Here we're in charge, I'm in charge

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Clarke tornò poco dopo, con un'espressione stravolta e confusa.

"È troppo tardi, li stanno già dissanguando, è finita" disse tutto d'un fiato.

Joce capì subito tutto: avevano trovato delle cellule del sangue alterate in quelle dell'uomo di Mount Weather, ovvero il loro DNA.

Si alzò in piedi, e le andò incontro, mettendole una mano sulla spalla e guardandola negli occhi.

"Non è finita, okay? Non è finita, Bellamy ce la farà, tutti ce la faranno"
"Non puoi arrenderti Clarke!" Disse Raven alzandosi anche lei. "Hai ucciso Finn e io non mi sono arresa, sto costruendo un segnalatore acustico, tu fa il tuo lavoro!"
"E qual'è il mio lavoro?" Urlò Clarke.
"Non lo so! Escogitare qualcosa!" Ribatté Raven.
"Ci ho provato!" Ci abbiamo provato!" Disse guardando Jocelyn: avevano fatto sempre tutto insieme.

All'improvviso però furono interrotte.

"Accampamento Jaha, qui Mount Weather, mi sentite?"

Jocelyn si fiondò alla radio con il cuore in gola.

"Bellamy?" Lo chiamò.
"Joce?"

Tirò un sospiro di sollievo, uno dei più grandi che avesse mai tirato: Bellamy stava bene, e molto probabilmente anche la maggior parte degli altri.

"È tutto okay?" Chiese con voce tremante, poi guardò Clarke: anche lei era sollevata.

"Si, ma le buone notizie finiscono qui" rispose Bellamy. "Dobbiamo parlare in fretta, qualcosa è cambiato: Jasper, Monty, tutti loro sono rinchiusi nel dormitorio"

A Jocelyn per la tensione veniva da piangere e aveva i muscoli rigidi, quasi in ipertensione.

"Ma sono tutti vivi?" Chiese Clarke.
"Stanno bene?" Rincarò Joce.
"Credo di si" rispose Bellamy, erano vivi: erano tutti vivi, e Jocelyn riprese a respirare, molto probabilmente avrebbe rivisto Jasper e Monty tutti interi.

"Maya dice che stanno usando il loro sangue, ma la situazione precipita in fretta" continuò lui.
"Maya è con te?" Chiese Clarke, che la conosceva.
"Mi ha aiutato a scappare" rispose Bellamy. "Grazie a lei sono vivo"
"Dille che le devo un favore" disse Jocelyn provando un enorme moto di gratitudine verso la sconosciuta.

Sentì Bellamy fare una piccola risata, ma minima.
"Clarke, Joce...ci sono dei bambini qui"disse lui, sganciando la bomba. "Troviamo un piano per non uccidere tutti, vi prego ditemi che ne esiste uno"
Le ragazze si guardarono: no, non esisteva un piano del genere, non ancora almeno.

"Okay, ma non possiamo fare niente finché non disattivi la nebbia acida" gli disse Jocelyn.
"Raven ti aiuterà" disse Clarke.
"Ricevuto, c'è altro?"
"Devi trovare un modo di liberare i terrestri prigionieri: c'è un esercito dentro quella montagna e non se ne rendono conto" lo avvisò Clarke.
"Un cavallo di Troia, ottimo piano"
"Maya che ne pensa? È fattibile?" Chiese Jocelyn, doveva un favore enorme a quella ragazza.

"Dice che non è un problema" rispose Bellamy.
"Per farcela dovete farmi guadagnare del tempo, non ci metteranno molto a capire che non sono uno dei loro e se accadesse..."
"Non deve succedere!" Disse Clarke con il tono con cui aveva parlato a Raven poco prima.
"Penseremo a qualcosa" rispose Jocelyn.
"Fatelo in fretta"
"Ricevuto" rispose Clarke.
"E Bell..." lo chiamò Jocelyn. "Sapevo che ce l'avresti fatta, ci sei riuscito"
"Per ora sono riuscito solo a non farmi ammazzare"
"Bene allora continua a farlo" rispose Jocelyn. "Sta attento"
"Anche voi"

La conversazione finì lì, e Clarke si avviò all'uscita, seguita da Jocelyn: ora che era sicura che Bellamy era vivo, poteva tornare a fare quello che faceva sempre: salvare i suoi amici.

"Che volete fare?" Chiese Raven.
Joce e Clarke si guardarono e s'intesero.

"Da adesso ci dedicheremo all'esterno"

Strutturarono un buon piano in meno di dieci minuti, e il messaggio che c'era da riferire in due poi insieme raggrupparono un buon numero di terrestri, tra cui Indra seguita da Octavia, e si diressero alla camera stagna.

C'era una guardia a sorvegliare Emerson , così si chiamava l'uomo.
"Togliti" gli intimò Clarke.
"Preparati" disse poi rivolta all'uomo.
"Perché tu vieni con noi" finì la frase Jocelyn e
si guardarono: ora era il momento di essere forti, ora era il momento di attaccare.

Dopo che si fu infilato la tuta e le bombole di ossigeno, lo portarono fuori e come previsto, Kane e Abby li fermarono.

"Jocelyn! Clarke! Che state facendo?" Le fermò Kane con tono severo e Jocelyn roteò gli occhi.

"Clarke fermati!" Le ordinò la madre.
"No, libereremo il prigioniero" rispose lei.
"Assolutamente no!" Si oppose Abby.
"Non ha ancora parlato" le ricordò Kane.
"Oh, non ne abbiamo bisogno, è ai suoi che deve parlare" rispose Jocelyn.

"Riportate il prigioniero della camera stagna!" Ordinò Abby alle guardie e Jocelyn con un movimento della mano disse ai terrestri di farsi avanti.
"Tu sarai il cancelliere" disse rivolta a Abby.

"But here we are in charge , here I'm in charge,so we'll do it my way."

Abby e Kane rimasero spiazzati e ammutoliti.

"Indra di ai tuoi uomini di farsi indietro" ordinò Abby "e di farlo subito, prima che la situazione precipiti"
Jocelyn lanciò uno sguardo al capo dei terrestri e lei annuì.

"No" Rispose.
"Qualcuno potrebbe ferirsi" disse Abby.
"Allora smettila di ostacolarci" la avvisò Clarke.
"Devi fidarti, noi sappiamo che cos'è meglio per noi"
E d'un tratto Kane si fece avanti.

"I terrestri si fidano di loro, dovremmo farlo anche noi" Jocelyn rivolse uno sguardo di sincera gratitudine al padre e Abby si arrese, lasciandole passare.

"Aprite il cancello" ordinò Jocelyn.
"Senti Bene? Perchè voglio che tu mi capisca" disse Clarke a Emerson.

"Forte e chiaro" rispose l'uomo cercando di apparire spavaldo

"Abbiamo un messaggio per il tuo capo" disse Jocelyn "Lo verremo a prendere"

"Ci osservate, ma non avete visto niente, i terrestri hanno un'esercito molto grande, e anche se riusciste a trovarlo la nebbia acida non può ferirli" lo avvisò Clarke, alludendo ai terrestri dentro la montagna.

"E ora grazie a te" disse Jocelyn azionando il fischio anti- mietitori  "i mietitori non sono più un problema, quindi avete un'ultima chance: liberate la nostra gente e vivrete, non fatelo e morirete, molto semplice"

"Ricevuto" ripetè l'uomo.
"Ci vogliono otto ore per Mount Weather" disse Clarke guardando il timer.
"Ma" disse Jocelyn prendendo la pompa di fuoriuscita dell'ossigeno e aprendola "tu ci arriverai in sei"

"Sei ore? Non mi bastano, come faccio a portare il vostro messaggio?" Chiese Emerson in panico.

Clarke e Jocelyn si guardarono e annuirono.

"È un tuo problema" dissero all'unisono poi l'uomo uscì correndo dal cancello e all'improvviso Octavia le chiamò.

"Questo come dovrebbe aiutare mio fratello?"
"Gli ho detto di un'esercito segreto di cui devono occuparsi" rispose Clarke.
"Così facendo, si concentreranno molto di più su di noi che su di lui, fidati" finì di spiegare Jocelyn e Octavia sorrise, capendo solo in quel momento il piano.

"Bellamy è la chiave di tutto Octavia, se lui muore moriamo tutti" disse Clarke andandosene, seguita da Jocelyn e gli altri.

Joce per nulla al mondo avrebbe lasciato Bellamy morire: era stata sua l'idea di attirare l'attenzione su di loro.
Questa battaglia non l'avrebbero persa.

-2 I SURVIVED //The100//delinquentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora