🏅16 in #dylanobrien
Sara Martin, originaria di Los Angeles, vive a New York da qualche anno. Futura ragazza in carriera fidanzata con un futuro imprenditore
Dylan O'Brien, sbruffone e arrogante pieno di se vive a Los Angeles e non é in grado di ge...
Vi consiglio di ascoltare la canzone lungo il capitolo! "Sara! Oddio, sei qui. Sei veramente qui" a Newt e Lea si illuminarono gli occhi e mi vennero incontro abbracciandomi come se non volessero lasciarmi andare più. Fu un abbraccio che sapeva di promesse e di conforto. L'abbraccio è sempre stato di gran lunga meglio di due semplici bacini a fior di pelle sulle guance. L'abbraccio è in grado di trasmettere emozioni che a volte nemmeno un bacio riesce a fare. I miei migliori amici mi stavano dimostrando quanto mi erano vicini, quanto mi volevano bene e questo fu uno dei momenti più belli trascorsi quel caldo Pomeriggio di Maggio.
Mi scostai leggermente da quel calore umano e sorrisi, uno di quei sorrisi sinceri che facevano bene all'anima. "Non potete immaginare quanto sia felice di vedervi!" Dissi saltellando sul posto in eccitazione con ancora una cuffia poggiata nell'orecchio destro. "Ragazzi" dissi indicando Tyler con lo sguardo avvicinandomi a lui fino ad intrecciare le nostre dita. Newt rimase di stucco mentre Lea sapeva dove volevo andare a parare. "Lui è Tyler" sorrisi come per confermare l'espressione di Lea, Newt rimase ancora un po' stupefatto e dopo qualche secondo capí. "Non ci credo, sei fidanzata adesso! Sei cresciuta davvero" mi sorrise il biondo scompigliandomi i capelli leggermente con le lunghe dita.
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"Sono solo tre anni più piccola di te Newtie, non trattarmi da bambina" mi misi a ridere stringendomi sempre di più a Tyler che si presentò ai miei due amici. "Dov'è Julia?" Chiesi eccitata a Lea. "A casa che finisce di preparare le cose per il pranzo, non vedo l'ora di presentartela" iniziò lei. "Newt mangerà con noi oggi" sorrise Lea mentre quando posai lo sguardo su Newt come per conferma stava annuendo. Non potevo che essere più felice di come questo ritorno al passato si era mostrato. ~ Ci avviammo verso casa di Julia a bordo della Jeep di Newt che era alla guida con accanto Lea. Io e Tyler eravamo nei posti posteriori guardando dai finestrini la nostra vecchia città, osservandone ogni singolo angolo mentre Rise dei Jonas Blue risuonava all'interno dell'auto azzurra di Newt.
"We could be the greatest, ones who never made it Ya I could be talking to you-ou They tryna hate hate hate But we won't change, change anything at all We're gonna ri-ri-ri-ri-rise 'til we fall"
Le dita si intrecciarono alle mie mentre passavamo lo sguardo da una parte all'altra della città. Il mio sguardo passò velocemente su alcuni Skateboarder e giovani artisti di strada fino all'ampio lungomare di Venice da cui si godeva una bellissima vista di L.A. Successivamente vidi il Griffith Observatory, uno dei posti che preferivo in assoluto da bambina, un planetario e un museo d'astronomia situato a Griffith Park, dove si gode di una splendida vista del centro di Los Angeles e della famosa scritta di Hollywood. Vedemmo altre attrazioni lungo la strada che ci avrebbe portato a casa di Julia, che si trovava nei pressi dell'università e scoprii ben presto che casa sua era in un quartiere dove erano presenti altre case tutte sullo stesso stile e che casa di Julia era proprio accanto a quella di Newt e Lea. Era un modo per stare tutti insieme e per cooperare. Rimasi esterrefatta ad osservare il grande quartiere che avevo di fronte, quando la mia attenzione venne richiamata da Newt che mi esortò ad entrare a casa della nuova fiamma di Lea. Tyler entrò dopo di me. La casa aveva un giardino con alcune rose ai lati della piccola stradina che portava verso la porta di legno bianca sotto il portico. Entrammo e la padrona di casa si presentò. "Tu devi essere Sara, ho tanto sentito parlare di te" disse Julia con un sorriso sulle labbra. Aveva gli occhi color nocciola e il nasino all'insù e sembrava davvero molto simpatica. Sicuramente sembrava molto più interessata di Allison. Io annuii e sorrisi di rimando. "E tu devi essere.." iniziò Julia spostando lo sguardo sul ragazzo che avevo per mano. "Tyler. È un piacere" sorrise il moro tendendo e stringendo la mano di Julia. "È ora di andare a pranzo ragazzi! Prima che si freddi tutto quello che ho preparato" sorrise Julia facendoci strada verso la cucina dove trovai Newt che si era già avventato su una tartina e sorrise facendomi l'occhiolino. Lanciai un'occhiata alla tavola imbandita e tutto era perfettamente organizzato. Fu possibile notare le sedie di legno chiaro abbellite da cuscini beige a pois marroni scuri, gli stessi colori che regnavano in gran parte della casa, da quello che ero riuscita a vedere. Al centro della tavola si trovava un vaso con tre girasoli e capii subito che quei dettagli erano stati curati alla perfezione magari proprio per il nostro arrivo e sorrisi a quel pensiero. Finalmente Julia portò un enorme pentolone che conteneva pasta al ragù. A seguire, come alternativa, Lea portò sul tavolo una teglia di lasagne che avevano un profumo divino. Probabilmente era stata Lea, di origini Italiane, ad averle preparate. Per secondo vennero servite bistecche di manzo con lattuga. Fu uno dei migliori pasti avuti in quell'ultimo periodo. Io e Tyler a causa della vita frenetica che conducevamo mangiavamo spesso cibo da asporto. Sorseggiai un bicchiere di vino bianco per poi complimentarmi con l'artefice di quel delizioso pranzo. "Allora, raccontatemi. Com'è New York?" Sorrise Newt. "Molto caotica, forse più di Los Angeles. Ma, davvero molto bella" risposi felice. "Che lavoro facevate lì?" Domandò Julia dopo essersi bagnata le labbra con il vino che aveva nel bicchiere. Indugiai un momento e poi iniziai. "Io avevo bisogno di un anno sabbatico che si è poi trasformato in due anni sabbatici. Ho lavorato come assistente per un'azienda in centro e Tyler inve-" "..Io ho intrapreso la carriera dei miei, sono un'azionista e presto sarò a capo della PoseyCorporation, l'azienda dei miei" disse sicuro di se' ed io non potei far altro che osservarlo piena di ammirazione. "Wow, davvero entusiasmante" sorrise Lea guardando prima lui poi me. "Che mi dici di te Julia?" Sorrisi verso la ragazza castana. "Io abitavo a San Francisco fino a sei mesi fa. Sono stata lì per sei anni, poi ho deciso di cambiare aria e di tornare qui per finire l'università e per ricongiungermi con la mia famiglia" sorrise lei giocherellando con ciò che rimaneva della sua pietanza nel piatto con la forchetta. "Che lavoro facevi là?" Chiese Tyler guardandola. "La cameriera. Avevo bisogno di un po' di indipendenza per poi tornare e riuscire a mantenermi all'università" sorrise ancora guardandolo mentre aveva storto leggermente la testa dopo aver udito. "Io credo sia veramente ammirevole" sorrisi a Julia. "Ammirevole, si" rispose piatto Tyler. Non capii che cosa stava succedendo, fu come se stesse 'giudicando' in maniera celata la ragazza che avevamo di fronte, la stessa ragazza che senza conoscerci ci aveva ospitati a casa sua. Sicuramente era una mia impressione. "Julia non vorrei essere scortese, ma dovrei usare il bagno" sorrisi alzandomi in piedi. "Oh no no, certo. Il bagno è di sopra, in fondo a destra" disse la ragazza tirando su l'indice verso l'alto. Salii le scale e camminai lungo il corridoio. Mi ritrovai di fronte alla porta del bagno quindi misi la mano sulla maniglia per aprirla. Quando aprii la porta venni travolta da una nuvola di vapore acqueo e profumo di vaniglia seguito da una voce maschile piuttosto roca. "Ma non ti hanno insegnato a bussare?!" "Oh mio dio, scusi, mi scusi" dissi tutto d'un fiato con una mano sopra gli occhi cercando di trovare la maniglia per uscire dal bagno con l'altra mano. Purtroppo per me, il vapore si era depositato per terra rendendo umido e scivoloso il pavimento. Questo mi fece scivolare vicina alla porta. "Ouch" portai la mia mano sulla coscia per massaggiarla a causa della botta subita poco prima. "Non riesci nemmeno a stare in piedi?" A questo punto dalla nuvola di vapore riuscii ad intravedere un ragazzo con i capelli castani bagnati, gli occhi nocciola e il naso all'insù che aveva un asciugamano avvolto in vita. Notai una profonda somiglianza con Julia e, visto che era casa sua, pensai che fosse un suo parente. Cercai di tirarmi in piedi continuando a massaggiarmi la coscia per poi passare al gomito. "Ma chi ti credi di essere? Potevi benissimo chiudere la porta a chiave così non sarei potuta entrare" lo guardai in faccia mentre si avvicinava a me lentamente. "Questa è casa mia" disse avvicinando il suo viso al mio orecchio in modo da dire in un sussurro " Io non chiudo la porta a chiave in casa mia, adesso esci da qui e fammi vestire ragazzina" si scostò lentamente e aprendo la porta del bagno per me spronandomi ad uscire. Serrai i pugni lungo il mio corpo e sospirai per poi uscire dalla porta che venne sbattuta una volta che fui uscita. Che razza di maleducato. Ma chi diavolo si credeva di essere? Ero pur sempre una ragazza sarebbe dovuto essere un po' più educato e permettermi di usare il bagno. Mi ero dimenticata che al mondo non tutti erano come Tyler. Mi dimenticai che non tutti erano dei galantuomini ma che esistevano anche persone maleducate e prive di buonsenso. Il mio flusso di pensieri venne interrotto da una voce. "Perché ti massaggi la coscia?" Era Lea che stava ridacchiando. "Sono caduta" dissi guardando la porta del bagno chiusa in maniera incerta. "Sempre la solita. Ora devo andarci io in bagno" Lea si avvicinò verso la porta per aprirla ma la bloccai prontamente. "Sara che diavolo ti prende?" Ridacchiò la mia amica. "E va bene. Non sono andata in bagno, o meglio, ci ho provato ma dentro c'è uno sbruffone che si sta facendo la doccia io sono entrata e-" "Lo hai visto nudo?" Chiese Lea sbarrando gli occhi. "Ma che cosa stai dicendo! Mi sono tappata gli occhi e sono scivolata poi il coglione mi ha aperto la porta e mi ha fatto uscire" sputai acida quando ad un tratto la porta si aprì mostrando il ragazzo a petto nudo con l'asciugamano che gli fasciava i fianchi che mi stava guardando. "Ancora tu?" Chiese sbuffando. "Puoi non parlarmi?" Dissi alzando la mano per farlo tacere, dopo di che guardai la mia amica e continuai "Ti aspetto di sotto Lea" Iniziai ad avviarmi verso le scale quando udii di nuovo la stessa voce irritante alle mie spalle. "Non dovevi usare il bagno, ragazzina?" Marcò quell'ultima parola come se volesse ferirmi. Come se si fosse accorto quanto mi disturbasse la sua presenza. "Ho cambiato idea, è tutto tuo" dissi atona senza voltarmi iniziando a scendere le scale sentendo Lea sogghignare insieme a quel ragazzo insidioso. ~ Il pranzo si concluse molto bene e quella giornata, a parte il piccolo inconveniente del bagno, si era prospettata essere davvero una bella giornata. "Grazie mille Julia del pranzo e dell'ospitalità" sorrisi dandole due baci sulle guance. "Grazie Julia" disse Tyler. "Di niente ragazzi, è stato un piacere! Ci vediamo presto intanto sistematevi e poi magari ci organizziamo per fare qualcosa questa sera, che dite?" A quel punto Tyler si voltò verso di me sorridendo. "Certo, ti faremo sapere" disse lui senza guardare nessuno se non me. Salutai con un cenno del capo Julia ed abbracciai Lea e Newt dopo di che mi avviai dietro al mio ragazzo che aveva provveduto a prenotare una stanza in un piccolo hotel vicino a quel quartiere dove avremmo alloggiato.
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Comunque per la gif, prego :-) Cosa ne pensate di questo primo incontro?