Non dormirono di nuovo: prepararono delle truppe per dirigersi nuovamente al campo e
a Jocelyn fu dato un cavallo, nero come la pece, semplicemente stupendo."Lui avrà cura di te e tu di lui" le disse Lexa passandole le cinghie. "Si chiama Spirit, andrete d'accordo"
Jocelyn aveva un po' di paura a montare:
non era la prima volta da quando era sulla terra che vedeva un cavallo, ma era la prima volta che lo montava, però alla fine scoprì che non era così difficile, e Spirit eseguiva gli ordini, ma allo stesso tempo non li eseguiva, sembrava quasi che consigliasse Jocelyn.Lei cavalcando rimaneva vicino a Clarke, montava su un cavallo marrone e dopo ore di cavalcata attraverso i boschi, si fermarono e smontarono: erano quasi arrivati e il campo era molto distante da Tondc, tutto questo perché Abby li aveva fermati
"Mamma perché ci siamo fermati?" Chiese Clarke che insieme Jocelyn la raggiunse mentre la madre metteva in una bottiglia l'acqua di una pozzanghera.
"Avete bisogno di bere" disse poi alzandosi.
"Stiamo bene" rispose Jocelyn.Non aveva bisogno di nulla, solo dei suoi amici e di Bellamy indietro.
"I nostri ricognitori sono qui di pattuglia" disse poi ad alta voce girandosi verso i terrestri.
"Attenzione a chi sparate" li avvisò Clarke.
"Si signora" risposero."I terrestri vi obbediscono" osservò Abby.
"Grazie a Lexa" rispose Jocelyn.
"Non dovevamo fermarci" disse Clarke "tornare in sella!"Aveva ragione: erano vulnerabili così ferme in mezzo al nulla, e qualcuno avrebbe potuto addirittura puntargli contro un fucile, ma la madre la richiamò.
"Abby, dobbiamo arrivare a quella maledetta radio per vedere se Bellamy li ha raggiunti e se stanno bene" disse Jocelyn che stava perdendo la pazienza.
"Lo so Jocelyn, ma Clarke ti prego ascoltami" disse la madre richiamandola.Jocelyn pur di non ascoltare, rimontò su Spirit:
era una conversazione tra una madre e una figlia, e lei non voleva intromettersi.Finalmente furono pronti a ripartire, ma proprio quando Clarke si appoggiò sulla sella,un guerriero cadde dal cavallo dopo uno sparo, non era morto, ma era ferito.
"Gli uomini della montagna!" Urlarono Jocelyn e Clarke all'unisono, partendo nella stessa direzione, seguite da un'altro guerriero.
Quando raggiunsero il luogo da cui era partito il colpo, trovarono Indra e i suoi uomini che osservavano Octavia mentre stava per uccidere puntando la spada alla gola di uno di Mount Weather: ma era inutile, sarebbe morto comunque per colpa delle radiazioni.
"Octavia no!" Urlò Clarke, ma quella non la stava a sentire.
"Octavia, non farlo, è di Mount Weather, può esserci utile, prova a riparagli la tuta: deve arrivare vivo al campo." Disse Jocelyn.
A quel punto Octavia ascoltò e rimise la spada nella federa e solo in quel momento Joce notò che oltre ai soliti capelli intrecciati alla mo' di terrestre aveva anche dei dipinti di guerra e i vestiti simili ai loro e straordinariamente, quell'Angelo che aveva visto il primo giorno sulla Terra, ora le sembrava un demone, ma un demone bellissimo.
Mentre cercava qualcosa per riparare la tuta, aprì uno zaino e ne estrasse fuori un pezzo di carta.
"Che cos'è?" Chiese Clarke.
Jocelyn guardava, anche lei interessata a sapere cosa fosse e poi Octavia lo passò a Clarke, che lo mise in mezzo e lo guardò insieme a Jocelyn: erano foto loro e di Lexa, ce n'era una anche di quando si erano allenate la mattina prima."Voi e Lexa eravate i bersagli" disse Octavia.
"Dobbiamo avvisare il Comandante!" Sbraitò Indra per poi ordinare qualcos'altro mentre
Clarke e Jocelyn si guardarono: dovevano tornare al campo più in fretta possibile.
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-2 I SURVIVED //The100//delinquents
Fanfiction{SEQUEL DI "I'M STILL BREATHING"} Jocelyn è riuscita a scampare alla minaccia dei terrestri per un soffio. Ma anche i suoi amici ci sono riusciti? Riusciranno a vivere sereni sulla Terra? A quanto pare, le cose sono molto più complicate di così. ...