»Jimin
"Mi raccomando, silenzio" fa Agust aprendo il cancello dell'edificio.
Questa serata è stata un confessionale, piena di scoperte. Ho capito cos'ha passato ed ho capito il perché dei suoi e del resto.
Lui ci è riuscito, mi ha detto tutto ciò che stava dentro al suo cuore.
Lo ammiro e mi sento la persona più fortunata di questo mondo ad aver conosciuto il suo punto di vista. La storia che mi aveva raccontato Taehyung era molto ristretta rispetto a quella reale.
Non dimenticherò mai il suo viso rilassato e i suoi piccoli occhietti scuri chiusi, dopo essersi completamente aperto con me.
Anche se 'completamente' non è il termine adatto, però il suo nome è l'unica cosa che ha omesso. Rispetto a tutto ciò che mi ha raccontato, quella è veramente una cosa insignificante, solo che...mi rimane così tanto questo dubbio e non capisco perché per lui sia così importante.
Però sono felicissimo, davvero.
Abbiamo passato i minuti successivi a scambiarci teneri baci, io fra le sue braccia.
Penso sia stata la serata più indimenticabile della mia vita, ma non glielo confesserò mai.
Avvolto dai miei pensieri, non mi sono accorto che siamo arrivati alla sua stanza.
Agust apre la porta senza voltarsi, ma il mio richiamo lo blocca
"Hyung..." dico con sguardo rivolto a terra
"Dimmi" fa impassibile girandosi verso di me
"Grazie, davvero, sono così felice che ti fidi di me"
Sorride di poco
"Certo che mi fido di te, io-"
Si blocca.
Alzo lo sguardo, convinto che sia stata la vista di qualcuno a frenarlo.
Invece non c'è nessuno
"Mh? Dimmi"
Dal guardare un punto fisso sopra di lui in cerca di una frase adatta da utilizzare, subito mi afferra le spalle, avvicinando i nostri corpi.
Non posso fare a meno di avvampare e di guardarlo negli occhi
"Io penso, credo...di amarti, sul serio"
Le sue parole mi spiazzano
"Non so, ma sento che le cose tra me e te siano più serie, rispetto alle relazioni da adolescenti"
"Ma siamo adolescenti"
"Appunto, ciò che provo io nei tuoi confronti è più grande"
Le mie braccia risalgono al suo collo, circondandolo.
Lo abbraccio (stritolo) e mi avvinghio a lui peggio di un koala, circondandogli il busto con le gambe.
Agust mi stringe a sé e mi porta dentro la stanza, chiudendo poi la porta a chiave.
Sempre con me praticamente in braccio, ci porta al letto.
Poggia leggermente il mio corpo sul materasso ed io lo attiro a me, baciandolo dolcemente
"Mi farai venire il diabete con tutta questa dolcezza, Jimin"
Rido mantenendo un basso volume di voce per non fare rumore
"Io amo le cose dolci, hyung"
"Io amo te, Jimin"»Yoongi
Si copre il viso con le mani
"N-non dire queste cose!" esclama sottovoce.
Sorrido e mi alzo dal letto
"Che fai?" chiede mettendosi seduto
"Io mi sto spogliando, tu dovresti andare a letto"
"Ma io voglio restare qui"
"Mh? E perché mai?"
Arrossisce e distoglie lo sguardo.
Non può fare così, i miei ormoni vanno in palla
"Jimin, mi fai venire voglia di fotterti come se non ci fosse un domani"
"Hyung..."
"Scusa, scusa. Detto in maniera carina e coccolosa: mi fai venire voglia di scoparti o -meglio ancora- mi fai venire voglia di fare sesso"
"È esattamente quello che voglio che tu faccia"
Non credo di aver sentito bene.
E invece ho sentito benissimo e sto adorando.
Jimin sorride
"La tua faccia è così divertente in questo momento"
Muto la mia espressione in un ghigno. Mentre lui sta ancora ridendo, gli salgo addosso con uno scatto, facendolo risdraiare, con me a cavalcioni sul suo busto
"Ti faccio ridere, Jimin?"
Deglutisce, i suoi occhi puntati nei miei
"Posso farti anche urlare"»»»scusate se non faccio molto angolo autrice, mi spiace, è che non so cosa scrivere
spero solo che la storia non sia noiosa per voi •~•
(la faccina mi fa ridere)
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𝕰𝖘𝖈𝖆𝖕𝖊 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ
FanfictionYoongi o, per meglio dire, Agust D, è un ragazzo fuggito dalla famiglia in età adolescenziale. La sua vita da due anni è in una confraternita, la Air Confraternity di Ilsan. La sua adolescenza procede normalmente, insieme a tutti i ragazzi della con...