16. Un nuovo animale è uscito dalla tana

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Jayden


«Un nuovo animale è uscito dalla tana» disse Allen. «L'ho saputo da mio padre».

Era una delle poche volte che i vecchi amici dell'Accademia riuscivano a ritrovarsi riuniti: Allen, Zora e Yan erano sempre in una missione d'esplorazione per lo Spazio, mentre Jayden era prigioniera nella sua stanza alla corte imperiale sotto gli occhi vigili del suo futuro sposo.

Zora lanciò uno sguardo torvo ad Allen, e gli diede una gomitata: «Ma devi proprio parlare di endar di fronte a lei?».

Allen le rispose un po' offeso: «Pel di Carota se ne dovrà fare una ragione, prima o poi. Diavolo, quello che è uscito dalla Fortezza questo mese non è un endar qualsiasi, ma niente meno che il pupillo di Yvnhal. Sembra che Il Ragno se lo sia portato dietro in lungo e in largo per tutto l'Impero, e che voglia farne il suo braccio destro. Ve lo immaginate, l'aiutante personale di End Yvnhal? Deve essere un uomo crudele e senza alcuno scrupolo, forse persino più di lui, se Il Ragno lo vuole al suo fianco. Yvnhal non ha mai voluto nessuno al suo fianco».

«Questo, in effetti, è preoccupante» ammise Zora, scuotendo la testa, desolata.

Yan chiese: «E qual è il suo simbolo?».

«Una fenice».

«Piuttosto inusuale, come animale totemico».

«Perfetto per un endar, non credete?» intervenne Jayden.

Ci fu un momento di silenzio. Nessuno aveva il coraggio di rispondere alle parole di Jayden, pronunciate con un tono lugubre, per paura di dire qualcosa che potesse rattristarla più di quanto già non fosse ogni volta che parlavano di endar.

Lei sorrise con sarcasmo e spiegò: «Una fenice è un uccello che prende fuoco, diventa cenere, e risorge dalle proprie ceneri. Tutti gli endar sono stati creati dalle ceneri delle proprie identità passate. C'è una certa macabra ironia, in questo simbolo. L'endar che lo porta deve andarne particolarmente fiero».

«Non vi ho ancora detto tutto» disse Allen. «Non vi ho detto il peggio».

«Cosa è accaduto?» chiese Zora, preoccupata.

«La Fenice è passata da Tridia, e al suo passaggio ha lasciato ben otto morti, giustiziati con il veleno con l'accusa di alto tradimento nei confronti dell'impero. Due di quegli uomini erano ragazzi, nostri compagni di accademia: Harrison Dugal e Thomas Benson, li ricordate? Thomas non aveva passato l'esame, ed era andato a lavorare in un cantiere navale. Invece, Harrison era diventato infermiere su una nave spaziale. Quei bastardi non hanno dato alcuna ragione particolare per la loro condanna a morte. Tutti questi ragazzi sono stati giustiziati con l'accusa generica di alto tradimento, che sembra consistere solo nell'aver avuto un qualche rapporto con i monaci, rapporto anche puramente commerciale. E questo è successo in numerosi villaggi del centro-nord di Veradria. Diavolo, è un mese che queste condanne vanno avanti, nessuno fa nulla per fermare questa strage! E il merito di queste morti è della Fenice». Nel dir così, Allen si fece prendere dal suo solito sangue caldo e tirò un pugno di rabbia contro il muro.

Zora gli mise una mano sulla spalla. Allen se la scrollò di dosso con orgoglio, esclamando:

«Dannazione! Se mi trovo davanti La Fenice, giuro che lo faccio fuori con le mie stesse mani!».

Flemmatico, il volto pallido di Yan si scosse in un segno negativo del capo, accompagnato da un sorriso indulgente.

«Ti faresti ammazzare» disse Zora.

«Meglio morire, che vivere questi soprusi senza dire nulla» disse Jayden. «Se incontri La Fenice, Allen, chiamami che ti do una mano io, a farlo fuori».

Triplania - L'Oblio  [primo volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora