10. La compagna di una spia (REV 2022)

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La sagoma di Crystal era passata davanti alla finestra della casetta nel bosco ormai tre volte.

Doveva andare, aveva i minuti contati, eppure il suo più grande desiderio era solo entrare in casa e stringerla forte tra le braccia.

Io t'amo perdutamente mia cara

Ho perduto il senso della vita

Non conosco più il lucore

Perché l'amore è il mio desiderio

Il mio sole e la mia vita intera.[1]

Si concesse ancora un breve istante, in un sospiro represso di desiderio, pensando da quanti giorni non erano più stati insieme.

- Crystal, amore mio!

All'improvviso la porta si aprì e la maga comparve sulla soglia, quasi l'avesse richiamata con il suo sussurro d'amore.

La luce di un sorriso le illuminò il volto e in un istante fu tra le sue braccia, le labbra sulle sue per un intenso bacio, stretta a lui, felice.

- Perché non mi hai avvisato?

- No, amore, non posso fermarmi. – sospirò Severus. – L'Oscuro Signore mi attende.

Il sorriso svanì dal viso di Crystal e l'azzurro degli occhi s'incupì mentre emetteva un sospiro di delusa rassegnazione increspando le labbra in un piccolo broncio:

- Uffa!

Il mago le sfiorò delicato le labbra con la punta delle dita e chiuse gli occhi, stringendola ancora a sé con intensa dolcezza:

- Ti amo, Crystal, e non sai cosa darei per rimanere qui. – sussurrò, le labbra ardenti di nuovo su quelle della maga per un lungo bacio.

Severus s'irrigidì all'improvviso. Si staccò brusco arcuando appena la schiena e raddrizzando il capo, soffocò un lamento e si portò la mano all'avambraccio sinistro, artigliandolo, il disgusto inciso sul volto:

- Come vedi, il mio padrone non ama aspettare. – sibilò a denti stretti.

- Severus! – esclamò osservandolo preoccupata.

- Va tutto bene. – rispose continuando a stringersi il braccio, ma controllando di nuovo i lineamenti del volto per atteggiarli a una fasulla sicurezza.

- Va tutto bene. – ripeté, addolcendo la voce. – Volevo solo vederti...

Già, voleva solo vederla!

Ora, invece, l'inebriante profumo di Crystal era sulle sue labbra e ovunque sul suo corpo e, ancora una volta, avrebbe dovuto imporsi, spietato, di cancellarlo da sé.

Sarebbe arrivato in ritardo e Voldemort, a giudicare dall'intenso bruciore del marchio, sembrava già piuttosto irritato.

Le sorrise mesto, sfiorandole piano la guancia, il braccio sinistro rigido lungo il fianco, il pugno serrato in una spasmodica stretta. Si chinò per un ultimo, lieve bacio e infine sussurrò, a fior di labbra:

- Ti amo!

Crystal non fece tempo a rispondere che Severus era già saltato di là del ponticello. Vide solo un'ombra scura e il colpo deciso a far ruotare il mantello nero sulle spalle: si era smaterializzato all'istante.

*

La sera era calata da un pezzo quando il mago si materializzò: questa volta l'aveva avvertita tramite il cristallo nero del medaglione e Crystal, che lo aspettava, si precipitò verso di lui. Aveva il viso sporco di sangue e uno strano taglio sul dorso della mano: indossava ancora la lugubre tenuta dei Mangiamorte, sporca di terra in più punti, e il suo corpo era percorso da un profondo tremito.

Trasparenza e purezza del Cristallo (Terza e ultima parte di Cristallo Nero)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora