Judas's kiss

2.9K 119 2
                                    

Arrivarono dopo ore di cammino e
Jocelyn guardò l'imponente porta d'acciaio.
Quindi era quello Mount Weather, una macelleria umana.

Montarono le tende e Jocelyn si rese conto solo in quel momento quanti fossero.
Ovviamente Lexa fece entrare nella sua tenda lei e Clarke, e quando gli altri dell'Arca furono fatti entrare, gli chiese gentilmente di unirsi a loro.

C'erano anche Monroe e il sergente Miller.
"Un pacco da Raven" disse quest'ultimo consegnando a Clarke e Jocelyn un contenitore di metallo. "Idrazina, dice che servirà allo scopo"

Si riunirono poi intorno al tavolo con un modellino della montagna poggiato sopra e
Lexa fece un discorso di incoraggiamento, mentre alla fine Clarke e Jocelyn ricordarono che erano lì per salvare i loro popoli, non per ucciderli tutti, perché c'erano persone che dall'interno li avevano aiutati e bambini che non centravano nulla con la guerra.
Avrebbero ucciso solo i loro soldati e i loro capi se necessario, ma l'obbiettivo era salvare la loro gente.

Dopo che ai due eserciti fu tutto chiaro, spiegarono le postazioni, dicendo che due gruppi, uno alla diga e uno alla miniera si stavano già appostando e che il terzo, dentro la montagna stava liberando i terrestri prigionieri.
In nome di quarto gruppo, era loro compito distrarre gli uomini della montagna dal terzo gruppo più a lungo possibile, e che per farlo si sarebbero posizionati davanti alla porta principale, e che l'avrebbero aperta dall'esterno.
La porta aveva un difetto: saltava la corrente, saltava la serratura.

Quello era il compito di Raven alla diga e
l'unico problema era il generatore d'emergenza dentro: se si fosse attivato, quella porta non l'avrebbero mai aperta.

Miller chiese quanto tempo avessero avuto dopo che il generatore si fosse arrivato.
"Un minuto" rispose Jocelyn, poi ci fu la proposta di dire a Bellamy far saltare il generatore dall'interno, la cui risposta fu no.
"Abbiamo anche perso il contatto con lui dopo che ha disattivato la nebbia acida" rispose Jocelyn stringendo i pugni, quasi infilandosi le unghie nella carne.
"Bellamy è un guerriero, se la caverà" la rassicurò Lexa.

Dopo un perfetto e conciso riassunto da parte di Clarke, tutti tacquero per lasciare al Comandante la parola.

"La montagna ha gettato la sua ombra su questi boschi troppo allungo, c'hanno dato la caccia, c'hanno anche controllati, trasformati in mostri, tutto questo oggi finirà: grazie all'alleanza col popolo del cielo la montagna perderà il suo potere, come hanno detto Jocelyn e Clarke risparmieremo gli innocenti...quanto ai colpevoli" disse cambiando tono di voce "Jus drein, Jus daun."

Solo allora Jocelyn capì il significato di quelle parole.
"Sangue chiama sangue" disse lei in inglese e
si alzò un coro.

"Jus drein! Jus daun!"
"Jus drein! Jus daun!"
"JUS DREIN, JUS DAUN"
Clarke e Jocelyn si guardarono, poi cominciarono anche loro.
"JUS DREIN, JUS DAUN"
"JUS DREIN JUS DAUN!"

Monroe si era presa l'incarico di forare con il trapano la porta per posizionare la bomba.

"Dovrebbe bastare" disse dopo un po'. "Vai con la bomba"
"Fate attenzione quel quella" disse Jocelyn a Miller e Lincoln che avevano quella responsabilità "un movimento fuori posto e saltiamo tutti in aria" disse ricordando Raven che faceva esplodere un sasso con neanche un litro di idrazina.
Sembravano passati anni, eppure era accaduto tutti poche settimane prima.

Dopo qualche secondo di incertezza, Miller posizionò la bomba.
"Tuo figlio è più vicino di quanto credi" gli disse Jocelyn mettendogli una mano sulla spalla mentre tornava indietro.
Lo erano tutti e non vedeva davvero l'ora di rivederli dal primo all'ultimo: Jasper e Monty (tranne Bellamy ovvio) sopratutto.
Non vedeva Monty da settimane e Jasper dall'attacco alla navicella.
Sentiva come un peso sul petto non avendoli vicino, come un macigno che le opprimeva il cuore.
Erano i suoi fratelli, e li avrebbe salvati.

-2 I SURVIVED //The100//delinquentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora