It's okay to be scared

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Jocelyn si allontanò dal padre giusto in tempo per rivedere Lexa e Clarke tornare dentro Tondc e Jocelyn osservò attentamente Octavia, che mantenne la parola data, facendo finta di non sapere nulla, e i terrestri rividero Lexa, cominciarono a chiamarla poi lei li fermò con un gesto della mano.

Jocelyn immaginò che essere acclamati dopo un disastro, sapendo che in parte la colpa era la tua, non fosse così gratificante.

"Quello che è successo qui non resterà impunito" disse Lexa "la montagna sarà conquistata, i morti saranno vendicati!" E dopo queste parole fu un coro di approvazione e finalmente Jocelyn era d'accordo su qualcosa.

"Basta! Ora basta!" Urlò Abby ad un tratto, doveva sempre mettere bocca su tutto?

"Ci sono ancora tanti altri sotto le macerie, li avete sentiti? Tornate a lavoro!"

A Lexa non piacque essere stata interrotta, glielo si leggeva in faccia, ma fece uno sforzo per passarci sopra perché era la madre di Clarke, intanto Jocelyn raggiunse Sinclair, e insieme agli altri aiutarono a liberare i superstiti.

In lontananza vide Lincoln e Indra fare pace e
allora la guerra serviva anche a questo: riavvicinare le persone, ma anche allontanarle.

"Jocelyn! Stiamo partendo! Preparati!" La chiamò Lexa a d'un tratto e lei guardò Sinclair.

"Vai" le disse "sei più utile sulla montagna che qui"

Jocelyn non partì impreparata: prese una federa doppia e la mise sulla schiena, infilandoci sue spade, in più, prese due pistole, infilandole nella cintura di munizioni, più armata era, meglio era.

Riguardo al padre era abbastanza tranquilla: un carro avrebbe portato i superstiti a Camp Jaha dove si sarebbero presi cura di loro.

"Prenditi cura di lui" disse ad Abby e lei annuì poi Jocelyn rivolse un'ultima occhiata al padre e si unì a Clarke che la stava aspettando.

Stavano arrivando, e gli uomini della montagna avrebbero fatto meglio a temerli.

*******

La sera dopo arrivarono, ma non potevano avvicinarsi troppo, e dovettero rimanere nascosti nei boschi, perché c'era il velo di nebbia acida che non potevano attraversare.

Lexa, Clarke e Jocelyn erano nella tenda del Comandante, discutendo delle tecniche d'attacco e mentre Jocelyn e Clarke si arrovellavano il cervello, Lexa era più tranquilla del solito.

"I piani di guerra non durano allungo" commentò lei. "Sfinirvi con domande che hanno già una risposta è uno spreco di energia" e non aveva tutti i torti: il cervello di Jocelyn stava per esplodere.

Clarke cominciò a preoccuparsi più di quanto non avesse fatto negli ultimi giorni, sopratutto per Bellamy.

"Si, beh lo hai spedito dentro quel macello come se nulla fosse" le rinfacciò Jocelyn nel modo più carino e meno accusatorio possibile.

"Ti preoccupi per lui?" Chiese Lexa rivolta a Clarke con un tono di voce strano, quasi come fosse gelosa.

"Mi preoccupo per tutti loro" rispose Clarke.
"Per lui ti preoccupi di più"
"Se siamo ancora vivi è solo grazie a lui" s'inserì Jocelyn.
"Abbiamo bisogno di lui" finì la frase Clarke e
Lexa aveva uno sguardo strano, sempre e rivolto solo verso Clarke e Jocelyn capì che doveva lasciarle sole, quindi uscì dalla tenda.

Forse aveva capito qual era la connessione che c'era tra loro.

*****

"Joce, c'è un problema" disse Clarke raggiungendola.
"Che problema?"
"Octavia lo sa"
E Jocelyn non ebbe altra scelta se non vuotare il sacco.

"Lo so, gliel'ho detto io"
"Non mi interessa come lo ha saputo, credo che Lexa stia cercando di ucciderla."
"Scherzi vero?"
"No, non scherzo" disse poi spiegando che Octavia avrebbe dovuto fare la guardia con Indra, ma che Indra non era di guardia e che alla sua domanda aveva risposto che Octavia era con Lincoln in esplorazione: quello era un grosso problema.

"Andiamo, se c'è una persona che non deve morire, quella è Octavia" disse Jocelyn.

Trovarono lo scagnozzo di Lexa appostato nel bosco e stava puntando Octavia con arco e frecce,
Jocelyn prese la pistola che aveva nella cintura e gliela puntò alla tempia.
"Io non scoccherei quella freccia se fossi in te" gli disse.
"Mi è stato dato un'ordire" rispose lui.
"Non lo seguirai" gli disse Clarke "quindi adesso mettilo giù" e l'uomo che non aveva scelta, abbassò l'arco.

"Pensaci tu, io tengo d'occhio Octavia" disse Jocelyn a Clarke che annuì e puntando la sua pistola contro l'uomo, lo portò via: non avrebbe lasciato Octavia morire per nessun motivo.

Dopo un po' che la controllava da lontano, decise di avvicinarsi.
"Hey, Indra non può più venire, così hanno mandato me" disse Jocelyn.
Octavia annuì.
"Lo so che l'hai detto a Clarke" le disse Jocelyn.
Octavia esplose.
"Lo so, e mi dispiace, ma non ce la facevo a..."
"Hey, è tutto okay" disse Jocelyn mettendole una mano sulla spalla. "L'avrei fatto anch'io"
Octavia annuì.
"Speriamo che Raven o Bellamy trovino un modo per disattivare la nebbia" disse poi.
"Si, e speriamo in fretta"
"Ho paura Joce..." disse Octavia, Jocelyn fino a quel momento aveva pensato che quelle parole non sarebbero mai uscite dalla sua bocca.

"Va bene essere spaventati, se lo sei vuol dire che stai facendo qualcosa di davvero, davvero coraggioso" rispose Jocelyn e Octavia annuì.

"Ti manca...vero?" Domandò poi e Jocelyn sapeva a chi si riferiva.

"Da morire, e non so neanche se è vivo o morto" disse Jocelyn e Octavia le mise un braccio intorno alle spalle.

"Sta bene, sarà una testa di cazzo, ma mio fratello è forte" poi risero , forse la prima risata vera dopo settimane.

Per qualche secondo scordarono solo che di lì a poche ore avrebbero dovuto affrontare una battaglia.

Jocelyn rimase con lei  tutta la notte, e quando tornò Lincoln, la lasciò nelle sue mani poi la mattina un razzo rosso squarciò il cielo all'improvviso e Jocelyn fu raggiunta da Lexa, (che aveva di nuovo gli occhi dipinti e la rotellina) e Clarke.
"C'è la fatta, Bellamy, ce l'ha fatta!" Disse Jocelyn felice: quel razzo voleva dire che Bellamy era ancora vivo e stava bene.

"Avevate ragione a fidarvi di lui" disse Lexa e
Clarke e Jocelyn la guardarono riconoscenti.

"Ora combattiamo" disse poi, fece suonare i corni, avvisando l'esercito che erano pronti ad andare in guerra.

Finalmente si inoltrarono nella foresta, erano migliaia e in testa, al comando c'erano Lexa, Jocelyn e Clarke: non parlavano, guidavano e basta i loro popoli.

Dopo un po', ci fu l'urlo di battaglia, cominciato da Indra e le tre leader si guardarono e sorrisero: questa era la loro unità, era la loro guerra.

-2 I SURVIVED //The100//delinquentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora