Guilt feelings

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Erano da punto e da capo, se Jocelyn avesse trovato chi aveva avvelenato il liquore lo avrebbe ucciso a mani nude.

"Heda" chiamò ad un tratto un'uomo e Lexa si girò, tutti si girarono.

"quello non è mio!" Sbraitò Raven guardando un contenitore " Vi dico che non è mio! L'ha messo mentre mi perquisiva!" Ripetè Raven.

Clarke guardò implorante Lexa, che rivolse un'altro sguardo a Jocelyn che scosse in un movimento minimo la testa.

"Che nessuno di loro osi lasciare questa stanza!" Ordinò e mentre i terrestri uscivano, Lincoln fermò Indra chiedendogli qualcosa, ma rispose in un tono freddo e chiuse il cancello.

"Che gli hai chiesto?" domandò Kane.
"Se io avessi potuto parlare per voi" rispose Lincoln.
"A quanto pare non era d'accordo" commentò Bellamy.

Jocelyn pensò che se ci fosse stato Murphy sarebbe riuscito comunque a trovare il lato comico della situazione anche se non c'era.

Raven era terrorizzata: ovviamente non credevano che fosse stata lei, ma il dolore che provava per Finn superava di gran lunga il dolore di tutti gli altri, e quindi la rendevano la maggior sospettata, quindi Jocelyn la prese da parte.

"Raven, dimmi la verità: sei stata tu? A me puoi dirlo"
"Jocelyn, no! Non sono stata io non l'avrei mai fatto! Non avrei mai distrutto una tregua per una vendetta, e poi se avessi avvelenato tutto il liquore sareste morte anche voi!" Disse con gli occhi lucidi: glielo si leggeva negli occhi che era innocente.

Faceva tanta pena, aveva perso il ragazzo che amava, la sua unica famiglia e stava perdendo anche la speranza di uscirne viva.

"Tu non morirai, hai capito?" Disse Jocelyn, l'avrebbe fatta rimanere viva, al costo di farsi ammazzare lei.

Clarke dopo un po' le fece la stessa domanda, ottenendo solo un ceffone da parte di Raven.

"Qui l'unica assassina sei tu!" Strillò e Octavia, Abby e Jocelyn si misero in mezzo.

"Mi stai perseguitando" disse Clarke con voce tremante verso un'angolo della stanza, dove non c'era nessuno.

Le altre la guardarono preoccupare: o Clarke era impazzita o loro dovevano vedere qualcosa che non riuscivano a vedere. "Non mi hai dato altra scelta, perché ti sei consegnato?"

Jocelyn ora era davvero preoccupata, ma capì: Clarke per i sensi di colpa vedeva Finn, era tutta un'allucinazione creata dalla sua mente.

"Tesoro..." disse Abby, ma Clarke corse a mettersi seduta in un angolo e la madre provò a raggiungerla ma Jocelyn la afferrò per un gomito scuotendo la testa: Clarke doveva mettersi a posto il cervello, e per farlo aveva bisogno di silenzio e calma quindi Abby rilassò i muscoli e Jocelyn la lasciò andare.

Jocelyn si accasciò a terra appoggiata al muro, e Bellamy si sistemò vicino a lei.

"Supereremo anche questa" disse lui fiducioso.
Lei sospirò e appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo e intanto, Kane guardava quella scena con gli occhi ridotti a due fessure.

Dopo un po' Clarke e Abby ebbero una discussione, e fu tirato in ballo Jake che
sicuramente, non aiutò Clarke, perché dopo quel confronto era più sconvolta e stressata di prima.

Jocelyn invece, si sentiva impotente: quella sicurezza che aveva sempre avuto e che l'aveva fatta andare sempre avanti, era temporaneamente sparita.

"Se i cento vedessero la loro regina adesso" sussurrò in modo che lo sentisse solo Bellamy.
"...avrebbero la conferma che è umana anche lei, che anche lei ha dei sentimenti" rispose il ragazzo e le prese la mano.

-2 I SURVIVED //The100//delinquentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora