"Scusami davvero tanto" dissi sconsolata, sfiorandogli la guancia con la mano. Eravamo seduti su una poltroncina, io seduta sulle sue gambe.
"Forse siamo andati troppo presto?" mi chiese.
"No, tu mi piaci okay?" gli dissi sorridendo, appoggiandomi sulla sua spalla.
"*coff* *coff* Scusate tanto, ma qualcuno qui dovrebbe parlarvi" disse Petra, per mano con Levi. Mi alzai di colpo e mi avvicinai a loro, seguita dal castano.
"Mi dispiace, davvero. Jean non volevo farti del male, ma lei per me è come una sorella. Alexa, sapendo della vostra relazione, non vorrei che lui ti usasse. Mi dispiace, non dovevo intromettermi" mi disse Levi, abbassando lo sguardo.
Io sorrisi e mi buttai tra le sue braccia.
"Ti ringrazio, ma non c'è bisogno di preoccuparti così tanto" gli dissi contro la sua spalla.
"Stai tranquillo, a me piace davvero" disse il castano dietro di me, passandogli una mano.
Levi titubante la strinse e mi staccai da lui.
"Dopo dobbiamo parlare" mimai a Petra, facendole l'occhiolino.
"Bene! Ora che è tutto risolto, vi lasciamo soli ragazzi" disse la rossa, con le guance leggermente tinte di rosso. Mi fece un occhiolino e prese per mano Levi, sparendo in mezzo alla folla.
"Okay, vede Levi mano per mano con la mia migliore amica è molto...strano" dissi ridacchiando tornando a sedermi su una poltroncina.
Lui mi imitò.———————————
"Ehi, hai visto Alexa?" chiesi a Berthold, intento a osservare qualcuno in mezzo alla pista.
"Si è allontanata poco fa verso l'uscita" mi rispose, indicando la strada. Lo ringraziai e con svelta raggiunsi l'uscita.
Mi guardai attorno, notando Jean Kirschtein di spalle. Mi avvicinai a lui, con l'obbiettivo di chiedergli della corvina, notando che si stava letteralmente limonando Alexa.
Appena vidi quella scena sgranai gli occhi e decisi di lasciarli stare. Vidi da lontano Levi e Petra così mi avvicinai a loro, notando anche Isabel e Farlan impegnati a scambiarsi della saliva.
"Bello fare i terzi in comodo vero?" gli chiesi, afferrando il bicchiere che Petra teneva fra le mani, bevendolo tutto di rigore.
"Ehi quello è mio!" disse sconsolata la ragazza. Continuai a guardarmi in giro, notando un altro bicchiere fra le mani di Farlan, lo presi e lo bevvi tutto di rigore come quello prima. Sentii la gola bruciare davvero tanto ma ne volevo ancora.
"Ehi Jaeger, vacci piano con quella roba lì! È vodka pura" disse Farlan, staccandosi dalla sua fidanzata.
"Eren che ti prende?" mi chiese Levi, afferrandomi per le spalle.
"Sto bene" gli dissi, togliendomi dalla sua presa per dirigermi al bancone. Andai a sbattere contro Annie e Armin, intenti a ballare.
"Amico! Che ti prende! Stai calmo" disse Armin.
"Eren, che hai?" mi chiese Annie.
"Ho sete" dissi dirigendomi al bancone.
"Dammi la cosa più forte che hai" dissi al ragazzo dietro al bancone.
"Oh oh, vuoi dimenticare questa serata? Subito fratello" mi disse il ragazzo, porgendomi un intero bicchere pieno fino all'orlo.
"Cos'è?" gli chiesi annusandolo, sentendo fin da subito il forte odore dell'alcol.————————————
"Ti prego, Levi. Vai a controllarlo. Non so cosa gli sia preso" disse la rossa accanto a me, con tono preoccupato. Annuii e seguii il moccioso.
"Hai visto Eren?" chiesi ad Alexa, seduta su una poltroncina insieme a Jean.
"No, è successo qualcosa?" mi chiese preoccupata.
"Non so cosa gli sia preso, è arrivato da noi con uno strano sguardo e ha iniziato a bere qualsiasi cosa con dentro dell'alcol" le spiegai, guardando i suoi occhi azzurri sgranarsi di colpo.
La ragazza si alzò, guardando da lontano un punto nella pista, iniziando a correre verso quel punto, cadendo in mezzo alla pista per via dei tacchi. Io e Jean la aiutammo ad alzarsi e lei iniziò a correre di nuovo. Vidi Historia parlare con Ymir.
"Che hai fatto a Eren?!" le urlò, prendendola per un braccio.
"Non ho fatto niente! Ti stava cercando, così l'ho lasciato andare. Non so dove sia. Che hai? Mi fai male" spiegò la ragazza.
La corvina si scusò subito, continuando la ricerca del suo coinquilino.
"Vado a chiedere in giro. Pensaci tu a lei, tra un po' non si regge in piedi" mi spiegò il suo ragazzo? Penso.
Io annuii e raggiunsi la ragazza.
"Avete visto Eren?!" chiese la corvina ad Armin e Annie.
"Sì! Non so cosa gli sia preso, ci è venuto addosso. Gli abbiamo chiesto cosa avesse e ha detto ho sete poi è sparito in mezzo alla folla, l'abbiamo cercato ma non l'abbiamo trovato, così ci siamo arresi" spiegò Armin, mentre Annie guardava preoccupata la sua amica.
"Ehi, stai calma. Non ti agitare. Saliamo su quelle scale e lo cerchiamo. Va bene?" le dissi mettendole una mano sulla spalla.
Lei annuì e ci dirigemmo sulle scale.
"Lo vedo!" esclamai, notando la figura di Eren al bancone.
"Dove?!"
"Seguimi" le dissi, prendendola per un braccio, attraversando tutta la pista.
"Che gli hai dato?!" chiesi al barista, notando il ragazzo appoggiato al bancone.
"Niente fra, mi ha chiesto di dargli da bere e io l'ho fatto. Sono pagato per questo" disse, continuando a lucidare un bicchere.
"Ehi! C-Come sta te! I-Io sto da Dio!" esclamò il ragazzo, un po' balbettante.
"O mio Dio, Eren! Che cazzo hai fatto!" disse la ragazza, scuotendo il ragazzo.
"Quanto ha bevuto?"
"9-10 shottini, ho perso il conto"
"Ma tu sei matto! Dare 10 shottini ad un minorenne!" le urlò la ragazza accanto a me.
"I-Io ho 16 ani per la precisiooone!" disse Eren.
"Ehi bella, tu non mi sembri molto sobria però"
"Lasciala stare" dissi al ragazzo, afferrandolo per il colletto.
"Almeno capisco qualcosa! Al contrario tuo, deficiente. Alex vieni qui! Aiutami a sollevarlo" urlò la ragazza, cercando di far alzare il castano.
"H-Historia dov'è? Mi ha già tradito?" disse il ragazzo ridendo.
"Non penso ci sia molto da ridere Eren. Perché l'hai fatto?" disse a bassa voce Alexa, sapendo che il ragazzo non l'avrebbe mai capito.
"Aveevo sssete!"
"Eren! Che cazzo! Puzzi di alcol in una maniera assurda" disse Jean, tenendo bene Eren per le spalle. Andai ad aiutarlo, notando il ragazzo dimenarsi un po' troppo.
"Mi faccio venire a prendere da mio padre"
"No vi accompagno io, ho la patente" disse Berthold, che aveva assistito a tutta la scena, tirando fuori dalla tasca le chiavi della sua macchina.
"Ricky si preoccuperebbe, mandagli un messaggio. Berthold , daresti uno strappo anche a me?" chiesi al ragazzo.
"Ma certo, tanto devo passare di lì per andare a casa"————————————
"Ti aiuto a portarlo su" sussurrò Levi, entrando in casa mia.
Entriamo in camera e lo facciamo stendere sul letto.
"Ho tanta sete e tanto sonno!" urlò il ragazzo.
"Tappati la bocca, Jaeger" disse Levi, chiudendo la porta della mia camera.
"Gli cambi i vestiti? Vado a prendergli da bere" gli dissi, porgendogli una tuta e una maglietta.
"Ma guarda un po', fosse mio figlio" esclamò il ragazzo, afferrando i vestiti.
"Ho tanta sete!" esclamò il ragazzo, ridacchai un po', uscii dalla stanza e decisi di togliermi le scarpe.
Mi tolsi il vestito, mi misi il mio caldissimo pigiama e mi struccai velocemente. Scesi in cucina, prendendo una bottiglia d'acqua dal frigorifero e tornai in camera.
"Tieni bello" dissi, lanciando la bottiglia al ragazzo ubriaco, che ovviamente non afferrò al volo e gli arrivò in faccia.
"Scusa!" esclamai preoccupata, sentendo dei lamenti di dolore, mentre Levi rideva.
"È meglio se vado, domani mattina appena si sveglia dagli un'altra bottiglia d'acqua e un'aspirina" disse Levi, mettendosi il giubbotto.
"Ti ringrazio, per tutto" dissi ridendo piano, accompagnandolo all'uscita.
"Ci vediamo domani e scrivimi quando si sveglia. Buonanotte" mi disse Levi, scompigliandomi i capelli.
"Buonanotte" ricambiai, chiudendo la porta. Ritornai in camera, sentendo Eren fare dei versi strani.
"Eren tutto okay?" chiesi al ragazzo.
"Ho caldo" esclamò, cercando di togliersi la maglietta.
"No! Fermo. Evita" dissi fermandolo.
"Ma fa caldo!" piagnucolò.
"Eren, si gela. Bevi un po' d'acqua" dissi passandogli la bottiglia.
"Non mi sento tanto bene" esclamò, tenendosi la bocca con le mani. Scappò in bagno e rigettò tutta la cena. Andai da lui per tenerlo d'occhio, nonostante lo schifo. Non potevo lasciarlo da solo in quel momento.
"Hai finito?" gli chiesi, passandogli un fazzoletto.
"Mi sento decisamente meglio" esclamò, sedendosi per terra sfinito.
"Lavati i denti! Per l'amor di Dio" dissi, passandogli lo spazzolino e il dentifricio.
"Ne sei in grado?" gli chiesi, aiutandolo ad alzarsi.
"Almeno quello penso di sì"
"Ti aspetto in camera, se non ti senti bene chiamami" dissi, ritornando in camera.
Eren varcò la porta dopo qualche minuto, mentre io ero impegnata a mettere via le scarpe.
"Dormi, ne hai bisogno" gli dissi, avvicinandomi a lui e comprendolo con le coperte.
"Dormi con me?" mi chiese ad un tratto.
"E-Eh?!"
"Dormi con me? Sono triste" disse facendo il broncio.
"E sentiamo, perché sei triste?" gli chiesi sorridendo, infilandomi sotto le coperte accanto a lui.
"Adesso che stai con quello, non mi vorrai più bene" disse abbracciandomi.
"Eren sei peggio di un bambino" dissi ridacchiando.
"È la verità"
"Non è la verità, sarai sempre il mio Eren preferito. E poi c'è Historia"
"Historia..." sussurrò prima di addormentarsi.
Cercai di alzarmi dal letto, per raggiungere il mio, invano.
Il braccio di Eren mi teneva troppo forte. Decisi di arrendermi, iniziando a pensare a delle scuse per questa strana posizione.
Io, Annie e Petra ogni domenica mattina andiamo a fare colazione fuori. Mio papà le fa entrare sempre, nonostante io stia dormendo. Mi punterò la sveglia per le 8.
Cercai il mio telefono sul comodino, tirandomi una sberla sulla fronte ricordandomi che fosse in cucina.
Perfetto ora non posso neanche metterlo in carica! Sospirai e decisi di non dargli peso, addormentandomi accoccolata al ragazzo.
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Blue / Eren Jaeger
أدب الهواةÈ una storia dove la protagonista non è un personaggio di AOT. È un personaggio di mia invenzione, proviene da un mio disegno raffigurante Mikasa con i capelli lunghi. Visto che non le assomigliava per niente ho deciso di cambiarle i tratti del viso...