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Andare in libreria insieme a Michael e Claire ha sempre significato una sola cosa: disagio e confessioni importanti.

Per questo ho appena ripetuto per la terza volta a Luke che no, non può venire anche lui.

-Perché no? È crudele farmi rimanere qui da solo con Calum ed Ashton- chiede, fissandomi mentre sistemo sulle spalle i capelli resi ricci dall'insistente uso del ferro.

-Sono i tuoi migliori amici- gli ricordo, guardando morbosamente il mio riflesso.

-E tu sei la mia ragazza.

Un tempo dicevano che io assomigliassi a mia sorella, che avessimo gli stessi capelli, eppure i miei sono molto più scuri e perennemente tagliati male.

-Puoi smetterla di guardarti allo specchio?- mi chiede scocciato.

Di scatto, chiudo l'anta dell'armadio e sistemo la tracolla sulla spalla prima di voltarmi verso di lui, cacciando quell'immagine in un angolo nascosto della mia mente.

-Scusami-dico.

-Ash parla in continuazione di Lauren, giuro, non sta zitto nemmeno un secondo. E con Calum è ancora peggio, non si può parlare con lui senza ascoltare un inquietante minaccia nei confronti di Daniel. Ieri ha detto che avrebbe sputato nel suo cappello da esploratore- si lamenta, guardandomi con occhi da cucciolo.

-Bene, sono sicura che ti divertirai, ma adesso io devo raggiungere Mike e Claire in auto.

-Sei malefica.

-Lo dici solo tu- rispondo, sorridente, stampandogli un lieve bacio sulle labbra.

Lui posa le mani sui miei fianchi e mi attira maggiormente a sé, facendomi schiudere le labbra e iniziando a tracciare un nuovo percorso con la sua lingua nella mia bocca.

E saremmo potuti rimanere così ancora per molto, se solo Michael non avesse iniziato a suonare disperatamente il clacson.

***

Andare in libreria con Michael e Claire vuol dire separarci subito dopo aver messo piede all'interno dell'edificio: Michael si dirige prontamente verso il settore dedicato ai romanzi rosa, Claire verso il settore dedicato ai romanzi di fantascienza ed io verso il settore di romanzi thriller.

Generalmente ci rincontriamo dopo circa un'ora, ognuno di noi con un minimo di quattro libri in mano ed un'espressione affranta sul viso.

E questo, come sempre, succede davanti al settore dedicato al settore turismo, dove ci siamo solo noi.

Effettivamente, nel 2018 chi compra ancora le guide turistiche?

Così, contemporaneamente, ci sediamo melodrammaticamente per terra, in un angolo ben nascosto, appoggiando la schiena alla libreria e stendendo le gambe.

Senza dire nulla iniziamo a scambiarci i libri e leggiamo le varie trame decidendo così, l'uno al posto dell'altro, quale prendere e quale scartare.

Solitamente io scelgo quale Michael debba prendere, che a sua volta sceglie quale Claire debba prendere, che a sua volta sceglie quale io debba prendere.

Il punto di questa bizzarra peripezia è che nessuno dei tre è realmente capace di scegliere, così, affranti, lo facciamo fare a qualcun altro, concedendoci ad una smorfia piena di dolore ogni qualvolta uno dei quattro libri precedentemente scelti viene scartato e dissentendo spesso con il parere l'uno dell'altro.

-Non puoi eliminare questo- s'impunta Michael.

-E' una storia cliché, ne avrai lette altre cento uguali- rispondo.

Drowned in the lake // Luke HemmingsWhere stories live. Discover now