Capitolo Nove.

5.1K 305 47
                                    

Zoe's POV.

Ero sul grande divano del mio piccolo salotto, guardavo frettolosamente e continuamente l'orologio sul mio polso. A momenti sarebbe venuto Niall, avevo un nodo alla gola, avevo paura ad andare ad un funerale. Ripensavo alle parole dette da Niall; quel -ti capisco- aveva lasciato nella mia mente una marea di domande, erano così tante che potevano sembrare un quiz per un test d'ammissione. Sentì il campanello suonare, ero diventata rigida all'improvviso. Ero pietrificata, ma soprattutto spaventata. Suonò di nuovo e decisi di andare ad aprire.

Aveva uno smoking nero, accompagnato da due occhiali da sole dello stesso colore. Ray-ban neri.

''Ciao'' dissi con tutta la tranquillità del mondo, notando un velo di tristezza e rabbia sul suo volto.

''Andiamo o faremo tardi.'' Furono le uniche parole che disse, annuii senza dirgli nulla. Non volevo fare casini in un momento così difficile della sua vita.

Eravamo nella sua grande Rang Rover nera, il mio essere ostinata portava a fare scelte o domande sbagliate, come quella che stavo per fargli.

''Niall'' dissi fredda e distaccata.

Fece un verso con la bocca per incitarmi a parlare, i suoi occhi azzurri quel bellissimo azzurro coperto da quegli occhialoni neri erano puntati sulla strada.

Sospirai per riprendere a parlare.

''Cosa...cosa intendevi con "ti capisco" ieri..?''

Niall frenò la macchina, sbattendo le mani sul manubrio. Avevo fatto scoppiare la fiamma che c'era in Niall facendolo diventare un incendio.

''Cazzo Zoe! Non fare domande ogni volta sulla mia fottuttissima vita privata, soprattutto quando sto andando al funerale del mio migliore amico! Fatti gli affari tuoi per una cazzo di volta, se avrò voglia di raccontartelo, te lo racconterò in futuro, dannazione, non sei la mia ragazza, sei una collega/amica, niente di più,cazzo.'' Disse per poi rimettersi in moto.

Sobbalzai a quelle parole, le sue urla presero il sopravvento su tutta la macchina.

''Ferma la macchina,Niall.'' Urlai a mia volta.

''Non penso proprio.'' Disse più calmo di prima.

''Ferma sta cazzo di macchina, ora!'' Urlai ancora più forte di prima.

La macchina si fermò bruscamente.

Slacciai la cintura di sicurezza. Niall mi stava fissando esterrefatto, lo guardai a mia volta.

''Fottiti Niall James Horan.'' E lasciai la macchina, lo lasciai al suo destino.

Niall'POV

Avevo litigato per la mia prima volta con Zoe, ero stato un coglione, un vero coglione. Zoe si preoccupava sempre per me, di continuo, certe volte era davvero snervante mi trattava come se fossi suo figlio, a volte. Io non ero abituato a tutto quell'amore che la ragazza mi dava. Io avevo storie da una notte continuamente. Le avevo tutt'ora perchè lei era solo una mia amica, lei non mi chiedeva mai della mia vita sentimentale, ed ero felice, certe volte pensavo che la ragazza nutrisse per me qualcosa di più forte di una semplice amicizia, e lo pensavo anche io di me stesso. Ma io non potevo innamorarmi ma avevo bisogno di Zoe. E pur di tenermela vicina la volevo ritenere una semplice amica. Dal primo momento che la vidi in quella caffetteria capì che c'era qualcosa di diverso in lei, l'avevo capito da come mi osservava , guardava ogni mio piccolo dettaglio, non si era soffermata sul mio Rolex come tutte le ragazze con cui vado a letto, era persa nei suoi pensieri quel giorno eppure cercava di leggermi l'anima, di guardarmi dentro. Ma io ho una fiamma dentro, una grande fiamma che nasconde la trasparenza della mia anima sporca. L'anima di chi non ha mai amato e mai vorrà farlo. Cercavo di proteggere la ragazza da tutto. C'era questo istinto protettivo da parte mia nei suoi confronti che mi lasciava mille domande nella mia testa creando tante increspature di dubbi. Non volevo perderla e dovevo rimediare a quello che gli ho detto.

Ero seduto al mio posto in chiesa dopo aver dato le condoglianze alla famiglia Tomlinson. Avevo ancora gli occhi da sole, non avevo intenzione di toglierli perché sapevo che avrei pianto e l'idea che qualcuno guardi le mie debolezze mi fa andare di matto. Eravamo seduti io, Micheal, Zayn ed Harry alla stessa panca. Elizabeth era dietro di Micheal e aveva una mano appoggiata alla sua spalla.

Harry non la smetteva di piangere. Zayn fissava il vuoto, i suoi occhi erano rossi e contornati da due occhiaie marroni. Micheal aveva gli occhi lucidi e una mano sulla bocca per cessare i suo singhiozzi. E poi c'ero io che ascoltavo le parole del prete, con qualche lacrima che cadeva gentilmente sulle mie guance, che nessuno per fortuna notò. Il prete aveva un tono di voce fermo e rassicurante.

''La morte è la più grande paura che avvolge ogni essere umano. Il mondo è pieno di persone che muoiono, amici, familiari, persone care a noi..insomma. La morte : una parole che da un'aria cupa a tutti, il più grande nemico da millenni oramai. C'è qualcosa peggio della morte, sapete? Certo che c'è. Gli essermi umani sottovalutano qualsiasi tipo di rapporto, perché sono attaccati alle cose materiali, perché hanno paura. Le persone in questo disastroso duemila-quattordici che sta uccidendo tutti a poco a poco, non amano più. Amate miei cari perché l'amore esiste, siamo solo offuscati dalla cattiveria che c'è in giro per poterlo ammettere. Louis e Janette si amavano e ci hanno lasciato su questa terra, posto dove siamo tutti di passaggio, una bellissima bimba di un anno, una bimba che solo guardandola penseremo sempre a loro due. Quella bimba è il dono più grande che ci abbiano mai lasciato, è l'unica speranza che avete per colmare il vuoto di queste due anime che ora vivranno in eterno in un posto migliore.''

Tutti battemmo le mani al prete. Il quale invitò Harry a salire sul palco, si asciugò le lacrime, e si alzò dalla panca, tutti noi abbracciamo Harry, per incoraggiarlo. Sapevamo che si era preparato un discorso. I miei occhi erano ancora bagnati dalle lacrime. Harry si posizionò e si schiarì la voce prima di iniziare a parlare, la sua voce roca echeggiò per tutta la chiesa.

''Sapete..ho conosciuto Louis William Tomlinson alle medie, sia la mia famiglia che la sua, che quella di Zayn e Micheal era in un quartiere inglese'' disse indicandoci per poi continuare.

''Eravamo in un piccolo borgo dove erano situate persone inglesi, tipo little Italy o little Germany. Facevo la prima media, e soffrivo di bullismo. Louis, quel giorno mi difese dai bulli,da quel giorno non mi diedero più fastidio. era due anni più grande di me, mi ha fatto da padre, da fratello, da migliore amico. Dal giorno in cui mi ha difeso non ci siamo più separati, successivamente abbiamo incontrato i ragazzi che ho citato prima, e Micheal ci presentò Niall. Ho passato la fine della mia infanzia con loro, e tutta la mia adolescenza. Soprattutto con Louis. Vedete Louis era una persona piena di vita, rideva sempre. Amava scherzare e in questi anni mi ha riempito di scherzi.'' Un piccolo sorriso si fece spazio nel suo volto, un sorriso malinconico.

''Ricordo come se fosse ieri quando Louis mi confessò di essersi innamorato di Janette, ricordo che un anno dopo mi ha proposta di fare da testimone al suo matrimonio, e nove mesi dopo da padrino. In tutte queste occasioni mi ha fatto sentire il numero uno. Mi ripeteva che io ero l'amico perfetto, ma quello che lui ancora non sapeva, che..io...'' Singhiozzò fortemente, tutte le persone lo guardavano piangendo disperatamente.Harry sospirò davanti al microfono, un sospiro forte, che si sentì in tutta la chiesa, si passò una mano sugli occhi e si asciugò le lacrime.

''Io....Sono ciò che sono..grazie a lui..Devo a Louis Tomlinson la mia stessa vita, perché mi ha salvato diverse volte. Era il mio angelo, e ora lo sarà ancora di più. Mi viene da urlare al solo pensiero che non vedrà mai il mio matrimonio, che non potrò presentargli mai la persona che amo, che non potrò semplicemente dirgli guardandolo negli occhi che sarà il padrino dei miei figli. Louis, il mio Louis scherzoso, così lo porterò nel cuore, non ho perso solo un migliore amico l'altra sera; ma anche una parte di me, Addio Boo-Bear, ci vediamo il più presto possibile.'' Harry stava singhiozzando di nuovo, scese due scalini e diede un bacio alla tomba di Louis. Per poi tornarsi a sedere. Tutti noi l'abbracciamo. Piangevano tutti, tranne me,avevo smesso e stavo sopprimendo le mie emozioni, Volevo farlo, volevo togliermi questo peso. Ma non ci riuscivo. Ero distrutto. Volevo scomparire diventare invisibile. La vita era dura. Era tutto più semplice quando ero piccolo. Finita la messa salutai tutti. Fuori dalla chiesa c'erano Lottie ed Harry che si abbracciavano dolcemente per poi guardarsi negli occhi. Sapevo che tra i due sarebbe nato qualcosa prima o poi. Non avevo le forze di partecipare anche alla sepoltura della bara.

Stavo guidando già da un po' piangendo interrottamente. Stavo andando dove mi portava il cuore e mi ritrovai in Elm Street, avevo bisogno di lei, di Zoe.

Fire || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora