Sorseggiavo il mio thè caldo sulla finestra della mia mansarda avvolta nella mia coperta di lana rosa pallido. Osservavo ogni persona che passava scrutando attentamente i loro comportamenti ed il loro modo di camminare. Mi resi conto di avere ancora il libro di Harry Potter aperto, lo chiusi lanciandolo sulla piccola scrivania e ritornai a fissare fuori guardando ogni piccolo dettaglio che mi si capitava avanti agli occhi, potevo udire il vento urlare contro la mia finestra, era un qualunque Giovedì di Novembre, il gelo New Yorkese cominciava ad espandersi in tutta la grande mela. Il cielo era di un blu scuro, le nuvole coprivano delicatamente le stelle donando alla città un'aria cupa, mi soffermai a pensare alla saga della Rowling, Voldemort aveva diviso la sua anima in sette parti mettendogli in determinati oggetti o persone nel caso di Harry. Pensai che anche io un giorno avrei trovato il mio Horcrux in cui depositare un pezzo della mia anima per sempre, la mia persona. Qui a New York mi sentivo completamente sola, non avevo nessuno. A San Diego avevo i miei due migliori amici e a Chicago mia nonna paterna, nonché schizzata che aveva perso i contatti da anni con suo figlio. Quando c'era la mamma veniva a trovarci ogni tanto, e negli ultimi due anni mi aveva aiutato con lei. Sospirai e mi portai la tazza fumante alla bocca sorseggiando dolcemente il thè caldo e leccandomi le labbra subito dopo. Ero stanca così decisi di scendere giù e rifugiarmi nel mondo dei sogni.
Sentii il suono fastidio che udivo ogni mattina, cacciai il mio braccio sinistro dal piumone rosso e diedi un colpo forte alla sveglia situata sul comodino. Mi alzai dal letto, tolsi la mascherina per dormire e tanti piccoli brividi di freddo aggredirono il mio corpo, misi una giacchetta di lana posata gentilmente da me alla fine del mio letto, indossai le pantofole e scesi la scale inciampando sull'ultimo gradino per colpa di una maglia che avevo lanciato a terra chissà in quale momento, urlando un'imprecazione alquanto volgare.
Ogni mattina mi sentivo sola, iniziai a prendere in considerazione l'idea di comprarmi un animale domestico, qualcuno di cui mi dovevo prendere cura, infondo era così bello avere qualcuno che riempie le tue giornate, avevo sempre la solitudine addosso, l'unico momento in cui incontravo qualcuno era a lavoro o quando uscivo ogni tanto da sola la sera. Non mi piaceva il mio lavoro, avrei preferito fare altro, volevo diventare una redattrice in una rivista o magari una scrittrice, volevo fare qualcosa che mi piacesse sul serio, ma non mi era permesso, perché non tutti i tuoi sogni possono diventare realtà, avevo sempre desiderato andare al collage e specializzarmi in lettere, ma non avevo la possibilità economica e non potevo lasciare mia madre abbandonata a se stessa. Mi ero diplomata con la media più alta, dopo anni di sacrifici ed ero finita per fare la cameriera in un piccolo bar dimenticato dal mondo. Lavoravo dal lunedì al venerdì, nel week-end era chiuso, dato che la minoranza di giovani che passavano per di lí andavano alle discoteche più succinte a quelle più borghesi, lo stesso discorso valeva per i pub, nessuno si ricordava di quella piccola caffetteria dimenticata dal mondo durante il week-end, proprio come me, nessuno si ricordava di me da quando ero sbarcata a New York.
Ero arrivata a lavoro da più meno un'ora, avevo servito una decina di clienti, il venerdì mattina era sempre molto affollato, stavo pulendo il piccolo tavolo riposto in un angolo nascosto della caffetteria, poggiato su una parete coperta da una grande foto delle torri gemelle.
''Ti è caduto questo Zoe'' mi girai per vedere chi fosse ed era il biondino dell'altra volta.
''Oh grazie'' risposi togliendoli dalle mani la piccola spugna gialla.
''Ti porto un thè caldo alla pesca e un cornetto alla crema?'' Continuai
''Solo il thè,grazie'' disse sorridendo.
Tornai poco dopo con quello che mi aveva richiesto, poggiando delicatamente la teiera di porcellana sul piccolo tavolino.
''Comunque sono Niall, piacere''