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"Quindi tornerai qui a Los Angeles?" La voce di Lea meccanizzata dal cellulare, era un misto tra l'essere felice e sorpresa

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"Quindi tornerai qui a Los Angeles?" La voce di Lea meccanizzata dal cellulare, era un misto tra l'essere felice e sorpresa. Era da due anni che non ci vedevamo e sarebbe stata sicuramente felice di riavermi in giro. Era la mia migliore amica dai tempi delle scuole elementari e non prese bene il mio trasferimento a New York due anni prima, ma sapeva che fosse necessario e questo le bastò per lasciarmi andare. Ci eravamo tenute in contatto, ma non fu semplice a causa dei miei e suoi impegni.
"Si, io e Tyler abbiamo il volo domani mattina da qui. Saremo a L.A. per l'ora di pranzo" dissi percorrendo la stanza in cui mi trovavo sfogliando i biglietti per confermare quanto avessi appena detto.

"Domani? Ma è fantastico! Tyler? Viene con te? Veramente?" Lea non riuscì a trattenere l'entusiasmo e sputò le domande una dietro l'altra.
"Ehi ehi ehi, una domanda alla volta" Dissi ridendo "Tyler come ti avevo già detto è di Los Angeles e si era trasferito qui per lavoro quindi quando gli ho comunicato di voler tornare nella mia città natale per proseguire gli studi ha preso la palla al balzo per venire con me" dissi sorridendo al telefono consapevole che Lea non mi avrebbe vista.
"Ma quindi è una cosa seria con questo Taylor! Non vedo l'ora di conoscerlo" disse Lea elettrizzata.
"Tyler, scema! Si chiama Tyler.. e si, è una cosa seria, ormai stiamo insieme da un anno e mezzo e non potrei chiedere di meglio, ma ti racconterò tutto quando ti vedo domani. Non vedo l'ora che tu lo conosca!" Risposi entusiasta all'idea della mia migliore amica che rideva e passava del tempo insieme al mio fidanzato. Sarebbe stato meraviglioso esattamente come l'inizio della mia nuova avventura. Avrei ripreso l'università, avrei rivisto i miei amici e non avrei permesso a niente di interferire con la positività di quel momento.
"Anche io devo raccontarti delle cose, ma ti spiegherò tutto domani al pranzo che faremo in tuo onore" disse la mia migliore amica ancora euforica.
"C'entra Allison?" Chiesi in ansia.
Allison era la ragazza di cui Lea era innamorata da circa cinque anni, c'erano stati dei tira e molla tra le due, ma Allison aveva un carattere libertino, tutto il contrario di quello di Lea e spesso quest'ultima finiva per soffrire molto a causa sua.
"Ci ho rinunciato. E poi non immagini cosa ha combinato. Ha iniziato a frequentare Derek"
"Derek? Derek Derek, tuo fratello Derek?" Chiesi strabuzzando gli occhi fuori dalle orbite. Quello era veramente troppo.
"Proprio lui. E non biasimo mio fratello, lui non sapeva niente di noi. In realtà, nessuno sapeva niente di noi" notai nel suo tono di voce un pizzico di rammarico.
"Cosa volevi dirmi?" Chiesi velocemente cercando di non farla cadere nella trappola dei suoi pensieri.
" Sto con una ragazza fantastica, si chiama Julia e non vedo l'ora di fartela conoscere. Domani mangeremo tutti e quattro a casa sua" rispose felice Lea.
"Sul serio? Non vedo l'ora" Risposi velocemente "Lea? Devo finire alcune cose, ci vediamo domani. Ti voglio bene"
"Ciao Sara, ci vediamo domani. Anche io te ne voglio idiota" e attaccò il telefono.
Riposi il telefono sulla mia scrivania e misi le ultime cose nella valigia quando sentii qualcuno bussare alla porta e, senza che io avessi dato il permesso di aprire, vidi la porta schiudersi. Sorrisi come un'ebete alla vista del ragazzo di fronte a me che teneva in mano due sacchetti che contenevano del cibo da asporto mentre sorrideva. Corsi nella sua direzione saltandogli letteralmente in braccio avvinghiando le mie gambe al suo bacino.
"Sei il ragazzo migliore del mondo Tyler Posey" Dissi tenendogli il viso tra le mani strofinando il mio naso al suo.
"Di cosa stai parlando? I panini sono per me, signorina" scherzó su Tyler accarezzandomi la schiena avvicinandosi sempre di più verso il mio viso.
"Ah si?" Dissi allontanandomi leggermente dalle sue labbra respirando su queste ultime. Mi divertivo a stuzzicarlo e lui si divertiva a stuzzicare me, questo era una delle cose che amavo di più della nostra relazione.
"Potremmo condividere" disse in un sussurro soffiando sulle mie labbra al che sorrisi e spinsi le mie labbra sulle sue sorridendo. Conobbi Tyler una fredda sera di Dicembre e fu amore a prima vista. Aveva tutte le caratteristiche che cercavo in un uomo. Bello, affascinante, intelligente e socialmente molto rispettato. Infatti era il figlio di due azionisti di Los Angeles che avevano insistito affinché si trasferisse nell'Upper East Side per intraprendere la loro strada. Era tre anni più grande di me e aveva concluso già il suo percorso universitario. Ricordo ancora la nostra prima uscita, il vento tra i capelli che entrava dal finestrino della sua Porsche e la vista delle stelle nel cielo di fine Dicembre. Ricordo perfettamente il profumo della sua pelle, menta e patchouli del suo dopobarba che si mischiavano al pino del suo bagnoschiuma. I suoi maglioncini sempre abbinati alle scarpe e il Rolex al polso che gli conferiva un'aria assai intrigante e importante.
I suoi occhi marroni brillavano sotto la luce della luna piena di quella notte così come i suoi capelli mori, morbidi e setosi.
Era un vero gentiluomo e mi viziava in tutti i modi possibili. Non era facile tenere testa ad una ragazza come me, ma lui ci riusciva sempre. La classica ragazza in grado di farsi i film, con la testa sempre in movimento, molto socievole ma a tratti insopportabilmente bambina, astuta, ma pur sempre una bambina.
Da quando ne ho memoria però sono sempre stata una ragazza solare e, come gli insegnanti amavano descrivermi ero "brillante e piena di iniziativa". Un'altra costante nel mio carattere è l'iperattività che mi permetteva di studiare e uscire quasi tutte le sere con gli amici, tra cui Lea e Newt, il ragazzo più dolce che abbia mai conosciuto, biondo, occhi color castagna, travolgente e umile allo stesso tempo; l'amico che tutte vorrebbero in grado di dare consigli adatti ad ogni situazione. Con lui sono sempre stata me stessa, senza filtri, ma non vedevo in Newt una persona con cui dividere il resto della vita, non come un fidanzato, non come Tyler.
Nonostante la mia ingenuità non ero affatto una sprovveduta e riuscivo quasi sempre ad ottenere ciò che volevo, anche da bambina. Tyler riusciva a trovare belli anche i miei difetti ed eravamo una 'bellissima giovane coppia', così ci definivano i suoi genitori.
Spesso però, Tyler era molto impegnato con il suo lavoro e alcuni weekend mi trovavo a passarli da sola. In giorni come quelli, sfogliavo riviste di arredamento per farmi un'idea della casa che avrei voluto per noi e meditavo sulla vita, anche su un possibile ritorno all'università. Quando gli comunicai di voler tornare a Los Angeles lui fu felice e prese la palla al balzo per comunicare ai suoi che avrebbe intrapreso la carriera tanto ambita dai suoi nella sede ufficiale dell'azienda. La Posey Corporation.
Tornare a Los Angeles sarebbe stata una grande occasione per noi due come coppia e come persone. Io avrei continuato gli studi e lui avrebbe continuato a sviluppare la sua emozionante carriera.
Ci eravamo promessi che di lì a poco ci saremmo sposati per coronare il nostro sogno, ciò che entrambi volevamo, e non potevamo essere più felici.
~
Io e il moro eravamo l'uno accanto all'altro sul primo volo diretto per Los Angeles. Non riuscivo più a contenere l'emozione, strinsi la mano a Tyler mentre la musica nelle mie cuffiette inizió a fluire.

"Oh, I always let you down
You're shattered on the ground
But still I find you there
Next to me
And oh, stupid things I do
I'm far from good, it's true
But still I find you
Next to me"

Chiusi gli occhi abbandonandomi alla musica beandomi del contatto della mano di Tyler e piano piano la mia mente iniziò ad alienarsi, allontanandosi sempre di più fino a farmi cadere in un profondo sonno.
~

"Sara? Tesoro?" Sentii sussurrare al mio orecchio. Aprii gli occhi lentamente, leggermente infastiditi dalla luce di mezzogiorno che entrava dal finestrino e mi ritrovai davanti un sorriso, il sorriso più bello che avessi mai visto prima.
"Siamo arrivati?" Biascicai tra uno sbadiglio e l'altro, grattandomi leggermente la nuca cercando di risistemarmi i capelli che si erano arruffati durante il viaggio.
Tyler annuì poggiando le sue labbra sulla mia fronte delicatamente. Mi sporsi oltre il finestrino e potei notare il nome dell'aeroporto.
Los Angeles International Airport.

Hola runners! Cosa ne pensate di questo primo capitolo? Intanto voglio ringraziarvi per i commenti positivi al cast, grazie grazie di cuore! Fatemi sapere cosa ne pensate! Cosa ne pensate di Sara e Tyler?

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Cosa ne pensate di Sara e Tyler?

Unexpected ||Dylan O'Brien|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora