8. Verità nell'ombra (REV 2022)

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Harry e Ron si abbracciarono felici: un altro Horcrux era stato distrutto e giaceva fumante sull'erba bruciacchiata.

Ron alzò le braccia al cielo, due dita allargate nel segno di vittoria, ma anche a significare che, ormai, mancavano solo due Horcrux da distruggere.

Harry gli diede una pacca sulle spalle e richiamò l'attenzione di Hermione che, pensosa, osservava con minuziosa attenzione il teatro della loro fin troppo fortunata impresa.

- Avanti, Hermione, perché quella faccia scura? Dovresti essere felice: abbiamo trovato e distrutto la Coppa di Tassorosso!

- Qualcuno ci ha fatto trovare la Coppa, Harry, e, sempre quel misterioso qualcuno - precisò petulante, - un paio di mesi fa ci ha fatto scoprire il modo per distruggere quei dannati Horcrux![1]

- E allora? Cosa intendi dire? – ribatté Ron orgoglioso. – Siamo pur sempre stati noi a scovarla e a eliminare le protezioni magiche a sua difesa!

- E sei stata tu a preparare la micidiale pozione e pronunciare l'incantesimo per bruciare il malefico pezzo d'anima! – completò Harry, con indiscusso rispetto per le capacità della compagna, mentre Ron annuiva con cenni vigorosi.

Hermione sorrise compiaciuta, ma insistette:

- Cerchiamo di essere obiettivi: è stato il Patronus-Fenice che ci ha indicato il posto giusto!

- Sono sicuro che ci saresti arrivata anche da sola: stavi già facendo ricerche sulla vecchia fortezza dei Lestrange! – disse Harry, cercando di far leva sull'orgoglio dell'amica. – Era solo questione di tempo!

Hermione scrollò decisa la testa e la massa di ribelli riccioli castani ondeggiò:

- Avrei potuto impiegarci ancora mesi e mesi: tutto prezioso tempo risparmiato!

- Bene, allora ringraziamo Silente e il suo Patronus! – statuì Ron, soddisfatto.

- Ronald Weasley! – lo sgridò la ragazza con cipiglio. – Quante volte dovrò ripeterti ancora che Silente è morto e quel Patronus lo invia un altro mago?

Ron alzò le spalle, insofferente, ma rimase zitto: Hermione era testarda ed era meglio non provocarla se non voleva dare la stura a un interminabile fiume di parole. Vide l'amica prendere fiato e si rese conto che era ormai troppo tardi per fermarla.

- Non vi sembra che sia stato un po' troppo facile penetrare nella fortezza dei Lestrange, anche se è ormai disabitata da tempo? Dentro è tutto molto ben conservato e gli Elfi domestici continuano a fare le pulizie ogni giorno, - spiegò Hermione storcendo le labbra, - quindi è evidente che i padroni non hanno intenzione di abbandonarla o lasciarla incustodita. Ma noi siamo arrivati alle segrete in un attimo, quasi qualcuno avesse predisposto per noi una traccia magica da seguire con facilità.

Hermione s'interruppe per respirare e Ron non riuscì a stare zitto:

- E cosa ne dici dell'anello di fuoco che ci ha accerchiato all'improvviso quando ho cercato di prendere la Coppa? – chiese mostrando i vestiti bruciacchiati.

La ragazza lo guardò con stizzita aria di superiorità:

- Ti avevo avvertito di non toccarla se prima... - sbuffò e alzò le spalle: Ron la stava distraendo dal suo vero scopo. – Quel fuoco non era un grande ostacolo: i nostri tre Aguamenti sono riusciti a controllare e respingere le fiamme. – ribatté decisa. – Da esperti maghi oscuri mi sarei aspettata qualcosa di più pericoloso: un Ardemonio, come minimo, non un banale Incendio, per quanto forte e intenso fosse.

Ron la guardò con l'aria di profondo rispetto che s'impadroniva sempre di lui quando l'amica mostrava conoscenze che non possedeva.

- La barriera invisibile è stata più dura da aggirare, però! – intervenne Harry, la cui fronte sanguinava ancora per il ruvido impatto contro la protezione che aveva avvolto l'Horcrux.

Trasparenza e purezza del Cristallo (Terza e ultima parte di Cristallo Nero)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora