Capitolo dodici.

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Eravamo nell'aeroporto seduti su delle comode sedie aspettando che qualcuno chiamasse il nostro volo. Niall aveva tra le mani una rivista che sfogliava annoiato, io ero intenta a giocare con il mio cellulare, in questi sei giorni non accadde nulla di speciale, il mio libro era stato pubblicato e avevo ricevuto un discreto pubblico di lettori, ho conosciuto Phoebe la figlia di Louis e Janette, e avevo continuato il mio lavoro da Starbucks dato che il guadagno del libro ancora non mi permetteva una vita totalmente indipendente.

"Niall, in che città andiamo?" Chiesi curiosa.

Aveva ancora gli occhi puntati sul giornale ma mi sentì comunque.

"Dallaaaaas." Disse mostrando un enorme sorriso e staccandosi da quel maledetto giornale.

Eravamo arrivati a Dallas, Niall mi aiutò con le valigie il quale ringraziai, c'era una GIP beige fuori dall'aeroporto, su di essa c'era appoggiata un uomo di mezz'età con un capello da cowboy, vidi Niall che si avvicina a quest'ultimo.

"Papà!" Urlò Niall dandogli un affettuosa pacca sulla spalla.

"Figliolo." Rispose abbracciandolo il padre di Niall.

Il padre si slogò dall'abbraccio del figlio e venne verso di me.

"Piacere, io sono Bobby." aveva gli occhi azzurri come quelli del figlio.

''Piacere mio, io sono Zoe." Dissi sorridendo.

Bobby mi prese le valigie e me le caricò in macchina, entrammo tutti in macchina e al sedile del passeggero c'era un anziano signore.

"Niall, ti sei portato la fidanzata a quanto vedo." Disse la voce calma dell'anziano che doveva essere il nonno.

Niall rise.

"No nonno, é una mia amica."

"Io mi chiamo James,chiamami Nonno James." Disse l'anziano signore porgendomi una mano.

"Zoe." Dissi sorridendo.

"Che begli occhi che hai Zoe."

"Grazie nonno James."

Poco dopo arrivammo in un'enorme casa a due piani fatta in legno, scesi dalla macchina esterrefatta, guardavo con aria sognare la grande casa, c'era un discreto recinto e dopo di esso un'enorme giardino, un po' più vanti quattro scalini che davano il via libera per entrare nella grande dimora.

"Bella eh?" disse Niall alle mie spalle.

Mi girai e incrociai le braccia al petto.

"È bellissima, io non sapevo che tuo padre vivesse qui." dissi calma, per non far sembrare la mia affermazione sorpresa.

"Beh, vive qui con i miei nonni e la sua nuova moglia, e nella casa affianco." disse indicando l'altra casa.

"Vive mio fratello con sua moglie e suo figlio." continuò il biondo.

"È una frazione degli Horan questa?" Dissi ridacchiando.

"In un certo senso." Rispose ironico il biondo.

Niall mi mimò di entrare così lo seguì a ruota.

Entrammo nella grande case e l'odore di biscotti invase le mie narici, Bobby portò le mie valigie in quella che doveva essere la mia camera.

Ad accoglierci all'entrata c'erano due donne, una bionda molto più giovane dell'altra, e quest'ultima che doveva essere sicuramente la nonna di Niall.

"Ciao tesoro, io sono Jacqueline, ma puoi chiamarmi Nonna." Disse abbracciandomi.

"Piacere mio nonna, io sono Zoe." risposi stringendola ancora più forte.

"Che bella ragazza ci hai portato Niall" disse la nonna stingendo il nipote molto più alto di lei in un abbraccio.

La nuova moglie di Bobby si presentò calorosamente e dopo mi consigliarono di riposare per la grande cena di stasera il che non era affatto male come idea.

Ero sul grande letto di quella che doveva essere la mia camera per i prossimi cinque giorni. Qualcuno bussò alla porta.

"Chiunque tu sia, sto dormendo!" Urlai dall'altra parte della stanza, la porta si aprì e venne rivelata una figura bionda.

"Oh sei tu." Dissi sedendomi sul letto, mettendomi comodamente un cuscino dietro la schiena.

"Già, beh come stai?" Disse sedendosi sul bordo.

"Un po' stanca per il volo, tu?" risposi senza togliere quel contatto visivo.

"Normale, sono abituato." disse abbozzando un sorriso.

Ci fu un silenzio piuttosto imbarazzante.

"Zoe, volevo chiederti scusa la mia famiglia è così imbarazzante a volte." Disse grattandosi la nuca.

"Non preoccuparti, a me piacciono." risposi al biondo scompigliandoli leggermente i capelli.

"Mi fa piacere." Rispose accarezzandomi una guancia, chiusi gli occhi spontaneamente a quel tocco.

"Ti lascio risposare." Continuò Niall lasciandomi un leggero bacio sulla fronte, il suo corpo robusto si alzò dal letto, si avvicinò alla porta girandosi nella mia direzione lasciandomi un sorriso caldo che ricambiai volentieri.

Avevo impostato la sveglia per le sette di sera e precisa come un orologio svizzero suonò all'ora stabilita.

Aprì lentamente gli occhi spegnendo la sveglia, alzai il mio busto in modo tale da mettermi seduta vidi una sedia affianco del letto ed ero fermamente convinta che la prima volta che misi piede in quella stanza la sedia era sotto la scrivania. Niall doveva essere stato qui, sentì un profumo di thè caldo provenire dal comodino,mi girai e sorrisi spontaneamente trovando una tazza fumante con dei biscotti. Feci il mio piccolo break e andai a lavarmi.

Quando scesi giù tutti mi accolsero calorosamente facendo battute sulla mia dormita. C'erano tre nuove persone che non avevo mai visto, dovevano essere sicuramente il fratello di Niall e la sua famiglia,

Un ragazzo castano mi si avvicinò.

"Piacere io sono Greg, il fratello di Niall." Disse stringendomi la mano.

"Piacere mio, io sono Zoe." Risposi sorridendo.

"Lei è mia moglie Dennise."

Mi presentai a Dennise.

"È lui e Theo, la nostra piccola peste."

Salutai il bimbo dai capelli biondi che mi sorrise amorevolmente.

"Famiglia Horan, è pronto." Pronunciò la nonna dalla sala pranzo, i maschi della famiglia Horan compreso Theo sussultarono e andarono nella grande sala come cavalli impazziti.

"È sempre così in questa casa, ti devi abituare." disse Dennise sorridendomi divertita.

Ridacchiai a quelle parole e lei mi disse che era meglio raggiungere gli altri prima che tutte le pietanze venivano spolverate.

"Niall una volta è scappato di casa perché Maura non lo cucinava da tre giorni." disse Bobby divertito prendendo un boccone da ciò che stava mangiando.

Ridemmo tutti all'unisono tranne Niall che sorrise imbarazzato diventando rosso.

"Oh dovevi vedere quando veniva a mangiare da noi da piccino, dovevi fare minimo una spesa di cento dollari il giorno prima." Disse nonna Horan guardandomi.

Risi e sorseggiai il vino rosso riposto nel mio bicchiere.

"Sapete famiglia horan, sono abituata, la pausa pranzo con Niall è una cena di lusso per Obama."

Tutti risero allegramente, mi sentivo a casa, era una famiglia fuori dal normale, un po' bizzarra ma divertente, era la famiglia che non avevo mai avuto. Passammo la serata a giocare e scherzare. Theo si addormentò su di me e Niall ci guardò dolcemente tutto il tempo, Greg e la sua neo famiglia ci salutarono allegramente per andare nella casa affianco. I nonni Horan andarono a dormire e io gli seguì a ruota.

Salutai Niall con un bacio sulla guancia dandogli la buonanotte e ringraziandolo per il thè e tornai a letto, quella vacanza mi stava iniziando a piacere.

Fire || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora