Epilogo

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A/n: sono tornata da Londra ragazzi! È stata una bellissima esperienza che mi porterò dietro a vita. Ovviamente, da vera rincoglionita, sono arrivata nel luogo dove si erano tenuti i BAFTA in ritardo e non ho visto nessuno. Mia sorella è comunque più rincoglionita di me perché è passata accanto a Timothée Chalamet dicendomi 'quello che è passato sembrava Timothée" e OVVIAMENTE lo era. Senza contare che Thomas Sangster Sabato e Lunedì è stato nello stesso parco dove sono stata Domenica e pure in metro facendomi capire che io e lui siamo due rette parallele destinate a non incontrarsi mai. Anyways dopo questi aneddoti vi lascio all' epilogo. Grazie mille a tutti di aver letto la mia storia! Vi metto una foto qua sopra!

 Grazie mille a tutti di aver letto la mia storia! Vi metto una foto qua sopra!

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Era il giorno del mio ventiseiesimo compleanno. Io e Dylan stavamo insieme da due anni esatti e di lì a poco saremmo andati a cena insieme per festeggiare. Newt e Lea non sarebbero stati presenti quell'anno perché Newt era con la famiglia a Soho mentre Lea era tornata assieme ad Allison e dunque si era trasferita l'anno prima a New York trovando lavoro come segretaria per i genitori di Allison.
Mi era dispiaciuto tantissimo per Julia, era una ragazza fantastica e si meritava il meglio. Peccato che Lea non se ne fosse accorta. Per non parlare di Derek e di quanto mi fosse dispiaciuto che fosse stato messo di mezzo da quell'arpia di Allison. Mio fratello era ancora single perché voleva esser certo di trovare una ragazza che lo amasse per quello che veramente era e poi si era totalmente dedicato alla sua carriera oltre che badare a me, infatti decise di lasciare Toronto per tornare a Los Angeles per comprare una nuova casa e vivere con 'quello che restava della sua famiglia', questo era quello che diceva.

Sapevo benissimo che mi voleva bene, voleva proteggermi a tutti i costi e mio padre  sarebbe stato felice di quello che erano diventati i suoi figli.

Della lealtà del suo primogenito e dalla sincerità della sua bambina.

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Indossai gli orecchini che mi aveva regalato Daniel e mi guardai velocemente allo specchio prima di andare a cena.

Scesi velocemente le scale e sorrisi felice alla vista di Dylan elegantissimo come due anni prima. Aveva gli stessi occhi e lo stesso sorriso di quella sera. L'unica cosa ad essere cambiata era che nessuno dei due aveva più paura dei propri sentimenti e finalmente eravamo riusciti a creare la storia che sia io che lui meritavamo. Una bellissima storia che andava avanti da due anni.
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"Che ne pensi del dolce ragazzina?" Chiese Dylan guardandomi con aria di sfida.
Continuava a prendermi in giro per vedere la mia reazione. Presi la forchetta e la misi nel suo piatto per prendere l'ultimo pezzo rimasto a lui.

"È davvero buono, O'Brien" sorrisi portandomi la forchetta alle labbra. Lui sogghignò.

"Cosa devo fare con te Martin?" Sospirò e dopo poco continuò.
"Comunque, oggi è un giorno speciale" si passò una mano tra i capelli il moro.

"Si lo so, è il compleanno della ragazza più bella del mondo" mi strinsi nelle spalle ridendo. Quanto mi divertiva prenderlo in giro.

"Questo è uno dei motivi a rendere questo giorno speciale, ma" si fermò per cercare qualcosa all'interno della tasca dei suoi pantaloni tirandone fuori una piccola scatola rettangolare. "Non è il solo" sorrise spingendo con due dita la scatolina lungo la mia direzione.

Improvvisamente iniziai a non capire dove volesse andare a parare quindi iniziai a tremare leggermente per l'emozione.

"Dylan" iniziai con un sorriso sulle labbra.

"Aprilo, solo..." si fermò accarezzandomi dolcemente la mano. "Aprilo" mi sorrise.

Iniziai ad aprire il piccolo pacchetto che avevo di fronte, aprii il coperchio della scatola e notai al suo interno una piccola chiave. Alzai lo sguardo su Dylan sorridendo e scuotendo la testa.

"E questo che cosa significa?" Sorrisi guardando la chiave che adesso si trovava tra le mani del ragazzo che avevo di fronte.

"Questa è la chiave che apre la porta di una casa a Santa Monica" iniziò passando lo sguardo dalla chiave a me.

"Ma tu non abiti a santa-" mi fermai un momento fissando la chiave. "Dylan" lo guardai con aria sorpresa.

"Io non abito a Santa Monica, ma da stasera , se lo vorrai, ci abiteremo insieme..." sorrise guardandomi "Io e te" allungò la mano per raggiungere la mia incrociando le sue dita alle mie.

"Sara Martin, ti andrebbe di venire a vivere insieme a me?"

Rimasi completamente senza parole. Quel ragazzo era una sorpresa continua, ma sapeva quello che voleva ed io lo amavo per questo. Sorrisi mentre stava continuando a guardarmi con aria interrogativa. Finalmente sapevo che sapore aveva la felicità e da quel momento in poi aveva anche un nome.

"Assolutamente si"

Entrambi ci alzammo dal tavolo del ristorante e ci abbracciammo felici; nel giro di poco Dylan mise le sue mani dolcemente sulle mie guance accarezzandole delicatamente con entrambi i pollici; indugiò solo un momento prima di far entrare le nostre labbra in contatto con un bacio che sapeva di un futuro felice e tiramisù.
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Unexpected ||Dylan O'Brien|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora