Demonstration

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Lexa ordinò qualcosa e uno dei suoi suonò il corno della ritirata.
Era finita.

Jocelyn aveva sbagliato a fidarsi di lei,della persona sbagliata.
Aveva già commesso questo errore,ma questa volta l'aveva pagato molto più caro.

"Anche tu" disse Lexa a Lincoln. "Ci ritiriamo tutti, queste sono le condizioni"
"Li massacreranno, lascia che li aiuti" disse lui e Lexa ordinò ai suoi di prenderlo.

Lincoln si ribellò, ma inutilmente.

Jocelyn si sentiva impotente, e Clarke anche.
"Spero di rivedervi" disse Lexa come congedo, mentre Jocelyn ancora la guardava carica di rabbia e Clarke era quasi in lacrime.

Provarono a convincerle ad andare via, e a tornare con i rinforzi, senza successo.
"Quando torneremo con i rinforzi saranno tutti morti" disse Jocelyn.

Era ancora furente contro Lexa e Monroe le chiamò per l'ultima volta.
"È finita, mi dispiace"
Jocelyn esplose.
"Non è finita finché io non decido che è finita" gridò.
Monroe fece spallucce e se ne andò insieme alle guardie, e Jocelyn guardò Clarke.
"Non può finire così" disse.

E infatti, non sarebbe finita così.

"Che facciamo?" Chiese Clarke.
Jocelyn pensò più in fretta che poté, avendo un'illuminazione improvvisa, e disse solo due parole "le miniere"

Corsero con le pistole puntate fino a lì sotto più velocemente che potevano e quando svoltarono l'angolo, Octavia le stava puntando con la spada.
"Octavia!" Disse Clarke "sei rimasta..."
"Fanculo" commentò lei. "Certo che sono rimasta, io so a chi devo la mia lealtà"
"Come va Joce?" Chiese poi.

"Secondo te?" Disse lei avvicinandosi a un carro.

Non l'avesse mai fatto.

Dentro c'era il cadavere di Fox, con buchi e ferite ovunque.
"No...no..." disse lei incredula "hanno già cominciato"
"Dobbiamo entrare" disse Clarke.
"Se fosse possibile credi che sarei ancora qui?" Disse Octavia prendendola per il gomito.
"Perché Lexa si è ritirata?"

Le spiegarono del patto e del tradimento e
Clarke cominciò a sbattere i pugni sulla porta che doveva farlo entrare al principio.

"Ferma! O capiranno che ci siamo" disse Jocelyn afferrandole i polsi: quell'isteria non aiutava.

"E Lincoln? Non penso che sarà d'accordo con un piano così" disse Octavia.
"No, infatti l'hanno portato via" le rispose Jocelyn.

Clarke puntò la pistola alla serratura elettronica della porta.
"Ma che fai!" Disse Octavia abbassando l'arma.
"Io devo entrare da quella porta!"

"CLARKE!" gridò Jocelyn stufa. "Non è un piano! Loro contano su di noi, e non c'è nessuno che non conti su di noi!"
"Che cosa vuoi da me?" Chiese Clarke quasi in lacrime.
"Ci siamo fidate di Lexa, e abbiamo lasciato che bombardassero Tondc, abbiamo lasciato morire quelle persone! Non lasceremo morire anche loro!"
"Stiamo facendo tutto il possibile!"
"Beh non è abbastanza" commentò Octavia aspra, e poi sentirono la porta aprirsi all'improvviso.

Le ragazze puntarono le armi contro alla guardia che era appena uscita, solo che non era una guardia.
Era Bellamy.

Octavia abbracciò il fratello, poi lui vedendo Jocelyn le corse incontro.

Prima si abbracciarono, poi lui la baciò.
Era così bello poterlo sentire finalmente così vicino, le labbra sulle sue.
Era di nuovo con lei.

"Mi devo essere perso qualcosa queste settimane" disse Jasper quando si staccarono.

A Jocelyn vennero le lacrime agli occhi.
"Jasper!" Gridò abbracciandolo.
Lo strinse come non aveva mai fatto, e anche lui lo fece.
"È bello rivederti sorella" disse lui con la voce spezzata.
"Posso unirmi anche io?" Disse Monty.
"Monty!" Disse poi in un sussurrò Jocelyn immischiandolo nell'abbraccio.

-2 I SURVIVED //The100//delinquentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora