I want the father I never had

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Jocelyn fotteva spesso il padre, certo, ma l'unico grande ostacolo era che il padre era il cancelliere ora.

Neanche dieci minuti dopo, Kane era tornato con quattro guardie e aveva riportato Bellamy in cella e Jocelyn non parlava con nessuno da quasi due giorni e non l'avrebbe fatto finché non avrebbe visto Bellamy.

Il padre si avvicinò a lei, che era seduta su un sasso, ad affilare un nuovo coltello visto che il suo l'aveva perso durante la fuga.

"Cosa vuoi che faccia per farti parlare di nuovo?" Chiese alla figlia.
"Ti chiederei di portare indietro Max, ma non sono così idiota da non capire che è morto, quindi ora ti chiedo di farmi vedere Bellamy, anzi di farlo proprio uscire di prigione, visto che è grazie a lui se siamo vivi"

Kane sospirò.

"Non posso, è un criminale"
Jocelyn si alzò, tenendo il coltello in mano.
"Se te lo sei dimenticato, anche io sono una criminale, sono un'assassina,siamo tutti criminali."

Kane trovava sempre più difficoltà nel parlare con la figlia, ma lei ignorò la sua difficoltà e più seria delle altre volte, lo guardò negli occhi.

"Voglio vedere la nonna"
"Non può ancora ricevere visite"
"Fottiti" disse Jocelyn.
"Cosa vuoi che faccia, eh?" Chiese il padre disperato e Jocelyn lo guardò dritto negli occhi, ghiacciandogli il sangue.

"Voglio che tu cominci ad essere il padre che non ho mai avuto, un padre che non giustizia  i figli innocenti, e a cui tiene." sputò Jocelyn,andandosene distrutta, ma felice: sognava di dirglielo da anni e finalmente si era tolta la soddisfazione di vedere la faccia del padre misto tra amareggiato e deluso da se stesso.

Qualcuno aveva sparato all'improvviso e Jocelyn afferrò un fucile e corse verso la direzione degli spari dove due guardie e un'uomo puntavano i fucili verso il bosco.

Ovviamente, dopo pochi secondi, Kane era già sul posto.

"Quanti erano? Che aspetto avevano?" Chiese.
"Non lo so" rispose l'uomo. "Ma ho visto qualcuno muoversi"
"E hai sparato?" Chiese Abby.
"Idiota potevano essere gli altri!" Sbraitò Jocelyn mentre Abby tentava di correre verso il bosco mentre Kane la fermava.
"Abby!"
"Che c'è?"
"No!Perlustreremo i boschi" decise Kane.
"Dimmi una cosa" disse rivolto poi all'uomo che aveva sparato. "Chi ti ha dato quell'arma?"

"Sono stata io" disse il maggiore Burn, una donna alta e robusta, bionda e con gli occhi azzurri.
Kane, irritato strappò il fucile dalle mani dell'uomo.

"D'ora in poi solo i membri della guardia avranno le armi" sussurrò al maggiore, poi vietò il loro utilizzo senza il suo permesso

"È scritto sulla carta dell'Esodo! Sono stato chiaro?"
"Tipico" sbuffò Jocelyn.

Il padre la guardò male, e lei invece con uno sguardo di sfida.
"Marcus, perlustra quei dannati boschi" gli ordinò Abby.
Il maggiore e la squadra si inoltrarono nel verde e Jocelyn ebbe un colpo di genio: strinse il fucile che aveva accaparrato, e provò a seguirli.

"Oh no, non ci pensare signorina"
"Non prendo ordini da te"
"Non te lo sto chiedendo, come cancelliere te lo sto ordinando" disse il padre.
"Dammi il fucile" disse poi lui.
"Perché dovrei?" Disse Jocelyn sparando in aria due colpi, terrorizzando tutti.
"Guardie! Portatela insieme agli altri prigionieri" Urlò Kane, strappandole il fucile di mano.

Jocelyn si divincolò, poi si arrese e fu presa di peso dalle guardie.

Che razza di idiota.
Pensò.

Ci era cascato in pieno: aveva fatto quella scenata perché sapeva che il padre l'avrebbe spedita in cella e quando aprirono le porte, Bellamy sbarrò gli occhi.
"Joce?"
"Taci" tagliò corto lei.

-2 I SURVIVED //The100//delinquentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora