17. Zemblanity

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"Ti avevo detto che avresti dovuto aspettare!" gli urlò contro Allison.
"Non posso aspettare ancora, ormai è troppo coinvolta." si difese Mark.
"È troppo presto!" ribatté lei.
"Si può sapere di cosa state parlando?! E poi io non sapevo nemmeno che avessi un fratello!" sbottai.
"Bravo, guarda che hai combinato..." Allison si rivolse ancora a suo fratello, indicandomi con un cenno della mano, poi mi guardò con sguardo atterrito.
"Mi dispiace Sarah, avrei preferito che tu lo scoprissi in un altro modo..."
"Scoprire cosa, esattamente?" cominciavo ad irritarmi.
Allison sospirò.
"Seguimi." disse quindi.

Uscì dalla stanza ed io le andai dietro, seguita da Mark, il quale non osava dire una parola.
Andammo nella sua camera ed io e Mark ci sedemmo sul suo letto, mentre Allison chiudeva le tende della finestra e si metteva a frugare sulla mensola piena di CD alla ricerca di qualcosa.
Quando uscì infine vittoriosa dalla sua ricerca con un piccolo telecomando nero, premette uno dei tasti colorati e d'improvviso, sulla sua scrivania apparve uno schermo impalpabile, fatto di una luce contro cui i polpastrelli della rossa presero a cliccare cartelle e file vari, che straordinariamente si aprivano e chiudevano, rispondendo ai suoi comandi.

Ma cosa...

Ero a dir poco sbalordita. Che altro mi teneva nascosto Allison? E da quanto tempo?
Aprì un ultimo file, facendo apparire una mappa. Su di essa riconobbi i vari continenti, ma mi stupii di vedere altre terre mai viste.
Allison notò la mia espressione perplessa.

"Dopo ti spiegherò. Una cosa per volta." disse.
Prese un respiro.
"Ti ha già detto chi siamo?" chiese indicando Mark con un cenno della mano.
"Sommariamente." rispose lui.
"Dunque...noi siamo la Resistenza, siamo...diciamo dei ribelli e ci opponiamo all'Organizzazione." fece una pausa.
"E qui si arriva al punto." si fermò ancora, probabilmente conscia di star creando suspense.
"Ti sei mai chiesta il motivo della sua esistenza? Hai mai pensato al perché Josh faccia ciò che fa?"

Feci spallucce.

"I soldi?" azzardai.
"Ho sempre pensato che l'Organizzazione fosse un insieme di mercenari organizzati al servizio del miglior offerente." spiegai meglio.
"Mh, ha un senso ed è probabile che Josh si prenda del tempo per lavoretti del genere. Comunque è normale che tu pensi a questo, ma ciò perché hai visto solo il lato pratico dell'Organizzazione. In realtà fanno semplicemente il lavoro sporco dei Cinque. Loro sono la mente e Josh il braccio." incredibile come, più Allison spiegava, più mi sentivo confusa.
"Ally, non sa chi siano i Cinque..." la interruppe Mark con tono lamentoso.
"Motivo per cui l'avrebbe chiesto lei stessa oppure avrebbe lasciato continuare me, che le avrei spiegato tutto." rispose stizzita lei incrociando le braccia al petto.
"Ma perché devi sempre metterti in mezzo?!" gli urlò contro.
"Perché fai le cose nella maniera sbagliata!" ribatté il fratello.
"Ti ricordo che se siamo qui è solo colpa tua!" puntualizzò quindi Fiammetta.
"Appunto! Fai spiegare a me, così posso rimediare al mio errore." insistette invece lui.
"No no, non ci pensare nemmeno...e poi io sono la più grande e io spiego." esclamò Allison trionfante.

Dovevo dire che non si somigliavano per niente, ma il modo in cui discutevano, come fossero bambini, non lasciava dubbi sul fatto che fossero fratello e sorella.

Allison tornò a prestare a me la sua attenzione.

"Comunque, stavo dicendo..." lanciò un'ultima occhiata di fuoco a Mark.
"I Cinque sono dei rappresentati di ogni continente, che hanno lo scopo di mantenere il mondo all'oscuro del segreto..."
Mark provò a dire qualcosa, ma la sorella lo bloccò subito.
"Prova a dire una sola parola e ti caccio fuori dalla stanza."
Vedendo Mark ingobbirsi imbronciato sul letto, faticai a trattenermi dal ridere.
"È questo il fulcro di tutto, il perno su cui gira ogni cosa: se non esistesse questo segreto, i Cinque non sarebbero necessari e né l'Organizzazione, né la Resistenza avrebbero senso di esistere."

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