Ormai sono due ore che giro per Londra, bagnata da una lehgere pioggia che ti sfiora il viso mimetizzando le lacrime che ho lasciato scivolare sulle mie guance, le strade sono semideserte, il cielo è grigio e tetro e le poche persone che passano, corrono per prendere un taxy o per arrivare velocemente alle loro mete senza bagnarsi troppo.
Ho ascoltato tutte le canzoni del mio telefono più di due volte l' una, e ho percorso tutte le vie del parco vicino casa mia.
Decido di tornare a casa, resteró in camera fino a domani, ma non potró evitare per sempre mia madre, ho giá perso per la strada mio padre e mio fratello, non posso permettermi di abbandonare così facilmente anche mamma.
Entro in casa e il calore del riscaldamento mi regala un senso di benessere e tranquillitá, salgo le scale e mi cambio mettendo una maglietta larga, dei pantaloncini e delle calze a strisce.
Vado in salotto e accendo la televisione, ascoltando il telegiornale mi ricordo che oggi è venerdi e io ho saltato la scuola, ero tanto presa dalla musica e dall' aria sinistra di questa cittá bagnata dall' acqua che mi sono dimenticata di tutto il resto.
Inventerò una scusa per giustificare la mia assenza domani, ora ho solo voglia di un bel film.
I pop corn sono pronti e Hunger Games è cominciato quando il mio telefono inizia a suonare, rispondo e sento la voce di Megan e quella di Jake che mi chiedono come mai oggi non ero a scuola, rispondo che non stavo bene e sarei tornata il giorno dopo.
Comincio a guardare il film e mentre Katniss si allontana dal posto dove è morta Rue, sento suonare il campanello e mi appresto ad aprire la porta.
Mi ritrovo davanti il volto di mamma, che si osserva le scarpe come se fossero la cosa più interessante del mondo in quel momento.
Entra e si toglie il cappotto verde militare con l' interno di lana bianca e si siede sul divano, dove mi sono riseduta,vicino a me.
Per un tempo indeterminato rimaniamo entrambe a fissare un punto non preciso del muro davanti a noi, poi la sento respirare profondamente e inizia a parlare.
Mamma:" Da quando siamo qui sono cambiate molte cose, non sei più la ragazza italiana , giá lí nell ultimo periodo eri piú silenziosa e menefreghista, ma ora stai esagerando.
Perchè non ti piace il mio nuovo fidanzato? Ha anche un figlio della tua etá e sono entrambi carini e simpatici, non sei mai a casa e esci con persone che non mi piacciono.
Forse ho sbagliato qualcosa anch' io, ma se non mi dici cosa io come faccio a capirti?"
Io:"Per prima cosa sei te quella cambiata, io sono sempre la stessa sei te che non mi hai mai conosciuto da vero, perchè troppo impegnata, non è che non mi piacciono il tuo fidanzato e il figlio, è che non sono niente per me e forse non ti è mai passato per la testa che Lobdra non mi piacesse o cose simili, i moei migliori amici sono unici e fantastici, non mi allontanerai mai da loro.
Hai sbagliato solo il fatto che non ci sei mai."
Le squilla il telefono e risponde dicendo che è importantissimo e non può riattaccare.
Io prendo e me ne vado in camera mia, sento bussare impazientemente e poi vedo etrare in camera Megan che mi abbraccia calorosamente.
Passiamo il pomeriggio a parlare del più e del meno, poi mi invita ad una festa domani sera, accetto l' invito senza pensarci su troppo e poi saluto calorosamente la mia amica prima che se ne vada.
Ormai sono quasi le otto quindi vado in cucina per vedere se è pronto, mamma sta scolando la pasta ma è apparecchiato solo per uno.
Mamma:" oggi mangio fuori ti ho preparato la pasta spero ti piaccia!"
Io:"Con chi esci? Potevi evitare di fare la pasta non ho fame e sai meglio di me che sei una pessima cuoca."
mamma:"Fa come vuoi te la lascio qui, non ti interessa con chi esco!".
Io:" Ok, domani vado ad una festa non aspettarmi sveglia!"
mamma:" non ti ho ancora detto se puoi andare, con chi andresti?"
Io:" Non t' interessa."
mamma:" sono tua madre e cosí non mi tratti, devi dirmele le cose!"
Io:" Sono tua figlia e non devi nascondermi nulla."
Suona il campanello e mamma si toglie il grembiule da cucina facendomi vedere il vestito blu che indossa, mi saluta con varie raccomandazioni e esce sbattendo la porta, so che è uscita con il suo fidanzato, ma cosa gli costava dirlo?.
Bho poi si aspetta sinceritá da me, lei è la prima ad essere bugiarda.
Decido di finire di guardare il film iniziato prima del rientro a casa di mamma.
Vengo svegliata dal suono del campanello, mi alzo stiracchiandomi dal divano e mi rendo conto di essermi addormentata prima della fine del film, è l' una passata e probabilmente mamma non è ancora tornata, strusciando i piedi e sbadigliando aerivo alla porta e la apro ritrovandomi davanti una scena raccapricciante: mamma e Erik che limonano come se non ci fosse un domani.
Forse è un' allucinazione causata dal sonno, strofino gli occhi con le mani , ma non cambia niente, mi schiarisco la gola e loro si staccano di scatto girandosi verso di me, l' imbarazzo è palese nei loro occhi e le guance rosse di mamma confermano le loro emozioni, li fisso un ultima volta e mi volto salendo le scale, mi chiudo dietro la porta a chiave non rispondento ai vari richiami di mia madre.
Ho solo voglia di dormire, mi addormento pesantemente sognando mio fratello che se ne va.
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FanfictionLei Francesca una ragazza stronza e ribelle che frequenta la 3° del liceo artistico è costretta a lasciare tutto e trasferirsi a Londra dove incontra Jason un puttaniere problematico che entrerá come un tornado nella vita di Francesca