Capitolo 6- Ha ragione lui

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I suoi occhi nocciola erano socchiusi, coperti dalle folte ciglia, e io per un secondo pensai di potermela cavare ma li aprii di scatto e li puntò su di me. Sentii il suo sguardo bruciarmi addosso mentre la sua bocca si socchiuse in un misto di sorpresa e chissà cos'altro.

Beatrice mi si avvicinò decisa, prendendolo per la mano dopo che ebbero terminato l'abbraccio. Lui cencentrò la sua attenzione su di me, squadrando il mio corpo per intero.

Ti piace eh?

"Marco, lei è Elena, la mia amica" disse Beatrice

"Oh, lo so" disse lui con sguardo malizioso, mentre Beatrice assunse un'espressione perplessa

"Ma come.." cercò di dire Beatrice per chiarire la situazione

"Merda e voi come vi conoscete?" fu l'unica cosa che mi riuscì ad uscire dalla bocca.

Beatrice era ancora scossa per la risposta di Marco quindi si attardò nel rispondere quindi ci pensò lui. " Eravamo compagni di catechismo da piccini ma noto- e si girò verso lei- che sei molto cresciuta" e le rivolse uno di quei sorrisi maliziosi mentre lei abbassò lo sguardo arrossendo.

Deglutii a fatica.

"Ah, capisco. Beh Beatrice potremmo andarci a sistemare nel prato e iniziare a goderci la giornata?" dissi e tirai fuori uno dei miei migliori sorrisi finti.

"Oh, ehm, certo, a dopo Marco" rispose lei quando si riprese.

E ci allontanammo in silenzio, dirigendoci dove gli altri avevano già lasciato le loro cose. Lei decise di rompere il silenzio.

" Dico, avevo ragione o no? Che figo è Marco?"

" Mh, sì carino" balbettai io cercando di dissimulare e per fortuna raggiungemmo gli altri. Niente più conversazioni imbarazzanti, grazie!

"Ragazzi io vado un momento in bagno, voi iniziate ad andare,ci vediamo direttamente in acqua" esclamai.

Avevo bisogno di un momento da sola per metabolizzare il tutto e cercare un modo per sopravvivere alla giornata. Che palle.

Mi incamminai da sola, tornando indietro nel prato dietro al bar per evitare la sfilata tra piscina e bar.

Pensavo ti piacesse sculettare davanti alla postazione dei bagnini, o meglio, davanti a uno in particolare.

Non puoi fare uno sbaglio che quella stronza della tua coscienza te lo sbatte in faccia oh! Si lo avevo provocato quella sera e non so perchè ma ora la questione era chiusa.

Sicura?

Il bagno era proprio a fianco dell'entrata e lo avevo quasi raggiunto quando mi sentii prendere il polso e mi girai molto indispettita.

"Pensi di andartene di già?" esclamò serio, i suoi occhi nocciola piantati nei miei.

Un brivido. Un battito perso.

"Ehm no veramente io sto andando in bagno" balbettai

"Brava ragazza, questa volta non scappi" rispose

Un altro brivido. Un altro battito perso.

Lui se ne rese conto e addolci la sua espressione. E si avvicinò, oh se si avvicinò.

"Ehi che ti succede? Dai non essere nervosa, prometto che mi comporterò bene oggi, voglio davvero conoscerti" disse con un sorriso diverso, quasi amorevole, sincero, privo di malizia.

Lui voleva cosa? Mi dissi che avevo capito male, che lui continuava ad essere il cretino convinto e pieno di sè che credevo fosse. Sì doveva essere così e gli avrei risposto a tono.

Però ti ha colpito eh?

"Sarà meglio per te! Chi ti credi di essere? Prima mi baci così senza quasi conoscermi e poi ci provi con me così? Non sono mica una di quelle troiette che sarai abituato a farti! E ora mi scusi sua altezza ego smisurato, la mia vescica mi chiama! " esclamai a volume forse un po' troppo alto e quando mi uscirono queste parole me ne pentii quasi.

Lui rimase immobile con la bocca socchiusa e uno sguardo perso negli occhi, sembrava colpito, quasi ferito azzarderei.

Forse avevo esagerato e la mia espressione si addolcii mentre il cuore continuava a battermi ad una velocità disumana. Aprii la bocca per cercare di dire qualcosa, volevo rimediare ma non uscii nulla. Il danno era fatto, pazienza, e comunque lui fino a prova contraria era solo uno che conoscevo da poco.

Mi girai e me ne andai, diretta verso i bagni. Sentii gli occhi pizzicarmi, lacrime? No eh, non per una cazzata del genere. Cosa cazzo stavo facendo?

"Come vuoi tu! Io ero sincero! Perchè non ti lasci conoscere? Perchè devi allontanare sempre tutti?" mi urlò Marco ma io accelerai il passo.

Mi infilai nel primo bagno libero e chiusi la porta alle spalle. Mi accasciai al suolo e respirai profondamente. In quel momento la voce della mia coscienza rieccheggiò per le pareti della mia scatola cranica e trapassò i miei pensieri.

Ha ragione lui.

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