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Le sue parole mi lasciarono stupefatta e tante domande iniziarono ad affiorare dentro di me

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Le sue parole mi lasciarono stupefatta e tante domande iniziarono ad affiorare dentro di me. La prima in assoluto fu chi lo avesse avvisato del mio improvviso viaggio verso Toronto e la seconda fu per quale ragione avesse deciso di venire con me quando lo avevo visto andarsene con la sua ragazza poche ore prima. La prima domanda trovò subito una risposta quando, voltandomi verso Julia, la trovai sorridermi per poi stingersi nelle spalle. Per la seconda avrei dovuto aspettare ancora un po'.

"Non ci sono ulteriori biglietti, il mio era l'ultimo per Toronto da Los Angeles. Dovresti aspettare domani sera e a quel punto non avrebbe senso" Iniziai cercando di dissuaderlo dalla sua decisione. Non avrei voluto che mi accompagnasse in questo viaggio solo perchè gli facevo pena a causa di tutti i problemi avuti in quei giorni. Non avevo bisogno che lui provasse pena per me.

"E' per questo che andremo in macchina. Ragazzina per aver appena passato un esame non ti trovo troppo sveglia" sorrise. Di nuovo quel sorriso che voleva schernirmi che mi fece spuntare un mezzo sorriso confuso sulle labbra.

"In macchina arriveremo non prima di domani sera, il che significa che..-" Iniziai venendo interrotta dal moro di fronte a me. Sapeva essere veramente fastidioso quando voleva.

"...Che dovremo passare la notte in un qualche Motel a due stelle pieno di sporcizia sicuramente non all'altezza della qui presente Signorina Martin" rise "Possiamo anche aspettare domani sera, altrimenti e prendere un volo in prima classe. Saremmo a.." iniziò guardandosi intorno per capire il nome della città canadese dove saremmo stati diretti di lì a poco.

"Toronto" rispose Newt alzando un indice e facendo un passo in avanti ritirandosi subito indietro dopo aver visto il mio sguardo fulmineo.

"...Esatto Toronto in due ore freschi e riposati. A te la scelta" sorrise soddisfatto.

Sapevo a che gioco stava giocando. Voleva che ammettessi che l'idea di passare la notte in un motel, oltre che affrontare un viaggio così lungo in macchina non facesse per me, ma non volevo dargliela vinta e non lo feci.

"Vada per il vecchio Motel puzzolente, ma cambierò le lenzuola" gli lanciai un sorriso che lo spiazzò. Non si sarebbe mai aspettato che accettassi, o forse, era il suo piano dall'inizio. Sapeva che avrei accettato e mi sfidò per questo. Respinsi quei pensieri, non era proprio possibile visto che poco prima era letteralmente fuggito dai festeggiamenti in mio onore per seguire la sua bella bionda eccitata. Che poi tutta quella spavalderia non si addiceva ad una ragazza era un'altra storia.

"E' deciso allora" sorrise Lea facendomi l'occhiolino mentre Dylan portò la mia valigia all'interno della sua auto. Abbracciai Lea e Newt che mi dissero di scrivergli una volta arrivata la e salutai con un cenno del capo Julia che venne successivamente abbracciata dal fratello.

Presi posto sul lato passeggeri di quella macchina dove ero stata pochi giorni prima e dove mi ero trovata più volte ad osservare Dylan, mi allacciai la cintura di sicurezza e salutai i miei amici dal finestrino. Dylan salì in macchina e ingranò la prima marcia allontanandosi dal vialetto per dirigersi verso la Statale che avrebbe fatto iniziare quel lungo viaggio On The Road verso Toronto.

-
Erano le tre del mattino. Eravamo in viaggio da due ore e la stanchezza iniziò a farsi sentire, ma non c'era segno di alcun Motel, solo di una stazione di servizio vicina ad un benzinaio.

"Dovremmo fermarci" dissi atona voltandomi verso il moro accanto a me "Prendiamo un caffè almeno ti riprendi un po' prima di arrivare al Motel" gli rivolsi un mezzo sorriso.

"Ma io non sono stanco" disse il moro sbadigliando guadagnandosi un'occhiata da parte mia.

"Sul serio, fermati" cercai di trattenere una risata.

Il ragazzo parcheggiò nell'apposito stallo riservato all'aria di servizio ed entrambi scendemmo dal veicolo avviandosi verso l'entrata della stazione.
Ordinammo due caffè e Dylan prese un cornetto, offrendomene un morso parandomelo di fronte. Scossi la testa in segno di diniego.

"Sono intollerante al lattosio" sorrisi come per ringraziarlo. Era stato carino ad offrirmelo, non era obbligato. Come non era obbligato a intraprendere quello stupido viaggio insieme a me.

"Dylan?" Chiesi al ragazzo posando L mio sguardo su di lui che stava mangiando. Ottenni un mugolio in risposta.

"Mhm?" Era buffissimo. Aveva alcune briciole ai lati della bocca ed io non potei far a meno di sogghignare.

"Martin, siamo in viaggio da meno di tre ore e già mi guardi le labbra?" Sorrise il ragazzo sornione.

Sapevo che era il suo modo di comunicare e che scherzare facesse parte del suo modo di fare quindi risi leggermente sforzandomi di non arrossire alle sue parole.

"Hai delle briciole qui" dissi velocemente indicandogli le labbra mentre lui stava cercando di togliersele, con scarsi risultati.

"Le ho tolte?" Chiese il moro.

Avvicinai il pollice all'angolo della sua bocca e scostai le briciole. Stava forse arrossendo? La stanchezza mi stava giocando dei brutti scherzi.

"Adesso si" sorrisi. "Dovremmo andare adesso o non arriveremo a Toronto prima della prossima settimana" Dissi velocemente alzandomi dalla sedia dalla stazione di servizio. Eravamo in viaggio da circa due ore e già si era creato il primo momento imbarazzante, chissà come sarebbe finita. Decisi di non preoccuparmi e rilassarmi godendomi il viaggio.

-
Il viaggio era ripreso, decisi di farmi coraggio ed avere L risposta alla seconda domanda che affollò la mia mente quella sera.

"Olivia cosa ne pensa di questo viaggio?" Avevo sbagliato il nome deliberatamente. Pensai che se lo avessi sbagliato no avrebbe capito quanto realmente mi importasse di quello che che succedeva intorno a lui. Cercai di mantenere un tono di voce distaccato ma non credo che funzionò, sentii lo sguardo di Dylan pesarmi addosso.
"Non credo l'abbia presa bene in effetti..." Iniziò lanciandomi un'occhiata fugace prima di riportare l'attenzione sulla strada. "...Non stiamo più insieme"

Cosa?

"Ma prima, voi, insomma ecco, siete..-" venni interrotta da una risatina che voleva studiarmi.

"...Siamo andati via insieme si, le ho spiegato che le cose non sarebbero potute continuare, tra noi era più una cosa.." si fermò un momento per mettere leggera enfasi sulla parola che pronunciò poco dopo "Fisica". Arrossii violentemente, ma fortunatamente non se ne accorse.

"Si, ricordo" risi indicandogli il collo dove qualche giorno prima appariva il segno violaceo sicuramente lasciatogli da Holland.

"Vedo che non ti sfugge nulla" sogghignò riconcentrandosi sulla guida. "Dormi un po', appena trovo un Motel decente ti avviso"
Chiusi gli occhi cercando di addormentarmi e mi ritrovai stranamente felice.

Hola piccole Runners, iniziano i momenti (quasi) dolci tra Dylan e Sara. Che nome diamo a questa Ship? Grazie del supporto a tutte voi.
-Sara :)

Unexpected ||Dylan O'Brien|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora