Harry e Ron si abbracciarono felici: un altro Horcrux era stato distrutto e giaceva fumante sull'erba bruciacchiata.
Ron alzò le braccia al cielo, due dita allargate nel segno di vittoria, ma anche a significare che, ormai, mancavano solo due Horcrux da distruggere.
Harry gli diede una pacca sulle spalle e richiamò l'attenzione di Hermione che, pensosa, osservava con minuziosa attenzione il teatro della loro fin troppo fortunata impresa.
- Avanti, Hermione, perché quella faccia scura? Dovresti essere felice: abbiamo trovato e distrutto la Coppa di Tassorosso!
- Qualcuno ci ha fatto trovare la Coppa, Harry, e, sempre quel misterioso qualcuno - precisò petulante, - un paio di mesi fa ci ha fatto scoprire il modo per distruggere quei dannati Horcrux![1]
- E allora? Cosa intendi dire? – ribatté Ron orgoglioso. – Siamo pur sempre stati noi a scovarla e a eliminare le protezioni magiche a sua difesa!
- E sei stata tu a preparare la micidiale pozione e pronunciare l'incantesimo per bruciare il malefico pezzo d'anima! – completò Harry, con indiscusso rispetto per le capacità della compagna, mentre Ron annuiva con cenni vigorosi.
Hermione sorrise compiaciuta, ma insistette:
- Cerchiamo di essere obiettivi: è stato il Patronus-Fenice che ci ha indicato il posto giusto!
- Sono sicuro che ci saresti arrivata anche da sola: stavi già facendo ricerche sulla vecchia fortezza dei Lestrange! – disse Harry, cercando di far leva sull'orgoglio dell'amica. – Era solo questione di tempo!
Hermione scrollò decisa la testa e la massa di ribelli riccioli castani ondeggiò:
- Avrei potuto impiegarci ancora mesi e mesi: tutto prezioso tempo risparmiato!
- Bene, allora ringraziamo Silente e il suo Patronus! – statuì Ron, soddisfatto.
- Ronald Weasley! – lo sgridò la ragazza con cipiglio. – Quante volte dovrò ripeterti ancora che Silente è morto e quel Patronus lo invia un altro mago?
Ron alzò le spalle, insofferente, ma rimase zitto: Hermione era testarda ed era meglio non provocarla se non voleva dare la stura a un interminabile fiume di parole. Vide l'amica prendere fiato e si rese conto che era ormai troppo tardi per fermarla.
- Non vi sembra che sia stato un po' troppo facile penetrare nella fortezza dei Lestrange, anche se è ormai disabitata da tempo? Dentro è tutto molto ben conservato e gli Elfi domestici continuano a fare le pulizie ogni giorno, - spiegò Hermione storcendo le labbra, - quindi è evidente che i padroni non hanno intenzione di abbandonarla o lasciarla incustodita. Ma noi siamo arrivati alle segrete in un attimo, quasi qualcuno avesse predisposto per noi una traccia magica da seguire con facilità.
Hermione s'interruppe per respirare e Ron non riuscì a stare zitto:
- E cosa ne dici dell'anello di fuoco che ci ha accerchiato all'improvviso quando ho cercato di prendere la Coppa? – chiese mostrando i vestiti bruciacchiati.
La ragazza lo guardò con stizzita aria di superiorità:
- Ti avevo avvertito di non toccarla se prima... - sbuffò e alzò le spalle: Ron la stava distraendo dal suo vero scopo. – Quel fuoco non era un grande ostacolo: i nostri tre Aguamenti sono riusciti a controllare e respingere le fiamme. – ribatté decisa. – Da esperti maghi oscuri mi sarei aspettata qualcosa di più pericoloso: un Ardemonio, come minimo, non un banale Incendio, per quanto forte e intenso fosse.
Ron la guardò con l'aria di profondo rispetto che s'impadroniva sempre di lui quando l'amica mostrava conoscenze che non possedeva.
- La barriera invisibile è stata più dura da aggirare, però! – intervenne Harry, la cui fronte sanguinava ancora per il ruvido impatto contro la protezione che aveva avvolto l'Horcrux.
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Trasparenza e purezza del Cristallo (Terza e ultima parte di Cristallo Nero)
FanfictionLa mia visione di come avrebbe dovuto essere il 7° libro della saga di Harry Potter, dedicata alle fans di Severus Piton deluse da HP7, a loro offerta come consolazione. La storia conclude la trilogia di Cristallo Nero dopo "Luci e ombre del Crista...