43. La prova finale

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Yvnhal li stava in effetti osservando, ma per un motivo che non aveva nulla a che fare con ciò che Zadok aveva appena scoperto.

Dopo aver richiamato l'attenzione della sala, Yvnhal disse, con voce solenne: «Miei compatrioti edresiani, abitanti di quest'impero al quale io ho dedicato la mia vita, sono felice di annunciarvi che ho scelto il mio futuro successore, colui che prenderà il mio posto appena io non sarò più in grado di portare avanti il grande compito che mi è stato affidato. Sono certo che l'imperatore e voi tutti sarete felici di sapere ch'io ho scelto un endar in cui tutti voi riponete la massima fiducia. Un endar che più volte ha dato prova di sé e delle sue abilità a servizio dell'impero. Un endar che ha terminato il suo addestramento nel minor tempo che si rammenti in tutti i registri della Fortezza di Confine. Un endar i cui risultati sono stati eccezionali, a dir poco straordinari. L'imperatore stesso ha visionato di persona i suoi test ed ha riconosciuto la sua superiorità rispetto ai compagni che lo affiancano in questa grande responsabilità di portare l'impero alla salvezza. Ecco a voi, abitanti di Triplania, il mio successore! End Zadok!».

Zadok alzò lo sguardo su Yvnhal, vi lesse un sorriso di approvazione e non riuscì a ricambiarlo con prontezza. Anzi, non riuscì a ricambiarlo affatto. Si guardò attorno, spiazzato, osservando l'espressione vuota dei presenti, poi abbassò lo sguardo su Jayden. Fu lo sguardo di puro odio e disprezzo di lei, a farlo tornare in sé. Lei gli mormorò: «Complimenti, futuro condottiero degli Endar. L'uomo che ha ucciso Evander non poteva meritare niente di meglio che di divenire successore di End Yvnhal».

Jayden gli fece una riverenza, rigida come ghiaccio, poi gli diede le spalle e si allontanò.

Zadok si voltò di nuovo verso Yvnhal e, finalmente, rispose alla sua chiamata, affiancandolo.

Yvnhal gli diede il riconoscimento ufficiale, che consisteva in un mantello decorato sulle spalle con ricamato in oro, il colore del grado di condottiero, il simbolo di End Zadok, ovvero una fenice in fiamme, e il simbolo dell'Impero di Triplania, un dodecaedro contenente un triskell.

Zadok lo prese con freddezza, chinando appena la testa. Ad alta voce, rispose: «Farò quanto è in mio potere per essere degno di questo onore».

La sua freddezza non dispiacque, e fu acclamato da tutti, e, nello sguardo di Yvnhal, Zadok vide una soddisfazione che non poté fare a meno di infastidirlo.

Quando gli applausi si calmarono, Yvnhal volle parlargli in privato: «Come vi avevo promesso, ora siete ufficialmente il mio successore. Sono certo che anche voi terrete fede alla promessa che mi avete fatto, di fare tutto ciò che sarà necessario per essere un buon capitano. Ho grande fiducia in voi».

«Grazie, capitano. Non vi deluderò».

«Ne sono certo» disse Yvnhal, guardandolo dritto negli occhi, con sguardo serio. Poi, gli batté una mano su una spalla con un gran sorriso, e, come se parlasse di un argomento qualunque, privo di alcuna importanza, disse: «Ma ora, quale prima azione come mio successore, mio caro Zadok, dovete scegliere il vostro secondo in comando. É il codice. Dobbiamo annunciare anche la sua nomina, subito dopo la vostra».

«Il mio... secondo in comando?!».

Zadok non ci aveva proprio pensato. La domanda era così improvvisa, che sul momento non gli venne in mente nessuno.

Perché Yvnhal non glielo aveva detto prima?!

«Certamente, Zadok. Un endar che vi possa guardare costantemente le spalle, che non lasci mai il vostro fianco, che vi segua in ogni missione. Un endar sul quale voi possiate fare totale affidamento».

Zadok non rispose. Nessun endar corrispondeva a quella definizione.

«Vi vedo in difficoltà, Zadok. Volete che vi aiuti nella scelta?».

Triplania - L'Oblio  [primo volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora