2. Cristallo Nero (REV 2022)

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Severus trascinò la maga con un ultimo strattone.

Era una camera spaziosa, arieggiata da grandi bifore istoriate.

Fungeva da studio, con due pesanti librerie stipate di libri che attorniavano una grossa e comoda poltrona di pelle; e da laboratorio, con un ampio tavolo da lavoro carico di provette e ampolle e diversi vasi, contenenti misteriosi ingredienti, allineati in bell'ordine sugli scaffali. Due calderoni erano a lato del camino, spento anche nella fredda sera d'inizio novembre.

In fondo alla stanza troneggiava un ingombrante letto a baldacchino, con pesanti tende di velluto verde scuro, in parte tirate.

Mentre Crystal osservava il luogo dove Severus aveva trascorso, in totale solitudine, gli ultimi quattro mesi dopo la morte di Silente, il mago era rimasto girato rigido verso la porta, volgendole le spalle.

Aveva sigillato l'ingresso, poi la sua bacchetta si era mossa nell'aria per insonorizzare l'ambiente e proteggerlo da eventuali intrusioni. Infine l'aveva riposta adagio all'interno del mantello.

Rimase ancora a volgerle ostinato la schiena, le braccia tese lungo i fianchi con i pugni serrati, incapace di affrontare il momento in cui il suo destino sarebbe stato deciso.

Temporeggiò, quasi immaginandosi Crystal che gli levava la bacchetta contro, attendendo un lampo, uno schiantesimo... o peggio.

Ma, alle sue spalle, ci fu solo un indistinto fruscio di abiti che si avvicinano.

Infine si voltò, occhi di fuoco e mascelle serrate, sibilando tra i denti:

- Cosa diavolo ci fai qui?

Non fece in tempo a finire la frase che Crystal gli si gettò addosso, stringendolo forte a sé:

- Ti amo, Severus, ti amo!

Rimase immobile, le braccia abbandonate a lato, attonito, incredulo.

I pensieri divennero parole che, dolorosamente, gli bruciarono le labbra:

- Ho ammazzato Silente: sono un assassino e un traditore. Come puoi amarmi ancora?

- Non m'importa, Severus: ti amo! – esclamò con impeto. – Sono certa che c'è una spiegazione. Ti amo! – continuò, le parole ad accavallarsi convulse con un leggero tono isterico. – Un accordo tra voi... la maledizione alla mano... te l'ha ordinato... non so perché. Gli volevi bene... non sei un codardo. Ti amo, Severus, ti amo!

Lo stringeva sempre più forte, affondandogli il viso nel petto, mentre ancora il mago non ricambiava il disperato abbraccio, l'amore che non riteneva di meritare.

- Sono un mago odioso, freddo e privo d'emozioni, incapace di provare sentimenti. – sibilò, allontanandola da sé con rigida determinazione. – Io sono solo oscurità, dolore e sangue!

- No, è solo la tua maschera! – si ribellò Crystal, cercando invano di riavvicinarsi a lui che la teneva lontana, con il braccio teso.

- Io sono ormai diventato la mia maschera! – mormorò con cupa amarezza.

- No, non con me, non per me che so guardare oltre a ciò che mostri, o che, forse, credi di essere stato condannato a diventare!

Il cielo degli occhi di Crystal splendeva, riscaldato da fiamme di luce dorata.

La rimirò in silenzio, senza respirare: un miraggio che riportava la speranza nella sua vita, un raggio di luce a squarciare l'oscurità, un futuro felice ancora possibile nonostante il suo passato.

Era lì per lui, incredibilmente, oltre ogni logica e razionale considerazione: nonostante l'avesse allontanata da sé, senza mai più cercarla, sebbene avesse ucciso Silente e fosse da tutti considerato un bieco traditore.

Trasparenza e purezza del Cristallo (Terza e ultima parte di Cristallo Nero)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora