Jayden
Nello stesso istante, Jayden esclamò «No!» e corse verso Evander, che, cercando con tutte le forze rimastegli di mantenersi cosciente, si accasciò a terra, tenendo stretto il ritratto fra le mani.
Yvnhal, con un'espressione di orrore sul volto, coprì in un attimo la distanza che lo divideva da Evander e, invece di gettarsi sul ritratto, si gettò sul ferito, esclamando: «Perché?! Non volevo che vi uccidessero!».
Jayden, a quella vista, si bloccò, sconcertata. Avrebbe voluto piangere per Evander, ma il disgusto per Yvnhal la fermò: come potevano piangere entrambi lo stesso uomo?
In un attimo, tutti gli endar si erano fatti più vicini, ignorando completamente Jayden e Allen, ancora privo di sensi. Tutti sembravano temere per la vita di Zadok.
Yvnhal gridò: «Un medico!» e pareva essersi ormai scordato del ritratto.
Ma non era ancora finita.
In quel momento, un rumore si fece sentire oltre il muro esterno, nel boschi attorno a loro.
Da entrambi i passaggi, in un secondo, comparvero una sessantina di ribelli. Molti erano rimasti fuori, sia per non affollare la sala che per sorvegliare l'uscita. In pochi minuti, gli endar si trovarono accerchiati dal Partito Ribelle al completo.
In testa c'era Dalwyn, il quale, appena vide chi era colui di cui tutti sembravano piangere la fine imminente, si fece largo per raggiungerlo. Nel frattempo, Yvnhal e tutti i suoi endar furono costretti ad allontanarsi da parecchie lame e pistole puntate sui loro petti e sulle loro schiene, mentre i ribelli distruggevano i loro thoraken o li obbligavano a gettarli a terra.
Yvnhal, sentendosi trascinare lontano da Zadok che dava ormai per morto, non fece resistenza, come avesse ormai perso ogni forza. D'altronde: non poteva più niente, perché contro tutti quegli uomini, chiuso fra due fuochi in una sala così stretta, neppure lui avrebbe potuto nulla.
Dalwyn, con gli occhi fissi sul ferito, gridò: «Yan, venite qui!».
Ma non aveva bisogno di chiamarlo, perché Yan era già comparso al suo fianco e, prima ancora che Dalwyn potesse ripetere l'appello, Yan si era già chinato sul ferito e stava per praticare un taglio sulla tuta endar per sollevarla e lavare la ferita. Dalwyn gli intimò: «Fermo! Aspettate un momento!».
Il medico esclamò: «Ma devo curarlo! O morirà!».
Dalwyn gli disse: «Vi ho detto di aspettare!».
Yan, con un'espressione di orrore, si fermò.
Dalwyn strappò a forza il ritratto dalle mani di Evander, che, privo di sensi com'era, non poté fare nulla per impedirglielo, poi si alzò, e si rivolse a tutti coloro che gli stavano di fronte, endar o ribelli che fossero.
«Ascoltate, tutti quanti! Questo ritratto per cui vi siete battuti e uccisi fra di voi, adesso è nelle mie mani, e vi dico esattamente quello che ne farò. Poiché voi sapete, End Yvnhal, che la mia morte, avvenuta per mano dei vostri uomini di fronte a tanti testimoni aizzerà contro di voi l'intero popolo, non oserete uccidere me per aver guardato questo ritratto. E se dentro di voi state pensando: "non importa, in un modo o nell'altro, riuscirò a farvi fuori", vi dico quello che ne penso: in questo momento, alcuni ribelli, non saprete mai quali, stanno registrando tutta la scena. E vi assicuro che mio padre, mia sorella e tutti i capi del Partito della Nemesi qui presenti sapranno sfruttare la mia morte per aizzare il popolo contro di voi. Quindi, tutto sommato, non vi conviene affatto uccidermi. Ma poiché non voglio che voi vi facciate prendere da follie omicide per il terrore che il ritratto venga visto dal resto dei ribelli, io ho intenzione di guardarlo e, dopo averlo visto e dopo essermi fissato bene a mente questo ritratto, di distruggerlo. In tal modo, nessun altro oltre a me, saprà riconoscere mio fratello Alekym quando lo vedrà. E, dovete ammetterlo, a parte mio padre e mia sorella, io sono colui che ne ha più diritto di tutti! E quindi vi voglio tutti come testimoni: io adesso aprirò questo ritratto, lo guarderò e lo brucerò».
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Triplania - L'Oblio [primo volume]
Science FictionChiuso nella Fortezza di Confine, entro un paio di anni Evander cesserà d'esistere. Un altro occuperà il suo corpo. Il suo nome è Zadok, la Fenice, e marcia a fianco del Ragno e del Serpente, lasciando dietro di sé una lunga scia di morte e distruz...