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Godetevi il capitolo, buona domenica a tutti voi :-)
"Sara, sei venuta!" Urlò Julia per contrastare la musica sorridendo.Annuii fingendo un sorriso di cui nessuno si accorse. Ero piuttosto brava a fingere. In quel momento pensavo a dove diavolo si fosse cacciato Tyler e iniziai a cercarlo con lo sguardo in mezzo a centinaia di ragazzi ubriachi e intenti a ballare musica pop del momento.
"Stai bene?" Mi sorrise Newt all'improvviso destandomi dalla mia ricerca.
"Oh si, cioè no, cioè volevo dire certo" Finsi il mio sorriso migliore "Vado a prendere qualcosa da bere" dissi al biondo allontanandomi sempre di più da lui buttandomi all'interno della mischia per continuare la ricerca.

-Arrivare al banco delle bevute non fu un'impresa facile perché dovetti letteralmente nuotare tra la grande vastità di persone che non si accorsero nemmeno di me, tranne una ragazza ubriaca che mi chiese da quale mercatino anni '30 avessi recupera...

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Arrivare al banco delle bevute non fu un'impresa facile perché dovetti letteralmente nuotare tra la grande vastità di persone che non si accorsero nemmeno di me, tranne una ragazza ubriaca che mi chiese da quale mercatino anni '30 avessi recuperato il mio abbigliamento. Decisi di non dare peso alle parole di un'ubriaca, d'altra parte lei indossava un vestito molto stretto che lasciava molto poco all'immaginazione. Mi tolsi i tacchi per raggiungere più velocemente il tavolo delle bevute. Una volta raggiunto trovai birre, vino e superalcolici oltre che una coppa con un liquido rosso all'interno che pensai essere succo d'arancia da mixare a chissà quale strano superalcolico. Decisi di prendere un bicchiere e versarne un po' all'interno continuando a guardarmi intorno per cercare il mio fidanzato che sembrava essersi volatilizzato nel niente.
"Ancora tu ragazzina?" La voce irritante e roca proveniva da dietro di me e riconobbi subito il proprietario fastidioso quasi quanto la sua stessa voce. Mi voltai e notai il moro dagli occhi nocciola con il naso all'insù e nei che delineavano la mascella oltre che tutto il resto del suo viso. Lo stesso moro che non mi aveva fatto andare in bagno a pranzo perché troppo impegnato con il suo enorme ego. Aveva i capelli sistemati con il gel, una maglietta nera e pantaloni di Jeans accompagnati dalle famose e convenzionali Superstar bianche e nere. Le avevano quasi tutti i ragazzi ai piedi. Gli lanciai un'occhiata di disprezzo dall'alto verso il basso e viceversa per poi soffermarmi con lo sguardo sul suo collo dove appariva un enorme marchio violaceo.

"Stai guardando questo?" Sorrise malizioso il ragazzo sfiorandosi con le dita affusolate il marchio che osservavo poco prima

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"Stai guardando questo?" Sorrise malizioso il ragazzo sfiorandosi con le dita affusolate il marchio che osservavo poco prima. "Sai, le ragazze sono..." iniziò cercando di trovare le parole giuste da dire "..Insaziabili, a volte"
"Ehm, non credo di avertelo chiesto. Ora se mi vuoi scusare" Gli rivolsi una smorfia di disgusto per allontanarmi con il mio bicchiere contenente succo d'arancia.
"Io ci andrei piano con quello" disse alzando la voce per farsi sentire visto che mi ero appena allontanata. Guardai il bicchiere dopo aver finito quasi tutto il contenuto.
"E come mai dovrei andarci piano con il succo?" Chiesi con fare ovvio mentre lui si avvicinò di nuovo nella mia direzione sfiorandomi la mano salendo su verso il braccio. Mi detrassi al suo tocco.
"Quello è Bloody Mary" sghignazzò lui.
"Oh cazzo!" Strabuzzai gli occhi guadagnandomi un'occhiata che voleva schernirmi da parte sua.
"Che c'è? Le ragazzine come te non bevono alcolici?"
"Questi non sono affari tuoi" gli puntai contro l'indice con fare intimidatorio, ma non ebbe il risultato che mi aspettai perché continuò a ridere passandosi una mano tra i capelli mori.
"Ha ragione Miss 'vengoallefestevestitacomeunahostess'. Sul serio cosa cavolo ti sei messa addosso? Pensavi fosse un ricevimento genitori-insegnanti?" Continuò a ridere il ragazzo.
Non avevo più voglia di sprecare il mio tempo in questo modo, sapeva che la sua presenza mi infastidiva e lo stava palesemente facendo apposta quindi lo ripagai con la sua stessa moneta. Forse se lo avessi spiazzato, l'avrebbe smessa e mi avrebbe lasciata in pace.
Fu allora che poggiai il bicchiere rosso sul tavolo e lo riempii di nuovo con il liquido rosso tracannandolo fino all'ultima goccia.
Mi sbottonai la camicia e la tolsi rimanendo avvolta nella mia bralette di pizzo nero, tirai leggermente su la gonna e il risultato fu decisamente sbalorditivo. Mi ritrovai con un abbigliamento poco consono alle mie abitudini, avevo in dosso un vestito molto più adatto alla situazione e avevo azzittito il pallone gonfiato davanti a me che non si sarebbe mai aspettato che una ragazzina come me facesse una cosa del genere. Senza proferire parola voltai le spalle e me ne andai per cercare Tyler cercando di ricompormi prima che mi vedesse   in quello stato. Non avrebbe mai permesso che andassi in giro in questo modo. Raggiunsi Lea e Julia.
"Dov'eri finita?" Mi chiese Julia.
"Stavo.. " pensai di dirgli quello che era successo poco prima, ma non volli alimentare quella situazione imbarazzante quindi decisi di tacere a riguardo. ".. Prendendo qualcosa da bere e anche cercando di capire dove fosse Tyler"
Lea guardò di fronte a se e indicò un punto dietro di me. Con espressione interrogativa decisi di girarmi e quello che vidi fu Tyler che stava ballando assieme ad un gruppo di ragazzi completamente ubriaco. Mi accigliai. Sapevo che non voleva venire a questa festa e che me l'avrebbe fatta pagare, ma non immaginavo che si sarebbe completamente ubriacato. Andai verso di lui e lo strattonai.
"Cosa diavolo stai combinando?"
"Siamo ad una festa no?" Disse ridendo con lo sguardo perso nel vuoto.
"Voglio andarmene" dissi incrociando le braccia sotto al seno lanciandogli un'occhiataccia mentre continuava a ballare.
"Tyler voglio andare via" dissi di nuovo.
"Allora vattene! Sei tu la ragazzina che domani deve andare a scuola, io mi prenderò un giorno di permesso a lavoro. Gli adulti fanno così e tu sei solo una bambina capricciosa" Tyler sputò tutto questo con una rabbia mai vista prima. Rimasi delusa e ferita non solo da quelle parole, ma anche dal suo comportamento. Era vero. Io sarei dovuta andare a lezione e lui no, quindi mi allontanai velocemente andando verso Lea e Julia chiedendo loro se avrebbero potuto darmi un passaggio. Una cosa era certa. Tyler ce l'aveva con me prima della festa, ma dopo quel gesto la situazione si era ben ribaltata.
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"Non siamo venute qui da sole, Sara" iniziò Lea.
"Mio fratello ha guidato, ma non credo sarà un problema per lui accompagnare anche te. Lo vado a cercare così andiamo.." sorrise Julia avviandosi verso la mischia accompagnata da Lea.
"È veramente uno stronzo, se vuoi vado a cantargliene quattro" iniziò Newt tirandosi su le maniche della camicia, scoprendo gli avambracci.
"No, è tutto apposto Newt. Non mi interessa al  momento. Sono astemia e ho bevuto due bicchieri di Bloody Mary, mi gira la testa. voglio solo tornare a casa il prima possibile e riposarmi per domani" sorrisi delusa verso il biondo che allargò le braccia per racchiudermi in un abbraccio che sapeva di colonia e che non solo fu in grado di consolarmi ma fu anche capace di esprimere attraverso il silenzio profonda e solenne amicizia , sostituendosi a mille parole con eleganza e semplicità.
"Eccoci!" Sorrise Julia.
"Finalmente stavo giust-" mi interruppi quando mi resi conto che accanto alle due ragazze c'era il pallone gonfiato di quella mattina e di pochi minuti prima. Imbarazzata, non riuscii più a concludere il discorso mentre lui mi lanciò un sorriso sornione che lasciava intendere quanto fosse felice di ritrovarsi lì in quel momento solo perché avrebbe continuato a stuzzicarmi anche solo con la sua fastidiosa presenza.
"Lui è mio fratello, Sara" Iniziò Julia sorridendo. "Dylan lei è Sara, la migliore amica di Lea" sorrise la ragazza verso suo fratello che allungò una mano nella mia direzione per stringerla a mo' di presentazione. Indugiai qualche momento e poi feci lo stesso stringendo la mano di quel bamboccio.
"Dylan. Piacere di conoscerti" disse semplicemente stringendomi la mano.
"Sara. Piacere mio" risposi piatta interrompendo il contatto delle nostre mani. Potevo semplicemente dire di averlo già conosciuto, ma mi era dispiaciuto per Julia e per il suo modo di fare così gentile quindi su una cosa ci trovammo d'accordo e fingemmo di non esserci mai visti prima.
Il resoconto della serata non fu dei migliori: non solo il mio ragazzo era rimasto a quella festa ubriaco, ma dovevo essere riaccompagnata a casa dall'unica persona che non sopportavo in quell'ambiente.
Sarebbe stata la mezzora più lunga della mia vita.

Unexpected ||Dylan O'Brien|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora