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1 Aprile ore 04.21

"Ti sei divertito?" chiesi a Eren, passandogli una tazza di latte e dei cereali.
"Tanto" disse lui con tono malinconico.
"Che hai?"
"Niente"
"Sei peggio di una donna" dissi ridacchiando, facendogli spuntare un leggero sorriso.
"Tra due giorni parto" disse, mettendo i cereali nella tazza.
"E?" chiesi, sedendomi accanto a lui.
"Non voglio andarmene"
"Ma torni" dissi sorridendo.
Vidi una piccola lacrima scendere dal suo occhio destro, che si asciugò immediatamente con il braccio. Il mio sorriso si spense e mi fiondai ad abbracciarlo.
"Scusa, non devo..." disse lui, continuando ad asciugarsi le lacrime.
"Ma mi mancherai davvero un sacco"
Lo strinsi ancora più forte, lui smise di asciugarsi le lacrime e ricambiò l'abbraccio. Sentirlo singhiozzare contro la mia spalla mi spezzò il cuore. Iniziai a realizzare solo in quel momento, quanto mi sarebbe mancato.
Mi staccai dall'abbraccio e lo guardai negli occhi sorridendo. Gli presi una mano e la strinsi, mentre con l'altra gli asciugai le ultime lacrime.
"Anche tu" dissi lasciandogli un bacio sulla fronte.
Dopo aver finito la nostra colazione, tornammo in camera.
"Dormi con me?" mi chiese con le goti arrossate.
Ridacchai leggermente e mi sdraiai accanto a lui sul suo letto.
"Domani dobbiamo svegliarci alle 11" dissi affondando il viso nel suo petto.
"Non ce la faremo mai" disse abbracciandomi.
"Non voglio dormire" continuò.
"Come mai?" chiesi curiosa, alzando lo sguardo verso il suo viso.
"Più dormo, meno tempo passo con te"
"Ma ho sonno" dissi, pizzicandogli la guancia.
"Allora dormi" disse sorridendo, accarezzandomi i capelli.

Ore 11.56

"Siamo in ritardo!" dissi correndo, tenendo per mano il castano.
"Crefi?" mi chiese lui, correndo con una brioche in bocca.
"Scusate!" urlai io, appena vidi il gruppo dei miei amici da lontano.
Mi fermai e appoggiai le mani sulle
ginocchia, respirando affannosamente.
"Ma sei matta!" urlò Levi, passandomi una bottiglietta d'acqua.
"Per quanto hai corso?!" mi chiese Jean preoccupato.
"Ragazzi, che problema c'è?" dissi sorridendo, prendendo un sorso dalla bottiglietta.
"Quanto hai corso!" urlò Levi.
"Vado in palestra tutti giorni, non c'è bisogno di preocc..."
"DIMMI PER QUANTI CAZZO DI MINUTI HAI CORSO!"
"20" sussurrai intimorita.
"Ti sei fermata ogni tanto? Andavi forte?"
"1, no. 2, sì ero in ritardo" dissi facendo le spallucce.
"Sei una cazzo di mongoloide!"
"E tu perché non l'hai fermata! Che hai nel cervello!" urlò Levi, dirigendosi verso il castano.
"Non so di cosa tu stia parlando! Sono molto confuso! Che succede?"
"Tu non gliel'hai detto?" disse Jean, girandosi verso di me.
"Non mi sembrava fosse necessario"
"Cosa succede?" chiese preoccupato Eren.
"Alexa ha dei problemi con i polmoni e la respirazione, non deve sforzarsi troppo fisicamente. Altrimenti..." spiegò Annie.
"Finisco in ospedale. Ancora"
"Perché non me l'hai detto?"
"Non credevo fosse necessario"
"Ora torni a casa e vai a letto" spiegò Levi.
"No!"
"Non fare la bambina" disse lui, alzando gli occhi al cielo.
"Se stiamo seduti da qualche parte per un po' mi passa dai" spiegai sorridendo.
"No"
"Ti prego, Eren dopodomani parte" lo supplicai.
"Mocciosa di merda" sbuffò lui.

Ore 21.07

"E quando Sasha si è messa a ballare il tango?" disse ridendo Petra, facendo ridacchiare anche me.
"Nono, la parte migliore è quando Connie ha fatto partire Gigi Dag e tutti si sono messi a ballare in modo strano" disse Armin, mano per mano con la sua fidanzata.
"Ragazzi, domani abbiamo scuola. Meglio se andiamo a casa" esclamò Petra, girandosi verso di noi.
"Che palle" disse Annie, alzando gli occhi al cielo.
"Allora ci vediamo domani" dissi sorridendo, salutando con la mano gli altri e con un bacio sulle labbra di Jean, prima di dirigermi verso casa con Eren.
"Domani abbiamo la verifica di matematica" dissi sbuffando.
"Eren mi stai ascoltando?"
"Ah sì sì" disse sorridendo.
"Tutto apposto?"
"Sì" rispose semplicemente, decisi di non darci molto caso e continuammo la strada in silenzio.

Blue / Eren JaegerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora