8.Ittuaqtuinnaqtuq

37 4 0
                                        

Rimasi immobile per attimi che mi parvero interminabili, ascoltando lo scalpitare incontrollabile del mio cuore nel petto.
Avevo la strana sensazione di avere la testa avvolta in uno spesso strato d'ovatta, che mi isolava dal resto.
Non so dire con esattezza quanti secondi passarono, so solo che per una volta nella mia mente regnò una calma mai esistita. L'unico pensiero che ebbe la forza di nascere, non fu nemmeno un pensiero vero e proprio, bensì una sensazione. Fu come se qualcosa in me non riuscisse a credere che quella figura innanzi ai miei occhi fosse proprio lui.
Di colpo, però, riuscii a riconquistare quel minimo di lucidità che mi permise di rendermi conto della mia reazione a dir poco anormale.
Feci un leggero passo indietro e accennai un ciao, che però risultò troppo affrettato.

"Ciao." rispose lui, facendo seguire al saluto il suo consueto cenno del capo.
"Vi conoscete?" esclamò Samantha con una punta di stupore nella voce.
"No." risposi prontamente proprio mentre Matt pronunciava un sì, che, ahimè, suonò decisamente più sincero.
La ragazza ci guardò confusa.
Mi schiarii la voce.

"Cioè...ci siamo solo incontrati qualche volta, per caso." mi corressi.

Effettivamente era la verità e il fatto che il mio cervello andasse in risparmio energetico ogni cazzo di volta che guardavo quel ragazzo, passava in secondo piano.
Lanciai un'occhiata di sottecchi a Matt, che mi stava guardando con un sorrisetto stampato in faccia.
Il dono della telepatia non mi era purtroppo stato concesso, ma credevo di sapere esattamente a cosa stesse pensando e di certo non potevo biasimare quel suo sorriso di scherno...l'avevo baciato senza sapere quasi nulla di lui.
Rivissi quel momento per un istante e dovetti prendere un respiro per calmarmi.
Il silenzio fu riempito dall'improvviso squillo del telefono di Samantha.
Lei rispose e quando udì la voce dall'altro capo si irrigidì di colpo e guardò Matt, probabilmente per istinto.
Non ci misi molto a capire chi l'avesse chiamata: il tipo a cui aveva dato il numero oppure uno di quelli a cui aveva dato il suo numero.
Guardai lei e poi l'espressione incurante di Matt e fui percorsa da un moto di rabbia.
Non ne capivo con esattezza il motivo. Fosse stato qualcun altro avrei provato solo disgusto, ma niente di più. Il fatto che si trattasse proprio di Matt però per qualche ragione mi spingeva a far sì che la collera prendesse il sopravvento sui miei pensieri.

"Torno subito." si scusò per poi allontanarsi in fretta.

Corsi al bancone e ringraziai la ragazza che stava sostituendo Samantha e che mi aveva coperta per quei dieci minuti.
Sentivo lo sguardo di Matt sulla schiena, ma feci finta di nulla, mentre imprecavo mentalmente contro il mio cuore che non voleva decidersi a battere ad un ritmo regolare.

"Tranquilla. Ora non c'è tanta gente, posso cavarmela anche da sola, anzi...sicura di star bene? Non hai una bella cera." rispose.
"Sì...più o meno." mormorai, respingendo l'istinto di voltarmi verso la figura alle mie spalle.
"Prenditi ancora una decina di minuti, ti copro io." disse in tono gentile.
"Grazie." risposi semplicemente prima di fuggire letteralmente nei bagni addetti al personale.

Poggiai le mani aperte sul lavabo e mi guardai allo specchio.
Sì, effettivamente non avevo affatto un bell'aspetto, ma cercai di ricompormi il meglio possibile.
Finalmente ero lontana da lui.
Fu come se si fosse spezzato un incantesimo. Sentii l'aria riempirmi nuovamente i polmoni, percepii il cuore rallentare un po' per volta i battiti e mentre osservavo le mie mani tremare, tentai di mettere un po' di ordine nella mia mente...tutto inutile.

Ce la posso fare.

Mi ripetei più volte, prima di prendere un respiro e tornare indietro.
Lo trovai seduto al bancone, con lo sguardo puntato al cellulare.
Samantha non era ancora tornata.
Rimasi ferma a guardarlo, ma in maniera diversa rispetto alle altre volte.
Fino a quel momento ogni volta che l'avevo guardato, lo avevo trovato solo un ragazzo terribilmente attraente, mentre, tutto ad un tratto, ogni secondo che passava lo rendeva ai miei occhi sempre più tenero. Bellissimo, sì, ma anche molto tenero.

BesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora