Capitolo 7

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Arrivata a casa con Megan e Jake prendo un' aspirina per farmi calare il mal di testa che sta aumentando sempre di piú.

Mi tolgo il vestito ormai sudato sgualcito per mettermi una magliettona extra large, ne presto una anche ai miei amici.

Quando siami tutti lavati, struccati e belli profumati ci sediamo sul divano e accendiamo la TV, nessuno è interessato davvero al film, siamo tutti presi dai nostri problemi.

Jake:" Perchè hai bevuto?"

Io:"Non t' interessa!"

Megan :"Hai rischiato grosso e noi siamo tuoi amici è ovvio che c' interessa!"

Io:" Se v' interessava davvero non mi avreste lasciato sola in una discoteca dove non conosco nessuno, non mi avreste fatto ubriacare e non mi avreste fatto ballare così davanti a tutti."

Detto questo salgo di corsa le scale e mi chiudo in camera sbattendo la porta, mentre Megan e Jake urlano il mio nome per non so quale motivo.

Il mal di testa ritorna e con questo anche la voglia di vomitare, corro in bagno e mi accascio sul water eimettendo tutto quello che ho bevuto.

Mi sveglio e sono sdraiata sul tappetino del bagno tutta storta e infreddolita, scendo in cucina stiracchiandomi e sgranchiendomi le ossa intorpidite.

Mi scaldo una brioches e mentre verso il succo nel bicchiere sento dei passi scendere dalle scale, mi giro lentamente e mi trovo davanti un Jake assonnato seguito da una Megan pimpante ma non troppo felice che si siedono vicino a me senza guardarmi negli occhi.

Mangiamo in silenzio scambiandoci solo qualche indecifrabile occhiata.

Ormai sono le undici passate e non ci siamo ancora scambiate mezza parola, un film fa da sottofondo alla nostra giornata, ma non so nemmeno che film sia.

Megan:" Mi sono rotta di questo silenzio, se continua così io me ne vado!"

Jake:" Senti Fra ci dispiace davvero per ieri."

Megan:"Siamo stati degli scemi, e ci dispiace spero che ci perdoberai".

Abbasso lo sguardo e aspetto un pochino per prendere coraggio, poi faccio un passo avanti e gli abbraccio, infondo eravamo li peer divertirci e l' inizio della serata non è andato malissimo, poi è solo grazie a Jake se non è successo niente.

Gli salto letteralmente addosso e finiamo tutti e tre sul divano sussurro un grazie e loro rispondono con uno scusa.

Stiamo abbracciati un altro po, poi loro tornano a casa e io mi sdraio sul divano con il computer aspettando il ritorno di mamma, che non tarda ad arrivare.

Mamma:"Hey! Stasera cena fuori vatti a preparare e fatti bella!"

Io:"Mmm...ma cena con chi?"

Mamma:" Lo scoprirai presto!"

Vado in camera e mi tuffo dentro l' armadio alla ricerca di un bel vestito, ma come al solito finisco per indossare una camicietta abbastanza trasparente e nera, dei jeans neri e gli anfibi; mi trucco con matita, mascara e rossetto rosso fuoco.

Scendo e trovo mamma tutta in tiro con un vestito molto aderente verde scuro e dei tacchi vertiginosi neri.

Mi dice che sono vestita troppo semplice, ma mi fa uscire vestita cosí lo stesso.

Parcheggiamo fuori da un ristorante che sembra molto raffinato e ci avviciniamo alla porta circondate da persone tutte in tiro, forse dovrei sentirmi fuori luogo vestita cosí semplice, ma io mi sento me stessa e entro non curante degli sguardi di disgusto che mi lanciano le persone ai tavoli; seguo mia madre fino a un ravolino da quattro occupato da un uomo sulla cinquantina che si guarda in torno attentamente e appena ci vede ci raggiunge salutando mamma con un caloroso abbraccio ricambiato da lei e un bacio sulla guancia; poi si presenta.

X:"Piacere sono Erik!"

Io:" Piacere Francesca, per gli amici Fra!".

Ci sediamo ma Erik continua a guardarsi in torno, forse aspetta il quarto invitato o semplicemente osserva il ristorante chic in cui siamo.

Dopo più di un quarto d' ora di chiacchere tra lui e mia madre e messaggi con Megan e Jake da parte mia arriva l' antipasto, ma il quarto posto è sempre libero e ormai credo che rimarrá così per il resto della cena, quando un ragazzo vestito con jeans a vita molto bassa e maglia nera entra tranquillo beccandosi sguardi schifati dalle persobe all' interno dal locale.

Si avvicina al nostro tavolo e mi punta gli occhi addosso con uno strano sorrisetto, sono convinta di averlo gia visto, ma non so dove.

Erik:" Sei in ritardo".

X:" Ringrazia che sono venuto."

Ha anche una voce familiare ma potrebbe essere di chiunque.

Mamma osserva la scena tra i due che si lanciano sguardi di sfida e interviane facendo sedere il ragazzo vicino a me e presentandoci, lui si chiama Jason, e a quanto ho capito é il figlio di Erik.

Mamma:" Siamo qui per darvi una notizia importante per tutti noi."

Erik:"Noi non siamo proprio amici, ci siamo conosciuti turante um convegno un anno e mezzo fa e...".

Mamma:" Siamo diventati amici, poi ci siamo iniziati a vedere di piú e si ...insomma...".

Erik:"Noi stiamo insieme."

Cosa cazzo vuol dire questo, cosa porterá nella mia vita e perchè ce lo dicono ora? Ma poi vai a sapere chi sono sti due.

Prendo la giacca di pelle che avevo messo prima di uscire e corro fuori incurante della voce di mia madre che mi richiama.

Mi siedo su un muretto e accendo una sigaretta iniziando a fare tiri lenti e rilassanti.

Spero vi sia piaciuto, posterò il prossimo appena posso.

Notte a tutti.

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