32. Viaggio nello Spazio

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Zadok

Era stato stabilito che Zadok avrebbe accompagnato Lord Fang a Tridia per fare da garante alla concessione di materie prime e risorse che gli endar avrebbero donato all'Accademia.

Prima di partire, Yvnhal gli si era accostato all'orecchio e gli aveva sussurrato: «Tenete bene a mente ciò che vi ho detto, Zadok. Questa è la vostra occasione di riscattarvi. Non deludetemi».

I due endar che avrebbero seguito Zadok in quel viaggio verso il pianeta Veradria erano entrambi molto giovani: avevano pressappoco la sua età. End Xhen ed End Maveet erano i loro nomi.

Il primo si era offerto volontario perché aveva sentito la necessità di rivedere quel pianeta che gli era rimasto nel cuore. Zadok aveva accettato la sua compagnia mal volentieri: End Xhen non gli piaceva affatto.

Già una volta erano stati compagni in una missione, ovvero quando si erano recati in visita al Monastero delle Aquile.

Guardare End Xhen in volto ricordava a Zadok le parole profetiche e criptiche del Sommo Monaco, mentre avrebbe preferito rimuovere del tutto quel ricordo dalla propria memoria.

Aveva chiesto ad Yvnhal di cambiargli compagno di viaggio, ma quest'ultimo era stato irremovibile. Aveva detto: «Un buon tiratore vi farà comodo. Ed End Xhen è il migliore».

Zadok non riusciva a capire in cosa gli sarebbe stato utile un tiratore: si prospettavano forse battaglie? No. Non ci sarebbero state battaglie, né rappresaglie, né rivolte da sedare.

Zadok non riusciva a togliersi dalla mente l'idea che End Xhen fosse una spia di Yvnhal, a cui quest'ultimo aveva dato il compito di tenerlo d'occhio e di portare a termine il compito che spettava a Zadok se quest'ultimo si fosse tirato indietro.

Il giorno prima, Yvnhal lo aveva convocato per mettere a punto il piano insieme a lui: dopo aver ottenuto la mappa del Monastero delle Fiamme e le coordinate segrete del quartier generale del Partito Ribelle della Nemesi, Zadok avrebbe dovuto fare in modo che la nave di trasporto mercantile su cui avrebbero viaggiato subisse un'avaria in modo che tutto l'equipaggio morisse nell'incidente. Sarebbe bastato provocare un cortocircuito nel cuore del sistema di controllo della nave, causando un'esplosione. Tutti sarebbero morti, eccettuati Zadok e Xhen, gli unici al corrente del piano, i quali avrebbero fatto in tempo a mettersi al sicuro su una navetta di salvataggio. End Maveet non era stato considerato nel piano di fuga: un morto fra gli endar avrebbe reso più credibile l'incidente.

Zadok non era ancora riuscito ad accettare l'idea di uccidere un lord ribelle, ma l'idea di lasciar morire un compagno per un motivo così meschino lo aveva turbato.

Yvnhal se ne era accorto, e gli aveva detto: «End Maveet è un traditore: si è unito ai ribelli. Lui non sa che l'abbiamo scoperto. In questo modo, non lo umilieremo con una condanna a morte pubblica. Dovrebbe essercene grato».

Ma Zadok non aveva pensieri solo per l'endar e per Lord Fang, ma anche per tutto il resto dell'equipaggio, che consisteva in una mezza dozzina di persone innocenti. Yvnhal non poteva avere una giustificazione per la morte di ognuno di loro. Zadok non riusciva ad accettarlo: non poteva togliere così tante vite, per una sola persona. Era oppresso da un forte peso sul petto.

Lo shuttle che li avrebbe condotti alla stazione aeronavale partì all'alba e arrivò con largo anticipo al luogo di incontro con Lord Fang. Quell'anticipo diede a Zadok tutto il tempo per meditare su ciò che sarebbe accaduto.

La nave mercantile li aspettava già pronta.

Zadok non aveva mai visto un'astronave mercantile: si distrasse per un po' dai propri pensieri, colpito dal suo design. Perse almeno una mezz'ora ad osservarla in tutti i suoi particolari, ignorando la noia manifesta dei suoi due compagni di viaggio, i quali lo seguivano muti come ombre.

Triplania - L'Oblio  [primo volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora