Capitolo 13

49 2 3
                                    

Dopo aver passato piú di un quarto d' ora a cercare Jason nell' immenso locale, lo trovo a slinguazzare con una ragazza evidentemente ubriaca, mi schiarisco la voce e i due evidentemente scocciati si girano; quando mi vede alza gli occhi al cielo e mi chiede il motivo della mia comparsa.

Giá arrabbiata per quello che ha fatto prima mentre ero con Dan e ancora più infuriata ora che l' ho trovato a limonare con sta tipa gli rispondo in malomodo dicendogli che devo tornare a casa con lui e siamo gia in ritardo.

Lui saluta sbuffando la sua "dama di compagnia" con un bacio e mi trascina arrabbiato verso l' uscita stringendomi forte il polso, adesso è lui quello incazzato?.

Cerco di porre resistenza ma ottengo solo una stretta piú forte al polso che mi da gemere dal dolore, ma lui sempra non accorgersene.

Arriviamo davanti al taxy e mi spinge dentro insieme a lui bruscamente, inizio a massaggiarmi il polso dolorante, mentre lui guarda fuori dal finestrino accigliato.

Io:" Adesso sei te quello arrabbiato? Sei apparso dal nulla mentre ero con Dan e hai interrotto il nostro ballo e il nostro momento,mentre mi dai della ragazza facile, poi vengo a cercarti e ti trovo a limonare con chissa chi, non dico niente e te t' incazzi pure? Hai seri problemi ragazzo".

Jason:" Che momento ho interrotto con Dan? Non sai nemmeno chi è e gia sei li a strusciartici contro! Poi a te cosa interessa se bacio una? Sei gelosa? E certo che mi arrabbio, non ti posso lasciare un secondo che ti trovo con il primo che passa."

Io:" A si tu puoi fare qualunque cosa con chiunque e io non posso ballere con un ragazzo che trallaltro conosco? E non sono io quella gelosa qui, ma sei te, che te la prendi ogni volta che guardo un ragazzo" Adesso sto letteralmente urlando contro di lui.

Jason:" Lo faccio solo perchè sei mia sorella e mi hanno costretto a starti dietro per non farti fare cavolate e non urlari contro capito bimba?"

Io :" Bimba a me non mi ci chiami qui il bimbo sei te e chi ti ha obbligato a starmi dietro ?"

Jason:" Chi se non i nostri?"

Io:" I nostri ? Te non sei mio fratello tuo padre non è mio padre e non sopporto piú mamma, capito?"

Jason abbassa lo sguardo e stiamo in silenzio fino all' arrivo a casa.

Entriamo e ci dirigiamo ognuno in camera sua.

Entro e mi svesto, infilo una magliettona extra-large e vado in bagno per struccarmi, forse ho esagerato e dovrei chiedergli scusa ma non so.

Mentre mi passo il cotone con la crema detergente sul viso la porta si apre e entra Jason, sembra che il bagno sia la nostra stanza preferita, i nostri occhi s' incrociano ma entrambi gli riabbassiamo, lui si toglie la maglietta e io dallo specchio osservo i suoi muscoli contrarsi e rilassarsi mentre compie questo semplice gesto, mi spazzolo i capelli mentre lui si organizza probabilmente per fare una doccia, apoena finisco mi affretto ad uscire, perchè voglio che sia lui a chiedermi scusa, ma se continuo a vederlo con la testa china e inespressiva cederò molto facilmente.

Entro in camera e tiro fuori il telefono, ci sono tre messaggi: il primo è di Jake che mi chiede come sto e se ci possiamo vedere il giorno dopo per parlare un po, a cui rispondo che sto bene e che ci possiamo vedere, il secondo è di Dan che mi chiede se sono sopravvissuta al viaggio e si scusa ancora, io rispondo che sto bene e che non si deve preoccupare.

Non ho voglia di leggere il terzo, lo faró domattina, spengo la luce e sprofondo nel mondo dei sogni, con protagonista mio fratello che se ne va con mio padre e invitano mamma ad allontanarsi da me.

Mi sveglio tutta sudata e decido di farmi una doccia per rilassarmi e schiarirmi le idee, mi spoglio e entro nella doccia.

Ripenso a ieri sera, forse le ultime cose che ho detto sono state pesanti, ma nessuno puó permettersi di immischiarsi nella mia vita, tanto meno mamma , Jason e Erik, so che quando scenderó a fare colazione li troverò tutti li perchè ormai abitiamo tutti insieme anche se la cosa non è ufficiale, quindi cerco di rimanere di sopra il piú possibile, mi ricordo del nessaggio non letto e vado a controllare.

Carly:" Hey bella è da quando sei partita che non ci sentiamo e ci manchi molto, perchè non vieni a trovarci se cuoi puoi anche portare un' amica!"

Carly è una delle mie amiche italiane e quel "ci manchi molto" è riferito a lei e Tommy, eravamo molto amici ma poi con il mio trasloco ci siamo sentiti meno e mi dispiace molto .

Io:" Hey anche voi mi mancate, adesso ne parlo con mamna e poi ti dico!"

Con l' umore un po migliore inizio a scendere le scale e arrivo in cucina, non c è nessuno, tiro fuori lo yogurt bianco e lo verso in una ciotola insieme ai cereali al cioccolato, mi siedo e me li gusto in tutta tranquillitá, mentre infilo il cucchiaino nella ciotola mi rendo conto che ieri sera Jason mi ha stretto talmente forte da lasciarmi il livido, sento qualcuno scendere le scale di corsa e capisco che la pace

è finita, arrica Jason che appena varca la soglia si immobilizza e mi guarda poi posa lo sguardo sul mio polso, resta fermo per qualche secondo e poi sbarra gli occhi.

Jason:" Togli la mano dal polso!"

Io:" Perchè dovrei?"

Jason:" Togli quella cazzo di mano dal polso".Si avvicina rapidamente e me la toglie con la forza, quando vede le sue cinque dita stampate sulla mia pelle abbassa lo sguardo e tira un pugno al tavolo.

Jason:" mi dispiace, i-io non volevo".

Io:" Non fa male".

Jason:" Non centra niente, ho alzato le mani su di te e non me ne sono nemmeno accorto".

Ha lo sguardo smarrito e pentito, lascio da parte le mie precedenti decisioni e lo abbraccio forte, all' inizio non ricambia, ma poi mi attira a se ancora più forte e mi sussurra all' orecchio parole di scuse, sono secondi indimenticabili, ma veniamo interrotti da dei rumori che vengono dalla stanza accanto e ci stacchiamo velocemente ancora scossi dall' ultimo avvenimento, ci sediamo ai nostri posti ed entrano Erik e mamma, gli devo parlare prima di tutto del problema della sorveglianza, ma prima che io possa dire nulla loro partono con il loro inaspettato annuncio.

Mamma:" Visto che in questa famiglia c è qualcuno che non ha legato bene con gli altri..."

Erik:" Abbiamo pensato di passare qualche giorno insieme in un campeggio!"

Jason:" Non ci pensate nemmeno, io non vengo!"

Io:" Andateci voi due io non vengo nemmeno sotto sequestro".

Mamma:" Non era una domanda"

Io:" Nemmeno la mia, andateci voi in vacanza".

Erik:" Ok, ma voi dovrete passare una settimana in casa senza uccidervi a vicenda!"

Io:" Sempre meglio di passarla con voi tre".

Dopo questa notizia ho bisogno di uscire, cosí ne approfitto anche per parlare con Jake.

changesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora