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No, la tragicomica storia di Elizabeth Burn non è finita con una scena di sesso che l'autrice ha preferito riportare con reticenza.

Troppo semplice, no?

E allora, a voi il casino.

Mercoledì, dopo aver chiarito il fatto di voler essere solo amici, io e Luke siamo stati insieme.

E fin qui, c'eravate anche voi.

Giovedì ci siamo evitati come appestati.

Io mi sono rifiutata di ascoltare le prove della band, lui si è rifiutato di venire con me e Michael al supermarket (il che è stato veramente un colpo basso, se vi ricordate cosa è successo l'ultima volta che sono stata al supermarket con uno di questi orangotango), io mi sono rifiutata di andare a ritirare la cena dal giapponese con lui e Calum, lui si è rifiutato di fare una passeggiata al molo con me e Claire.

Scientificamente, ci siamo evitati.

Venerdì non c'è stato neanche bisogno di evitarci.

Lui ha dormito fino a tardi, io ho pranzato nella mia stanza accompagnata da un tomo di storia.

Nel pomeriggio io ho rifiutato la proposta di Ashton di andare al campo da tennis ancor prima di sapere che anche Luke ci sarebbe andato.

Insomma, perché avrei dovuto accettare?

L'ultima volta che ho giocato a tennis mi sono colpita da sola con la racchetta per poi cadere rovinosamente a terra.

La pallina, per inciso, mi aveva anche colpito in testa.

Comunque sia, quando i ragazzi sono tornati a casa, Luke non era con loro.

E quando stamattina, sabato quattordici agosto, mi sono svegliata, non era ancora tornato.

Bene, il quadro della situazione dovrebbe essere abbastanza chiaro: se ci vediamo, ci ignoriamo; se non ci vediamo, meglio.

La motivazione dovrebbe essere da qualche parte nella mia mente, ma, piena com'è di pensieri confusi, sarebbe un vero miracolo riuscire a trovarla.

Che non lo amo, lo ho capito giovedì sera.

Distesa sul letto, guardando il soffitto, ho preso coraggio e ho iniziato a pensare a quale potesse essere la motivazione.

Uno per uno, ho scartato i vari pensieri.

Li ho ascoltati, sbrogliati, bruciati.

Ho fatto spazio, nella mia mente.

Di notte, al buio, da sola.

Ho pulito la mia anima.

Ne ho studiato uno, poi. C'è voluto un po' di tempo per riuscire a separarlo da tutti gli altri, a capirlo.

Poi però l'ho capito.

L' amore, ora come ora, è l'ultima cosa che provo e che ho voglia di provare.

Sono sicura che tutti dobbiamo amare qualcuno ed essere amati da qualcuno, ma a me basta e avanza il bene che voglio ai miei amici.

Troppo difficile, in questo momento, mettere da parte la mia matassa di pensieri per prendermi cura di quelli di qualcun altro.

Perché per me, l'amore, più o meno, è qualcosa del genere.

Ed io adesso non ne sono proprio capace.

Potrebbe distruggermi un sentimento del genere e la mia propensione a farmi soffocare da quello che provo è solo un'ulteriore argomentazione per la mia tesi.

Drowned in the lake // Luke HemmingsWhere stories live. Discover now