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"E quello cos'era?" mi chiese la mia migliore amica mentre le mie guance andavano a fuoco.
Io e Annie ci conosciamo dalla terza media. Ci siamo ritrovate come compagne di banco e inspiegabilmente siamo diventate migliori amiche. Il suo carattere è simile a quello di Levi. Fredda e scorbutica.
Ma quando è con me cambia del tutto, come Levi appunto.
"Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando" dissi facendo finta di niente.
"Ti piace?" mi chiese guardando il soffitto.
"Affatto"
"Beh dovresti. È gentile, disponibile e stra pazzo di te. Ed è pure un gran pezzo di figo"
"Ma se ci conosciamo da un pomeriggio, non può già essere innamorato di me dai!"
"Non hai negato le altre cose...
Non hai mai sentito parlare dei 'Colpi di fulmine' ?" mi chiese ammiccando.
"No, sono tutte cazzate. E smettila di fare così che mi sembri Petra" le risposi.
"Chi è Petra? Non ti ho vista per 3 ore e mi hai già sostituita?" disse Annie portandosi la mano sul cuore con fare teatrale.
"Smettila cretina! È una ragazza davvero simpatica che ho conosciuto oggi in palestra. Ha assistito a tutto"
"Perché hai litigato con Levi?"
"Perché mi tratta come una bambina! Non lo sopporto!" risposi affondando il viso sopra al cuscino.
"Non pensi di doverci parlare?" mi chiese mettendomi una mano sulla schiena.
"Penso di sì, domani ci parlo" dissi determinata, prendendo in mano il mio telefono.

Petra Ral:
Stai meglio?

"Chi è?" mi chiese Annie, avvicinandosi a me.
"Petra, mi ha chiesto se sto meglio" le spiegai rispondendo al messaggio.

Io:
Forse, domani che fai?

"Se ti sta così simpatica, mi piacerebbe conoscerla" disse Annie, facendomi un leggero sorriso.

Petra Ral:
Devo andare a ritirare la divisa a scuola e mi dicono in che classe sono, ti vengo a trovare.

"Mi sa che ne avrai occasione molto presto" le risposi.
"Perché?" mi chiese, avvicinandosi al mio telefono.
"Domani posso dormire qua? Viene la fidanzata di mio padre a casa mia" mi spiegò.
"Certo, invitiamo anche Petra? Tanto domani viene a scuola. Andiamo a fare un giro al centro commerciale e poi torniamo qui" lei annuì.

Io:
Domani ti va di venire a dormire qua? C'è anche la mia migliore amica.

Attesi la risposta da parte della rossa, andando ad avvisare Eren e mio padre.

Petra Ral:
Certo! Ti scrivo quando ho finito tutto.

Venerdì 3 Ottobre

Non chiusi occhio tutta la notte, Eren si è addormentato verso le 2, dopo avermi tenuto compagnia. Controllai l'ora prendendo in mano il mio telefono, 5.30. La sveglia sarebbe suonata alle 7. Decisi di alzarmi dal letto per farmi una bella doccia con calma.
Oggi avrei dovuto assolutamente parlare con Levi. Non volevo rovinare un'amicizia per una cazzata simile. Iniziai a prepararmi un discorso mentalmente mentre mi lavavo i miei lunghi capelli corvini.

Uscii dalla doccia, avvolgendomi i capelli in un asciugamano e recuperando il mio amato e caldissimo accappatoio.
Controllai l'orario sul telefono. 6.09.
Mi asciugai i capelli e decisi di piastrarmeli, in fondo avevo tempo.
Tornai in camera in punta di piedi, cercando di non svegliare Eren che era ancora nel mondo dei sogni.
Mi vestii in fretta e furia, temendo che il ragazzo si svegliasse in quel momento, decisamente sbagliato.
La mia divisa scolastica consisteva in una giacca blu notte, che di solito lasciavo aperta, sulla quale era presente il logo della mia amatissima scuola. Una gonna sempre blu notte a vita alta e una cravatta rossa. Sotto la giacca mi misi una delle mie 2846 camicette bianche e la infilai nella gonna. Aggiunsi anche un paio di calze che arrivavano sopra al ginocchio, infondo era ottobre e l'aria autunnale, al mattino, iniziava a farsi sentire. Decisi di truccarmi un po'. Presi lo specchio che si trovava sulla mensola, coprii quelle orribili occhiaie date dalla notte passata in bianco e mi misi un velo di mascara. Sembravo decisamente più sveglia. In quel momento la sveglia suonò, provocandomi un leggero infarto. Eren emise degli strani versi, rannicchiandosi sotto le coperte. Mi avvicinai a lui, iniziando a scuoterlo.
"Eren, sveglia o farai tardi!" dissi a bassa voce continuando a scuoterlo, ma lui non aveva affatto intenzione di alzarsi. Passarono diversi minuti e stufa andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua bella fredda dal rubinetto del lavandino. Ritornai in camera e glielo buttai sulla faccia.
Sì alzò di colpo, imprecando.
"Ma sei cretina?!" mi urlò per poi arrossire subito scusandosi.
Iniziai a ridere a crepapelle, lui mi guardò stupito, iniziando a ridere anche lui.
"Io sono già pronta. Davanti alla fermata dell'autobus, che è proprio a 2 passi da qui, c'è una pasticceria fantastica. Se ti sbrighi passiamo a prenderci qualcosa e ce la mangiamo sull'autobus" gli spiegai, lui annuì. Prese la divisa dal suo armadio e corse verso il bagno. Mi stesi sul letto, controllando instagram e rispondendo a qualche messaggio.

Blue / Eren JaegerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora