Era freddo, ma non quel freddo che si sente d'inverno quando tira il vento e ti copri con la sciarpa e il cappotto,no quello era un freddo gelido, il freddo di quando si perde qualcuno.
Il suo amico era appena morto, e lei non aveva neanche provato ad evitarlo, era solo crollata tra le braccia di Bellamy dopo non essere riuscita a sostenere Raven ed era persa, c'era solo un grande vuoto.
Inoltre si era dimostrata debole un'altra volta, ma non davanti ad una persona sola,davanti a tutti: tutti l'avevano vista crollare.
Erano passati alcuni minuti e Bellamy ancora la teneva per mano mentre Raven era andata a recuperare il corpo di Finn.
Qualcuno mise una mano sulla spalla: era Octavia. Jocelyn la guardò con occhi vuoti e spenti, e le guance ancora rigate dal pianto.
"Joce...Nyko mi ha appena riferito che Clarke ha accettato le condizioni del Comandante:Finn verrà portato a Tondc, il villaggio del massacro...lì...faranno il funerale insieme le altre vittime" disse Octavia con voce spezzata: aveva pianto anche lei, Finn era una delle prime persone con cui aveva legato. " "Partiamo ora"
Jocelyn annuì e poi Octavia si allontanò da sola.
Non ce la fece più: si fiondò tra le braccia di Bellamy e cominciò a piangere, di nuovo e lui la strinse, accarezzandole i capelli.
"Non l'abbiamo salvato...non ci abbiamo neanche provato" disse lei con voce flebile.
"Lo so...ma non potevamo fare nient'altro" disse Bellamy, con una voce diversa dal normale: era triste anche lui."Sei sicura di voler andare?" Le domandò Bellamy, lei si staccò dolcemente dall'abbraccio e si asciugò le lacrime: la sua forza mentale era l'unica cosa che la faceva continuare ad andare avanti nel dolore.
"Glielo dobbiamo, glielo devo." Rispose e
Bellamy annuì prendendole la mano.L'avrebbero affrontato insieme, come avevano affrontato insieme tutto il resto.
"Lo affronteremo insieme" disse Bellamy e
Jocelyn non disse niente, gli strinse solo la mano.L'amore era debolezza, lui era la sua debolezza, lo voleva quanto non voleva perderlo:
aveva già perso troppo e non avrebbe perso anche lui.*********
Camminarono tutta la notte, fino ad arrivare a mattino inoltrato e Jocelyn si teneva più alla larga possibile da tutti.
Aveva un dispiacere così grande, una tristezza così immensa che l'avrebbe trasmessa, e loro avevano già il morale a terra.
Bellamy provò ad avvicinarsi ma Kane glielo impedì, spedendolo con Clarke nelle prime file:
doveva parlare con sua figlia, e doveva farlo da solo."Jocelyn" disse lui avvicinandosi.
"Che c'è?" Chiese lei con il tono più aggressivo che riuscì a emettere e Kane sospirò. "Devi andare avanti, e non mi riferisco solo a Finn" disse il padre e lei lo guardò : sapeva che si riferiva al fratello e alla nonna."Hai ucciso tuo figlio, mio fratello, come credi che riesca a perdonarti?" Chiese lei tenendo a stento un tono duro.
"Non ti sto chiedendo di perdonarmi, ti sto chiedendo di diventare quello che siamo: padre e figlia." Disse l'uomo. "Ho sbagliato questi anni, ma voglio cambiare, cominciando da te e da Bellamy"
"Cosa fai, lo farai ammazzare solo perché sta con me?" Chiese lei scettica.
"No, per quanto non mi vada molto a genio farò di tutto per proteggerlo, e per proteggere Octavia" rispose il padre.
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-2 I SURVIVED //The100//delinquents
Fanfiction{SEQUEL DI "I'M STILL BREATHING"} Jocelyn è riuscita a scampare alla minaccia dei terrestri per un soffio. Ma anche i suoi amici ci sono riusciti? Riusciranno a vivere sereni sulla Terra? A quanto pare, le cose sono molto più complicate di così. ...