5. Nere perle di desiderio (REV 2022)

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Il tempo era trascorso con lentezza estenuante, giorni come mesi e ore come giorni, minuti interminabili composti da secondi infiniti.

Cinque notti eterne seguite da quattro giorni senza fine.

Il sole era sorto di nuovo e Severus le mancava da impazzire.

Nelle poche ore in cui l'aveva avuto vicino, aveva solo potuto anelare a lui, senza avere altro che i suoi meravigliosi baci pieni di ardente passione e abbracci che la facevano sentire immensamente desiderata, il corpo teso fino allo spasimo di virile eccitazione a premere bruciante contro il suo, altrettanto pulsante di desiderio.

Poi, solo l'oscurità fredda e silenziosa della lontananza, senza la luce dei profondi occhi neri e il calore dei teneri sussurri d'amore.

Quante volte la sua mano era corsa al collo, dove pendeva il prezioso monile con l'incisione dell'iniziale del suo nome!

Severus.

Quale soavità sussurrante d'amore nel nome, il suo nome, così rigido nel significato, proprio come lui si presentava all'apparenza, ma poi così dolce, delicato fruscio d'amore sulla sua bocca.

Quante volte aveva ripetuto il nome nella notte, per riscaldare le labbra, orfane di baci e carezze. Quanto aveva bramato che fosse lì con lei, ora che tutto era chiarito e nessun fantasma offuscava più il loro amore.

Quanti aneliti nella luce fredda e distante delle stelle, quante implorazioni di averlo di nuovo vicino a sé, quante lacrime d'amore, aggrappata alla speranza della promessa del suo ritorno!

Il mio sguardo si china piangendo

e un pensiero soave di te mi percorre

il fondo dell'anima, come in silenzio

una preghiera di notte.[3]

Aveva seguito le istruzioni di Severus convincendo l'Ordine che i Mangiamorte stavano valutando se ammetterla fra loro, cosa che le avrebbe permesso di ottenere importanti informazioni. E ne aveva già fornite alcune, passatele dal mago.

Aveva aggiunto anche buone parole a favore di Severus, come sempre cadute in un gelido silenzio, pieno di disprezzo e occhiatacce, che le feriva ancor di più il cuore ora che sapeva tutta la verità, carica di così tanta sofferenza per l'amato mago.

Li aveva ignorati, forte del suo amore e dell'assoluta fiducia in Severus.

Proprio come Silente.

Aveva cominciato a preparare lo schema necessario al mago per racchiudere e verificare tutti gli elementi in suo possesso riguardanti gli Horcrux. Le aveva raccontato tutto, dalle informazioni raccolte in anni di paziente ricerca da parte del Preside, fino alle più recenti da lui stesso scoperte da poco. Tre parti di anima di Voldemort erano state distrutte e ne rimanevano solo tre: una era in Nagini, il terribile serpente che stava sempre con lui, un'altra era celata nella Coppa di Tosca Tassorosso, nelle segrete della fortezza dei Lestrange e la terza, forse, in un antico libro vergato dalla saggia Priscilla Corvonero, di cui Severus stava ancora cercando le tracce.

Crystal sapeva che il suo compito era scoprire quali altre informazioni e dati rilevanti fossero in possesso di Harry Potter: Severus aveva autorizzato qualsiasi mezzo pur di raggiungere lo scopo, sapendo che lei non si sarebbe fatta alcuno scrupolo a usarlo, se necessario.

Infine, aveva procurato tutti gli ingredienti per pozioni richiesti, compiendo anche due lunghe perlustrazioni a Notturn Alley, nei negozi indicati, trovando anche gli altri strani manufatti, Oscuri senza alcun dubbio.

Era nella casetta nel bosco, in quel momento, dopo aver raccontato a Remus che tornava dai Mangiamorte e, per l'ennesima volta, dopo aver riallineato le già ben allineate ampolle, stava rileggendo lo schema delle informazioni sugli Horcrux che ormai conosceva a memoria.

Trasparenza e purezza del Cristallo (Terza e ultima parte di Cristallo Nero)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora