La voce diede il via. In un attimo tutti gli apprendisti più anziani incominciarono a individuare il proprio partner. Intanto, i più giovani si guardavano attorno con aria spaventata.
Gli apprendisti anziani si sceglievano partner deboli per poter guadagnare più punti singolarmente. Ed era quello che avrei dovuto fare anch'io.
Io ero immobile, in un angolo un po' appartato, e fissavo ogni cosa con attenzione. Non perché avessi timore di incominciare, ma perché avevo bisogno di studiare i miei avversari e di individuare il partner giusto.
Se non mi fossi mosso, però, avrei rischiato che tutti i partner deboli fossero già presi. Gli apprendisti anziani avevano infatti scelto tutti i novellini. Eccetto me, perché mi avevano considerato diverso dagli altri. Così la mia unica scelta era di prendermi come partner il più debole di tutti gli apprendisti anziani.
Ma intanto avevo notato una cosa curiosa. Il primo a muoversi appena era scattato il via era stato un ragazzo grande due volte me, dai muscoli enormi e messi in evidenza, con un'aria truce e al tempo stesso furba. La prima cosa che aveva fatto era chiedere ad uno degli altri apprendisti anziani se voleva essere il suo partner, e quest'ultimo aveva rifiutato. La cosa non poteva sorprendermi: chiunque avrebbe rifiutato di essere il partner di quel mostro! Ma ciò che mi aveva sorpreso era che, vedendosi rifiutato, lo sguardo del ragazzo grosso si era dipinto di una pura e ingenua sorpresa. Come? Non s'aspettava di vedersi rifiutato? Era un mistero. E la cosa che mi colpì di più era che il ragazzo che aveva rifiutato di diventare il partner del gigante era quello che mi aveva salvato nella sala della birra. La sorpresa del gigante poteva significare una cosa sola, e cioè che, di solito, nelle altre prove di combattimento, l'altro accettava sempre. E perché mai avrebbe dovuto accettare, quando essere partner di uno così poteva voler dire soltanto ottenere mesi di addestramento aggiuntivi assicurati?
Prima ancora che potessi decidere di muovermi dal mio posto e scegliere un partner, vidi che l'apprendista che aveva rifiutato quello grosso stava venendo verso di me. Appena mi fu di fronte, chiese: «Vuoi esser il mio partner, Zadok?».
Come potevo rispondere di sì?! Avevo davvero intenzione di essere il partner di colui che mi aveva appena salvato e a cui dovevo la fortuna di essermi saltato chissà quale orribile punizione per l'errore stupido di non essermi dimenticato in tempo il mio nome? No! Io gli ero grato, non potevo ripagargli la sua cortesia con quindici mesi in più fra gli endar!
Ma perché aveva chiesto proprio a me? Probabilmente non aveva capito che io avevo tutte le intenzioni di vincere, e pensava che fossi debole come tutti gli altri novellini. Doveva essere molto stupido, se non aveva compreso che il mio contegno era troppo diverso da quello di questi ultimi per essere preso per uno di loro, pensavo, con rabbia verso la sua stupidità e con dolore perché sapevo che ne avrei approfittato.
Eppure non aveva affatto l'aria di uno stupido.
Non avevo tempo per tutte quelle riflessioni. Il grande occhio captava e registrava ogni nostro movimento e fiato. Altri minuti in più nella mia titubanza mi avrebbero potuto far perdere punteggio. Il ricordo della sorpresa che avevo letto sul volto di quello grosso mi convinse ad accettare, perché avevo una mezza idea che l'apprendista che mi aveva chiesto in partner avesse deciso di perdere e di far vincere me.
«Come ti chiami?» gli chiesi.
«Wyn».
«Va bene, Wyn. Allora siamo d'accordo?».
«Assolutamente sì».
Mi mossi senza perdere altro tempo, e lui mi seguì.
Tenendo le mie spalle contro le sue, rasentai il muro, offrendo agli avversari solo il fianco sinistro ed il fronte.
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Triplania - L'Oblio [primo volume]
Science FictionChiuso nella Fortezza di Confine, entro un paio di anni Evander cesserà d'esistere. Un altro occuperà il suo corpo. Il suo nome è Zadok, la Fenice, e marcia a fianco del Ragno e del Serpente, lasciando dietro di sé una lunga scia di morte e distruz...