Tre giorni, sei ore e quindici minuti.
Ecco il tempo che mancava a Natale.
Le lezioni erano quasi alla fine e di esami era una settimana buona che non si parlava più, quindi avevo un po' di tempo per dedicarmi a me e al Natale.
Ero stata tutto il pomeriggio in giro per i negozi del centro con Eleonora a cercare i regali per le mie amiche e per i miei genitori, quest'anno ero partita molto in anticipo ed ero quasi a posto, anche con quello per Marco, con cui stavo ormai da un paio di mesi tra alti e bassi.
Questi ultimi principalmente per colpa mia perchè avevo ancora qualche difficoltà a fidarmi, da parte sua ci metteva davvero tanta pazienza e comprensione con me, si vedeva che non voleva affrettare e rovinare le cose.
Un po' mi sentivo in colpa per avere delle riserve sul suo conto, volevo davvero far funzionare le cose questa volta visto che anche lui era serio, ma con il tempo sarei anche io arrivata a fidarmi completamente di lui.
Stava inziando a nevicare molto piano mentre percorrevo la via di casa mia a piedi e così accelerai il passo per quanto potevo visto che ero carica di sacchetti e pacchi regalo.
Trafficai un po' con le chiavi prima di riuscire finalmente ad entrare in casa.
Spinsi la porta con la schiena avendo le mani impegnate, avanzai al semi buio verso la sala quando ad un tratto sentii due mani prendermi i fianchi e sobbalzai.
Con un tonfo le borse caddero a terra mentre una voce familiare mi sussurrava all'orecchio: "Buon Natale amore"
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Ero in cucina che stavo preparando la colazione per due quando il mio telefono si illuminò segnalandomi una chiamata in entrata così lo presi per rispondere.
"Ele,pront..."
"Com'è andata?" mi chiese lei senza farmi finire
"Dovevo immaginarlo che c'eri anche tu dietro a tutto questo!- risposi con tono leggermente acido che poi ammorbidii- E' andata bene, è stato molto dolce."
"Ah!! Che carini che siete! E' ancora li da noi Marco?"
"Sisi, sta ancora dormendo, era parecchio stanco, si vede che si è proprio impegnato."
"Non voglio nemmeno sapere cosa avete combinato voi due in quella camera, non dirmelo, non mi interessa!! Anzi, mi interessa eccome!" disse Eleonora scoppiando in una risata
"Ma cosa pensi? Io mi riferisco alla sorpresa! Guarda che qui di pervertita ci sei solo tu!" risposi io fingendomi offesa.
"Si va beh, non fare la suorina con me Elena! Allora hai intenzione di raccontarmi sta sorpresa o devo chiedere a lui?"
"Nono faccio io. Ieri sono tornata a casa dopo averti accompagnata in stazione e quando sono arrivata a casa non ho subito acceso la luce e sono andata verso il salotto. Lui è sbucato dal nulla e mi ha portata in sala, praticamente aveva coperto il pavimento e il tavolo con petali e candele. Poi sul divano mi ha fatto trovare un mazzo di rose con un biglietto e mi ha lasciato un regalo sul tavolo, sotto l'alberello." risposi io
"Non fare la preziosa con me, sai che voglio sapere anche cosa ti ha regalato!"
"Un braccialetto con dei charms che ha scelto lui" risposi io, tenendomi sul vago mementre accarezzavo i pendagli del bracciale: un cuoricino, un ricamo floreale e uno Swarovski.
"Schifosamente romantico, ci sa fare! E sicuramente sarà bravo non solo con il romanticismo, capiscimi" rispose.
"Ora però Ele devo lasciarti, lo sento che si sta svegliando. Ci sentiamo quando torniamo a casa. Ciao!" dissi io sbrigativa,ricominciando a preparare la colazione.
"Buongiorno" sentii alle mie spalle da una voce ancora impastata dal sonno
"Buongiorno a te! Latte o caffè?" dissi voltandomi e avvicinandomi a Marco per salutarlo.
"Caffè grazie" mi rispose dandomi un bacio sulla fronte.
Solo in quel momento notai che aveva solo i pantaloni della tuta e si stava infilando la maglietta.
Rimasi un momento imbambolata con la caffettiera in mano e quando ebbe finito, un po' delusa per essere stata privata dalla vista, mi avvicinai al tavolo per versargli il caffè e mi sedetti nell'altro posto libero.
"Allora qual'è il programma della giornata capo?" dissi io.La sera prima gli avevo promesso che avrebbe potuto decidere lui cosa avremmo fatto il giorno dopo e io mi sarei fidata e non mi sarei opposta a nulla però ero troppo curiosa per aspettare.
"Nonostante io abbia svariate idee su cosa potremmo fare oggi- disse con sorriso malizioso- non faremo nulla di tutto ciò ma non ho intenzione di dirti cosa succederà. Ti devi fidare" rispose.
"Va bene, allora vado a prepararmi in religioso silenzio visto che vuoi fare il misterioso!" risposi io fingendomi offesa.
Mi alzai, andai al lavandino a posare la mia tazzina del caffè e quando ripassai vicino al tavolo mi arrivò un pizzicotto sul fianco di sfuggita.
"Oh ma cos'è?" reagii io.
"Vedi, non riusciresti mai a stare in religioso silenzio, parleresti anche con le pietre se potessero risponderti!"
Gli lanciai una linguaccia e mi rintanai nel bagno a prepararmi mentre continuavo a sentirlo ridere.
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Eravamo tornati entrambi a casa dalle nostre famiglie per le vacanze di Natale dopo quel bellissimo pomeriggio.
Dopo un giro in centro mi aveva portato a pranzo in un ristorante carino in cui cucinavano con tutti ingredienti biologici.
Nel pomeriggio invece eravamo andati a pattinare.
Un'oretta e diverse cadute mie dopo, avevamo i piedi a pezzi e i crampi dal ridere così ci eravamo avviati verso la stazione per prendere il treno per casa.
Prima di separarci, consapevoli che non ci saremmo visti fino a dopo Natale, gli diedi il suo regalo, era un maglione natalizio di Zara grigio e lui mi aveva sorpreso con un ultimo regalo per me, da aprire rigorosamente a Natale, sostenendo che era "quello più economico ma a cui teneva di più".
Così, dopo aver sistemato la valigia che non avrei usato per un paio di settimane, decisi di mandargli un messaggio.
Nuovo messaggio
A: Marco
"Non ho parole per ringraziarti dei regali e di queste giornate, sei fantastico e mi manchi già"
Invio.
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Ciao splendori, siamo quasi a 20K e voi siete pazzi!! Vi adoro!! Spero che vi piaccia il capitolo e che passiate un buon natale con le vostre famiglie a ciccioneggiare!
Grazie di tutto,
chiara <3
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Cosa mi sta succedendo
RomanceOrmai vicino, troppo vicino a me, mi disse:" Hai dimenticato una cosa" [...] Sono ufficialmente nei casini. Tratto dal capitolo 2, mai una gioia, o forse si?