31. Delusione

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Zadok

Era trascorsa una settimana dal giorno in cui Zadok aveva messo per la prima volta piede ad Edresia.

Era stata una settimana piatta e senza avvenimenti degni di nota, ma per Zadok aveva segnato una svolta.

Finalmente, aveva conosciuto il reggente ed aveva toccato con mano la situazione a corte: il governo era manovrato da un manipolo di lord corrotti, i cui pensieri erano tutti votati ad ottenere ricchezza e potere per sé stessi, piuttosto che agire per il bene del popolo.

Zadok ne era disgustato.

Aveva affiancato più volte il capitano Yvnhal nelle assemblee del consiglio, ed ogni volta ne era uscito ancora più arrabbiato, disilluso che le cose potessero mai cambiare in meglio.

Ma, quella volta, a differenza di tutte le altre, ne uscì soddisfatto, pur sapendo che presto avrebbe pagato la propria felicità a caro prezzo.

L'ultima riunione, infatti, si era conclusa in modo piacevolmente inaspettato.

Lord Morton e Lord Fang erano i due principali avversari nella discussione ed incarnavano le due fazioni di pensiero opposte.

Entrambi erano di etnia veradriana: il primo era pallido, biondo, basso ed esile. Profonde occhiaie cerchiavano i suoi occhi, nei quali Zadok aveva visto insinuarsi una natura vigliacca e meschina.

Lo sguardo fiero e indagatore dell'altro, invece, lo aveva molto colpito: Lord Fang era un veradriano dall'aspetto distinto, grigio di capelli, con vigili occhi di un profondo blu che, come un oceano dai fondali sconosciuti, sembravano celare un mistero. Gli altri lord apparivano in soggezione di fronte a lui e non osavano contraddirlo, eccettuati Lord Morton ed il reggente Vlastamir stesso, il quale gli si rivolgeva sempre con una qualche frase offensiva cui Lord Fang sembrava non fare caso.

Quella mattina, prima di entrare nella sala del consiglio, Yvnhal aveva confidato a Zadok che Lord Fang era entrato nelle fila del Partito Ribelle della Nemesi già da parecchi anni e, pur non essendo questo un segreto per nessuno, il reggente aveva dovuto mantenerlo nel consiglio perché i Fang godevano del favore particolare del popolo ed erano di alto lignaggio, pur essendo originari di Veradria.

Nonostante questa scoperta, suo malgrado, Zadok aveva provato sin da subito un'affinità di pensiero con quell'uomo: non aveva avuto difficoltà a riconoscere il fatto che Lord Fang da solo valeva quanto tutti gli altri consiglieri messi insieme.

E, nonostante la consapevolezza che egli era un ribelle, nella discussione Zadok aveva finito per schierarsi dalla sua parte involontariamente, pur non pronunciandosi a voce alta. Non aveva dubitato un istante che Lord Fang avesse tutta la ragione dalla propria parte. D'altronde, Zadok vedeva bene che il resto del consiglio era accecato da antipatie, ambizioni e desideri egoistici. Zadok preferiva un ribelle che lotta per una causa comune - seppure per quella sbagliata -, piuttosto che un uomo che tace per egoismo.

Inoltre, la discussione quel giorno ruotava attorno ad un argomento che stette subito a cuore a Zadok: la necessità di rifornire al più presto l'Accademia Aeronavale di materie prime necessarie alla costruzione di nuove astronavi, alla manutenzione di quelle vecchie e alla messa a punto di strumenti ed attrezzature necessarie per sfruttare alcune risorse prime trovate su pianeti poco ospitali.

In particolare, Lord Fang aveva portato alla luce un problema urgente: l'Accademia Aeronavale aveva da tempo scoperto un pianeta con grandi riserve d'acqua e, a causa della mancanza di attrezzature, ci erano voluti molti anni prima di mettere piede sulla superficie. Inoltre, non si era ancora stati in grado di sfruttare questa ricca risorsa perché mancavano macchinari adeguati.

Triplania - L'Oblio  [primo volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora