Il mio cuore perse un battito.
Uscii di casa in fretta e furia, senza nemmeno avvisare Allison.
La testa mi girava e non riusciva a formulare altri pensieri che non fossero un ti prego, dimmi che lui sta bene a ripetizione.
Corsi per le strade di Denhood senza fermarmi, malgrado il fiato corto e le gambe che dolevano.
Ogni secondo che passava, accresceva l'ansia che mi serrava lo stomaco.
Affrettai ancora il passo quando intravidi in lontananza la via dell'incontro.
Una volta arrivata, mi guardai attorno, ma non trovai nessuno ad attendermi.
Il mio sguardo inciampò nell'edificio visto prima in foto. Lo stesso edificio in cui era entrato Matt.
Chissà se era ancora lì o se l'avevano preso per ricattarmi. Se così fosse stato, non me lo sarei mai perdonato.
Feci un passo in quella direzione con l'istintivo intento di andare a verificarlo da sola, ma fui strattonata all'indietro da una mano che mi afferrò con prepotenza il polso.
Voltandomi, incontrai due occhi verdi che mi fissavano con odio.
Non mi resi conto di chi si trattasse finché un forte odore di sigarette mi travolse, costringendomi ad indietreggiare di un passo.
Riconobbi nel sorriso di scherno che mi mostrò, quello del mio assalitore nel vicolo e d'istinto mi portai una mano all'avambraccio sinistro.
Una voce flebile si affacciò alla mia mente, suggerendomi di non mostrarmi debole e aveva ragione.
La scorsa volta mi aveva colta impreparata, ma ora io disponevo della mia quasi totale lucidità e del fatto che lui mi aveva sicuramente sottovalutata."Dov'è lui?" domandai subito in tono fermo, tentando in tutti i modo di mantenere una postura rigida e un'espressione impassibile.
L'uomo sorrise ancora.
"Quanta fretta! Non mi concedi nemmeno un saluto?" deviò il discorso.
"Non mi pare che la scorsa volta tu ti sia prodigato in saluti e comunque non ho niente a che spartire con uno come te." risposi.
"Uno come me?" una nuova risata lasciò quelle labbra piegate in un sorriso beffardo.
"Ti sei già dimenticata chi sei? È così che funziona, quindi? Si fugge, si trova un amichetto del posto e ci si rifà una vita come se nulla fosse successo?"
"Ti sei scordata chi eri prima di scappare qui con la coda tra le gambe?" aggiunse.
Fui costretta a reprimere i ricordi per non perdere la concentrazione.
"Lo vedi? Noi due non siamo poi tanto distanti. Io eseguo semplicemente degli ordini ed è ciò che facevi anche tu, anzi...ciò che dovresti tutt'ora fare."Non lo ascoltare.
Mi dissi.
"E che ordini staresti seguendo in questo momento, esattamente?"
"Ti stai concedendo troppi sgarri ultimamente. Il Capo per un po' ha chiuso un occhio, perché probabilmente la libertà deve averti assuefatta, facendoti dimenticare come ci si deve comportare." spiegò e prese ad avanzare verso di me.Un passo.
Rimasi immobile e lui parve stupito dal gesto, ma si riprese in un secondo.
Due passi."Sono qui per provare di nuovo a rimetterti in riga. A quanto pare la prima lezione non ti è bastata."
Tre passi.
Incatenò il suo sguardo al mio.
Allungò una mano e con l'indice prese a sfiorare il contorno del mio volto."Hai un viso tanto carino. Sarebbe un peccato deturparlo, non credi? Penso che sarò bravo...nessun danno permanente." disse.
Il cure iniziò a battere all'impazzata.
Qualcosa mi gridava di fuggire, iniziare a correre e non fermarmi più, ma sapevo benissimo che non sarebbe servito a nulla.
Rimasi immobile come una statua a fissarlo negli occhi lucenti.
Ora capivo come dovevano sentirsi gli animali in trappola in attesa che il predatore li assalga.
Il dolore arrivò improvviso e micidiale.
Nemmeno mi accorsi del suo gancio destro che mi colpiva in pieno volto.
Mi portai una mano all'occhio gridando di dolore.
Sentii come la zona dolente cominciava a gonfiarsi e incredibilmente fui scossa da un moto di rabbia.
Mi scagliai contro di lui e l'effetto sorpresa giocò a mio favore.
L'impatto fu sufficiente a farlo sbilanciare e scivolare a terra.
Prima che potesse reagire gli sferrai un calcio allo stomaco, esattamente come lui aveva fatto con me.

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Besa
FantasiaFuggire dal proprio passato non sempre può migliorare Il proprio futuro. Sarah scappa dalla sua città dopo l'omicidio di sua sorella Julia da parte dell'organizzazione che le obbligava a lavorare per lei. La stessa organizzazione che, però, riesce...