𝕰𝖘𝖈𝖆𝖕𝖊 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ

«75»

»Yoongi
Jimin incurva la schiena ed io gli sfilo i pantaloni, portando l'orlo fino alle caviglie e lasciandogli un bacio sulla coscia
"Qui c'è troppo poco spazio" mi lamento.
Porto indietro una levetta e sposto il sedile indietro, facendomi spazio tra le sue gambe.
Con uno scatto, gli tiro giù i boxer; Jimin sgrana gli occhi ed io gli sorrido maliziosamente
"Stai per ricevere il miglior pompino della tua vita"
"Eh!?" esclama lui tirandosi indietro e rialzandosi sulle braccia
"Jimin, ne  hai bisogno"
"Non è v-vero, non voglio provarlo"
Aish, possibile che sia ancora così chiuso?
"Non ti fidi di me?"
"Hyung, i-io n-non ci riesco"
Alcune lacrime scendono dai suoi occhi, così mi affretto ad asciugargliele con i pollici
"Jimin, Jimin, perché piangi?" chiedo allarmato
"Perché non ci riesco" grida coprendosi gli occhi
"Jimin, porco Namjoon, sembra che io ti stia per violentare da come parli e da come piangi, su...non farò nulla che a te non vada bene, ricordi? Ogni cosa con il tuo consenso"
Jimin mi abbraccia, continuando a piangere
"Jiminie, sei così fragile...come ha fatto la gente a farti del male?" sussurro più a me che a lui.
Mi stringe più forte
"Comunque 'porco Namjoon' è bellissimo" fa ridendo.
Rilascio un sospiro di sollievo al sentirlo ridere.
Si allontana un attimo e mi accarezza il viso: passa i pollici sotto gli occhi, i palmi sulle guance e si avvicina di nuovo per strofinare teneramente il suo naso contro il mio.
Com'è carino e dolce, ogni suo tocco è come se mi sgretolasse.
Poi mi bacia, infiltrando subito la lingua nella mia bocca e giocando con la mia.
Il suo tocco delicato si sposta ai miei capelli e il mio labbro inferiore viene catturato dai suoi denti.
Interrompo il bacio
"Cos'è che ti ferma esattamente?"  chiedo guardandolo dritto negli occhi
"N-non voglio sentirmi un oggetto sessuale"
"Ma non lo sarai mai Jimin...non lo capisci che mi piaci e basta?"
"N-non lo so perché hyung...non so perché non riesco..."

Ma cosa pretendo? Se non sono io il primo a fidarmi totalmente di lui, come fa lui a fidarsi di me?

Sospiro e mi rimetto sul sedile.
Jimin si sistema e mi osserva preoccupato
"M-mi odi?" chiede spaventato
"Ma no Jimin; stavo riflettendo sul fatto che dovremmo finalmente parlare del nostro passato. Anzi, io dovrei parlare del mio passato con te. Non ho intenzione di dirti il mio vero nome, non penso te lo dirò mai, però...sono aperto a qualsiasi altra domanda, se questo ti aiuterà a fidarti di me"
Jimin sembra sorpreso dalle mie parole
"Ok, allora...posso?"
"Chiedi ciò che vuoi"
Non sono pronto, non voglio tornare al passato.
Lo sto facendo solo per lui, per aiutarlo, per far sì che si fidi di me; sto rischiando grosso, ma penso che Jimin sia la seconda persona che io abbia amato, quindi devo dimostrarglielo, ha il diritto di saperlo
"Bene - si gratta il retro del collo - è vero che non sei mai uscito di casa? Voglio dire...completamente"
"Nella mia vita, sarò uscito qualche volta per le cene d'affari di mio padre, ma passavo da un edificio all'altro"
"A-allora è vero"
Sospiro
"Non avere pietà di me, ti prego" dico demoralizzato.
Non riesco neanche a guardarlo negli occhi. Mi sto rendendo vulnerabile davanti a lui, ma Jimin...Jimin non potrebbe tradirmi, devo solo fidarmi
"Ok...come hai fatto a scappare?" continua.
Sorrido tristemente
"Quella notte - alzo lo sguardo verso il cielo stellato, ricordando le pagliuzze di quella notte - ero così spaventato, ma così motivato. Avevo appena compiuto sedici anni. Da molto tempo ormai, ero riuscito ad accedere ad internet di casa mia e avevo fatto delle amicizie online. Avevo legato con Namjoon in particolare..."
E da lì inizia il mio racconto, di come sono diventato insegnante, del perché la gente abbia paura di me, del mio stile di vita, di cosa mi facevano i miei, del supporto di Namjoon, della storia con Hoseok, del cambio di nome, di come era cambiata la confraternita, dei miei attacchi riguardanti il passato...di tutto, anche di lui.

E mi sentii finalmente libero.