Capitolo quindici.

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L'odore dell'oceano mi svegliò, durante la notte riuscì a sentire Niall ripetermi "sembri una dea." sorrisi spontaneamente ripensando a ciò che era accaduto questa notte, mi girai dall'altro lato circondata ancora dal piumone panna e rimasi delusa nel non trovare il corpo caldo di Niall, mi alzai dal letto percorrendo la grande camera da letto rustica, indossai una camicia del biondo e andai in cucina, prima, però girovagai per tutta la casa trovando il mio grande amore, nessuna traccia; sul frigorifero bronzo c'era una post-it, era di Niall. Rimasi spiazzata quando lessi che era andato a ritirare le valigie, avevo rimosso che il giorno della partenza era arrivato;

Il rumore di una macchina accostò nel parcheggio,scostai la tenda con una tazza fumante di thè tra le mani e si rivelò un Niall che scendeva frettolosamente dalla sua Rang Rover.

"Sei pronta?" mi chiese freddamente il biondo.

"Buongiorno anche a te." risposi freddamente ponendo nel lavandino la tazza sporca.

"Che hai?" continuai evitando il contatto visivo.

"Ho molto lavoro da fare." Rispose secco.

"Capisco, dovrei andare a salutare la tua famiglia per avermi ospitato." risposi girandomi guardandolo, ma lui non ricambiò.

"L'ho già fatto io Zoe, il volto parte tra poco, dobbiamo andare." disse dirigendosi all'uscita della casa.

Annuii e lo seguì a ruota nella Rang Rover.

Cos'era successo? Non lo sapevo, so solo che avevo appena messo piede nella mia casa in Elm St. Niall mi ha evitato durante il volo scaricandomi con la scusa del lavoro, mi aveva congedato all'aeroporto pagandomi un taxi per riportarmi a casa.

Misi piede in casa mia, mi era mancata, nonostante tutto, sentivo un peso nel petto, sembrava avessi raggiunto ciò che volevo ma mi era stato portato via la stessa notte, non può mancarci qualcuno che non abbiamo mai avuto, ma il desiderio di essere tra le sue muscolose braccia era sparso nel mio corpo, l'attrazione che mi scorreva nelle vene quando guardavo il suo viso, i suoi lineamenti così belli, freschi, perfetti.

Trovai una lettera di Maura, ero stata presa nella rivista, non avrei rivisto Niall neanche a lavoro.

Presi il mio telefono e digitai il numero di Elizabeth, la quale mi disse che Parigi era bellissima e che avevano portato la figlia del povero Louis a dinseyland.

"Ma vieni alla festa di capodanno?"

Aggrottai le sopracciglia dall'altra parte del telefono.

"Quale festa?" chiesi.

"Niall, non te l'ha detto?" Mi chiese.

"El, ti ho spiegato la situazione." Dissi secca.

"Il trentuno c'è una festa in un locale di Manatthan, ti faccio mettere in lista da Micheal?" Mi chiese la mora.

"Non ho alternative." risposi freddamente.

Il tre gennaio, avrei iniziato a lavorare nella rivista, dovevo essere felice, ma sapevo che non l'avrei più rivisto, che qualsiasi cosa potesse capitargli, io non lo saprò, non come un tempo, avevo provato a scrivergli vari messaggi, Ma Niall, Niall Horan era sparito, New York l'aveva inghiottito nel suo caos, e io, mi stavo disperando, perché si sa, troppo amore manda via le persone, era stato questo l'errore.

Fire || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora