tendata.
Quel pomeriggio come di rigore andai a salutare i parenti dopo le vacanze alla sera dopo cena andai da Gaia.
La tenda era già montata in giardino e lì ci aspettavano anche un paio di bottiglie di vino e di birra e una di vodka.
Dio benedica le mie amiche.
La serata procedette tra risate e divertimento. Era quello che ci voleva, buoni amici e tante sane risate.
Erano ormai le 3 di notte quando decidemmo che era il momento di andare a dormire così sistemammo i materassi e i sacchi a pelo nella tenda.
C'è un momento della giornata in cui si spengono le luci e si accende il cervello, ma non quella parte che ti permette di fare ragionamenti e di memorizzare, ma quella che ti fa analizzare gli avvenimenti e le cose dette, quella che ti riporta alla mente molto ricordi e ti fa venire nostalgia.
In quel momento iniziai a pensare ai cinque anni passati insieme, alle mie amiche con le quali avevo condiviso ogni mattinata e ogni sabato sera e che ora avrei dovuto lasciar andare per la loro strada.
Erano la mia famiglia, il mio porto sicuro a cui ritornare quando il mare si faceva più increspato per salpare.
Sapevo che loro mi volevano bene così com'ero e mi conoscevano bene nei minimi dettagli, con loro non avevo bisogno di indossare maschere.
Non che dovessi per forza indossarne, non fraintendetemi, ma con loro era diverso e per quanto avessi potuto conoscere persone nuove e stupende, da loro sarei tornata.
Quindi la mattina seguente,durante la colazione, non parlammo di università nè di andare via, quasi per non voler rompere l'incanto che ci faceva credere che saremmo stati noi per sempre.
In quel momento fissai ognuno cercando di analizzare attentamente ogni dettaglio del volto e dei modi di fare per fissarmelo nella memoria.
E se me lo ricordo ora, vuol dire che ce l'ho fatta.
Arrivò il definito momento dei saluti e realizammo in quel momento che per davvero stava succedendo. L'università e il trasferimento non erano cose di cui ci saremmo occupati in futuro, le stavamo vivendo e stavamo crescendo.
Ci saremmo riviste sicuramente, magari non tutti i giorni e nemmeno tutti i fine settimana ma in qualche modo l'avremmo fatto.
Alla fine, le amiche non sono mai lontane, magari per la distanza ma mai per il cuore.
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Eccomi!
Sono tornata finalmente! Soprattutto sono tornata per restare e spero ne siate contenti.
Mi è molto mancato scrivere ma mi ha fatto bene una piccola pausa per ritrovare me stessa e soprattutto per poter preparare al meglio questi dannati esami.
Non li ho ancora finiti però almeno uno dei 3 è andato quindi incrociate le dita per me per la prossima settimana.
Spero il capitolo vi piaccia e spero come sempre di emozionarvi.
La storia ovviamente non è finita e continuerà presto :D
Grazie di cuore per le 15K letture, vi voglio bene
Chiara
P.S. mi potete trovare su instagram come chiarakhya e su twitter come @chummychia. Scrivetemi in tanti e lasciatemi un commento se vi è piaciuta la storia :D
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Cosa mi sta succedendo
RomanceOrmai vicino, troppo vicino a me, mi disse:" Hai dimenticato una cosa" [...] Sono ufficialmente nei casini. Tratto dal capitolo 2, mai una gioia, o forse si?