12.Natsukashii

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Allison tornò indietro con un barattolo al cui interno erano ben piantati due cucchiai in una moltitudine di cioccolato e non uno qualsiasi...quella era proprio Nutella.

"Ehi, ehi, ehi...e la tua dieta che fine ha fatto? E soprattutto: perché tieni nascosto un barattolo di Nutella in camera?" scherzai.
"Scordati di rubarmi il lavoro, sono io la pignola, qui. Comunque potrei tenerne anche dieci di barattoli, tanto è camera mia e decido io." ribatté.
Sollevai un angolo della bocca in un accenno di sorriso.
"A proposito di lavoro. Tu non saresti dovuta tornare dopodomani?" le domandai.
"Vero, ma mi hanno richiamata per un caso di estrema urgenza, perciò eccomi qua."
Prima che potessi dire qualcosa, cambiò bruscamente argomento.
"Ti va un film con la tua rossa preferita?" chiese.
"D'accordo, Fiammetta." risposi.

Lei si diresse subito verso il divano e non mi lanciò nemmeno un'occhiataccia per il nomignolo, il che mi lasciò parecchio interdetta.

"Scelgo io, stavolta!" esclamò proprio mentre la vibrazione del mio cellulare mi spingeva ad estrarlo dalla tasca.
Era la risposta di Mark che stavo aspettando.

12:46 - Ok
12:46 - Passo a prenderti a casa domani verso le 3

Corrugai la fronte.
Come faceva a sapere dove abitavo?
Tuttavia non scrissi nulla oltre al d'accordo di risposta. Dovevamo chiarire, per cui avrei aggiunto questo particolare alla lista delle cose su cui discutere.

"Allora? Ti muovi o no?" mi richiamò Allison.
Accennai un sorriso distratto.
"Arrivo."

La raggiunsi e insieme ci mettemmo a guardare un film di cui nemmeno mi ricordo la trama, infatti mi addormentai presto, poggiata su una spalla di Fiammetta.
Lei seguiva appassionata le immagini che comparivano sullo schermo del televisore, mangiando beata la sua Nutella. Io avevo lo stomaco chiuso e ben presto fui colta dalla stanchezza e crollai.

"Perché neghi l'evidenza?" al suono di quella voce mi voltai di scatto.

Sussultai nel ritrovarmi faccia a faccia con Matt.
Era vestito di nero, sedeva sui fornelli della cucina (mi era totalmente oscuro il motivo) e con il forno aperto si era fatto un poggia piedi.

"Matt, ma che cazzo ci fai qui? Scendi subito da lì!" esclamai.

Per qualche ragione ero arrabbiata. Le immagini di lui con la seguace di Josh mi riapparirono davanti contro la mia volontà e fu dopo la stretta allo stomaco che le successe, che compresi il motivo della mia ira.
Ero stata ferita e non comprendevo appieno il motivo per il quale facesse così male. Ancora adesso vorrei capire quando gli ho permesso esattamente di avvicinarsi a me, tanto da ferirmi.
Lui non mi diede minimamente retta e rimase in silenzio a guardarmi fisso negli occhi. Fu strano. Sotto la sua espressione impassibile e il suo sguardo insistente mi sentii nuda. Era come se con esso mi stesse lentamente spogliando, cominciando dal mio cuore.
Rimasi inebetita e non osai ribattere. Potei solo contemplare con quanta facilità la bellezza dei suoi occhi mi perforasse il petto, causandomi un dolore dolce, misto a stupore.
Fui spinta da una forza strana. Il mio corpo parve per un istante non appartenermi più...giusto quel secondo sufficiente a lanciarmi in direzione di Matthew e finite con le braccia allacciate al suo petto. Quando però riacquistai il controllo di me stessa, non riuscii a staccarmi.
Lasciai che il suo profumo mi avvolgesse e lo strinsi appena un po' più forte a me, chiudendo gli occhi per concentrarmi meglio sul suo corpo tra le mie braccia.
Il vuoto, che solo in quel momento mi ero accorta di avere allo stomaco, parve colmarsi, mentre una voce mi supplicava di non staccarmi.
Il suo corpo irrigidito di colpo esprimeva una freddezza impacciata, ma non me ne curai. In fondo, quel suo lato timido mi inteneriva...ed io non ero affatto solita arrendermi di fronte alla tenerezza, eppure alla sua non ero in grado di resistere.

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