Meno male che Andrea mi aveva ripreso per mano e mi aveva portato via, ero completamente inebetita. Raggiungemmo gli altri e ci separammo, io mi diressi verso le mie migliori amiche Margherita, Marta e Gaia. Presi il mio telo dalla borsa e dopo averlo steso mi ci sedetti sopra senza neanche spogliarmi, stavo cercando di capire cos'era successo ma non ne ebbi tempo perchè Marta urlò a tutti: " L'ultimo che si butta in acqua paga il primo giro sta sera!"
Oh cacchio, dovevo darmi una mossa! Mi tolsi i vestiti in fretta e iniziammo tutti a correre verso la piscina per poi lanciarci dentro! L'acqua era fredda ma quando tornammo in superficie iniziammo a ridere come matti! Adoravo questi momenti con i miei compagni!
Una fitta di nostalgia mi invase d'improvviso, saremmo stati insieme ancora per pochi mesi e poi ognuno avrebbe preso la propria strada per l'università e ci saremmo ritrovati lontanissimi. Per scacciare questi brutti pensieri nuotai un po' verso di loro, si erano spostati più avanti nella piscina dove l'acqua era meno profonda, li ringraziai mentalmente. Mi avvicinai di nascosto a Simone, uno dei miei migliori amici, e gli saltai sulla schiena schizzandolo e lui di rimando mi urlò: " Sei proprio una piccola rompi palle!"
I nostri compagni, Franceso e Filippo, mi iniziarono a schizzare per cercare di farmi scendere dalla sua schiena ma rafforzai la presa e intanti sentii dietro di noi la voce di Andrea che chiamava. "Facciamo la lotta dai! Ele, Simo, sbrigatevi!"
Ci girammo ed erano già pronti lui e Marta, lei sulle sue spalle, per ingaggiare battaglia. Ci avvicinammo quando io e marta, dopo aver unito le mani e aver ricevuto il via da Diletta, iniziammo a spingerci per far finire l'altra in acqua. Eravamo ancora in quella posizione quando uno dei bagnini più anziani ci venne ad ammonire: " Ragazzi per favore non fate così, ci sono anche altre persone qui e potreste fare male a qualche bambino"
Privati del nostro divertimento e un po' infreddoliti, uscimmo dalla vasca per andare a scaldarci e ad abbronzarci un po' al sole. Arrivati ai nostri asciugamani mi diedi una passata veloce sul corpo per eliminare le goccie più grandi e con fare deciso e una crema in mano mi diressi verso Andrea, radunai tutto il coraggio e la faccia tosta che avevo e gli dissi: " Hai voglia di mettermi la crema sulla schiena?"
Gaia mi guardò male, sapeva che mi piaceva e sapeva che mi stavo illudendo bellamente ma continuava a sopportarmi. Non ho davvero parole per descrivere la gratitudine che provo nei confronti delle mie amiche per sopportare tutti i miei sbalzi d'umore e tutte le cazzate che combino, mi sento davvero fortunata ad avere loro.
"Certo" mi rispose e mi prese dalla mano il tubetto di solare. Mi girai porgendogli la schiena e iniziò a metterci solo qualche goccia per poi spalmare dopo. Quando appoggiò il palmo della sua mano sulla mia schiena arricciai le spalle, cercando inutilmente di mantenere una certa indifferenza al suo tocco.
La mano ora stava salendo sulla spalla destra, per poi passare sul collo e arrivare a sinistra, si soffermò a farmi un piccolo massaggio alle spalle che mi fece lasciar andare un profondo respiro mentre il collo incapace di reggersi da solo si lasciava andare all'indietro. Oh quanto lo odio e quanto lo amo quando è così! Il suo tocco stava scendendo verso il basso della schiena per finire il lavoro quando sentii una voce fin troppo conosciuta esclamare:" Andre!!"
Lei. La causa dei miei mali. La ragazza di Andrea. Adesso avete capito perchè mi stavo illudendo? Perchè dovevo stare lontano da lui ad ogni costo? Non so cosa ci sia mai stato tra me e lui, anzi lo so cosa c'era e c'è di mezzo: lei. Non mi era mai stata simpatica, e non solo perchè era la sua ragazza, ma perchè era una di quelle un po' smorfiosette, di buona famiglia e non era mai stata troppo espansiva nei nostri confronti anche perchè era un anno più grande di noi e quindi si credeva la padrona del mondo. Ma stavano insieme quindi ogni volta che uscivamo ce la ritrovavamo tra le palle.
Lui mi lasciò li a metà, con ancora la sensazione dolce e amara del suo tocco sulla mia schiena e metà crema ancora da spalmare. Sentii Simone avvicinarsi per aiutarmi ma non fece in tempo ad aprire bocca che una voce giunse dalle mie spalle. " Ci penso io, stai ferma!" Mi girai e mi ritrovai faccia a faccia con Enrico.
"Porca troia mai che succeda qualcosa di buono!" pensai. Non che odiassi quel ragazzo ma avevamo una storia complicata alle spalle e non volevo aggravare la situazione. Mi appoggiò le mani addosso e sentii i muscoli tendersi, non per il piacere del suo tocco ma perchè volevo scappare da quella situazione di disagio completo. Quando ebbe finito mi invitò a fare due passi e sebbene non morissi dalla voglia ci andai. Giusto per levarmi da quell'aura di effusioni e amore che i due piccioncini stavano emanando e che mi stava investendo come un camion.
Proseguendo la nostra passeggiata per il prato che costeggiava la piscina principale e terminava ai due estremi, con il bar da un lato e quella dei piccoli dall'altro, incontrammo i suoi amici e mi fermai a fare un paio di chiacchiere con loro ma due piccoli e insistenti occhi indagatori erano puntati su di me, la ragazza super gelosa e super rompi palle di Enrico. Così avrebbe avuto ancora qualcosa di cui sparlare e qualche spunto per darmi nomi poco eleganti in giro. Mai una gioia.
Mi congedai da tutti, anche Enrico, e mi diressi verso il bar da cui sentivo provenire gli schiamazzi dei miei compagni. Avevano preso il tavolo più grande verso il fondo e io mi sistemai tra Gaia e Filippo.
La giornata proseguì tra partite a briscola e risate, anche se qualche volta sentivo addosso gli occhi di Andrea che cercavano di decifrare la mia espressione. Non gli era mai piaciuto Enrico,un po' per come mi aveva trattato, un po' forse anche per gelosia? Chi riusciva a capirlo era bravo! Certe volte i ragazzi sanno essere così complicati.
Mentre tornavamo verso la nostra postazione Andrea si avvicinò a me e mi prese per un polso facendomi girare verso di lui. " Cosa è successo con lui- ponendo l'accento su quella parola- ti ha baciata?"
Quanto mi dava sui nervi quando faceva così! Gli risposi molto acidamente: " E se anche fosse? Tanto a te non importa!" Il suo sguardo si incupì e lasciando andare il mio braccio tornò da lei, intrecciando le loro mani.
Erano le 17 e 30 ed eravamo un po' tutti stanchi e cotti dal sole così stabilimmo appuntamento per la sera stessa, insomma la maturità era finita e avevamo tutto il diritto di uscire e goderci le vacanze! E ammettiamocelo, avevo un bisogno disperato di qualche chupito!
Dopo aver raccolto tutte le nostre cose passammo di nuovo a fianco della piscina ma sentii una voce chiamarmi da dietro. Mi fermai mentre gli altri andavano avanti verso l'uscita, mi voltai e un po' più lontano da me c'era Marco, il bagnino. Oh cazzo e ora che faccio? E poi cosa vuole da me?
Si avvicinò molto pericolosamente. Come se stessi guardando uno schermo su cui passano parole molto velocemente, visualizzai nella mia mente una serie di "merda" e bestemmie varie degne dei migliori scaricatori di porto. Che finezza.
Ormai vicino, troppo vicino a me mi disse:" Hai dimenticato una cosa"
Con sguardo confuso e inebetito lo guardai avvicinarsi ancora di più, sentivo il suo respiro addosso, la sua mano dietro al mio collo e inaspettatatamente le sue labbra sulle mie. Il mio cervello mi diceva di fare qualcosa, rispondere al bacio o andarmene via ma i comandi non arrivavano al corpo, i nervi erano tutti scollegati ma tesi al tempo stesso in un misto in sensazioni inspiegabili.
Risposi delicatamente al bacio quando ripresi le facoltà motorie ma lui voleva di più, si fece più passionale posando le mani sui miei fianchi e tirandomi più verso di lui. A quel punto presi con entrambe le mani il suo viso e mi staccai, mentre lui con sguardo contrariato mi disse: " So che lo vuoi anche tu"
Non risposi neanche, e credetemi non so perchè lo feci, ma mi girai e attraversai il cancello d'ingresso raggiungendo i miei compagni che stavano chiacchierando con gli amici di Enrico. Ovviamente tutti avevano visto tutto.
Sono ufficialmente nei casini.
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Cosa mi sta succedendo
RomansaOrmai vicino, troppo vicino a me, mi disse:" Hai dimenticato una cosa" [...] Sono ufficialmente nei casini. Tratto dal capitolo 2, mai una gioia, o forse si?