16. Shibumi

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Beth mi seguì senza fiatare, probabilmente domandandosi cosa mi frullasse nel cervello.
Arrivata in bagno, la afferrai per le spalle e la posizioni davanti allo specchio.

"Se vuoi catturare la sua attenzione devi essere carina e per essere carina devi prima di tutto sentirti carina." dissi.

Paradossalmente ero io quella a dare consigli. Io che per quanto riguardava le faccende sentimentali ero imbranata come non so cosa. Io che, in generale, nelle relazioni di qualsiasi genere mi chiudevo e faticavo a fidarmi.

"Dovresti valorizzare di più i tuoi punti di forza." proseguii, levandole dalle spalle il cardigan color panna.

Frugai nel mio zaino ed estrassi una spazzola e la mia pochette.
Le passai un rossetto viola, in abbinamento alla sua gonna e un eyeliner.

"Sai metterlo?" chiesi.
Lei annuì con gli occhi sbarrati e prese timorosa il tubetto nero.
"Credi davvero che questo potrebbe aiutarmi?" domandò insicura.
"In teoria dovrebbe." risposi facendo spallucce.
"Oh questo sì che mi è di conforto." si lamentò Beth.

Non risposi. Non era nel mio stile mentire per far felice la gente.
Mentre le inumidivo i capelli con l'acqua e mi aiutavo con la spazzola per sistemarle i riccioli dorati, lei si disegnò una linea sottilissima sulle palpebre.
Alzai gli occhi al cielo, la voltai e, una volta ripreso l'eyeliner, allungai la riga oltre la palpebra per entrambi gli occhi e decisi di inspessirla un po', dopodiché le sistemai una parte dei capelli quasi a coprirle l'occhio destro.
Aspettai che si mettesse il rossetto e infine la osservai rimirarsi allo specchio.

"Nessuno ti dice di cambiare totalmente aspetto, anzi...ti suggerisco di non farlo mai a meno che non sia tu a volerlo..." iniziai.
"...ma sebbene tu abbia un aspetto semplice e poco appariscente, puoi esaltate la tua bellezza con qualche piccola modifica." termino facendole l'occhiolino.
"Però devi proprio indossare quelle?" domandai con una smorfia indicando le ballerine ai suoi piedi.
"Uh per quello non c'è problema, so a chi chiedere, seguimi!"

Non mi diede il tempo di rispondere e mi trascinò per un polso verso una figura in un angolo del locale.
Quando la riconobbi mi bloccai.
Non me n'ero resa conto fino ad allora, ma nel tempo passato in sua assenza, il senso di fastidio che mi procurava si era trasformato in un sincero e profondo astio.

"Sam! Guardami un po'?" esclamò entusiasta Beth facendo una giravolta su sé stessa.
"Ma quasi non ti riconosco!" le rispose Samantha.
"Tutto merito di Sarah!" disse entusiasta.

La bionda si voltò verso di me e la sua espressione si irrigidì un attimo, ma ritornò in fretta a sfoggiare un sorriso. La sua falsità mi fece incazzare ancora di più.

"Volevo chiederti...mi presteresti il tuo cambio, vero?" chiese Beth all'amica.
"Ma certo, finalmente hai deciso di rivedere il tuo look, non posso dirti di no." le sorride lei.

Beth infilò una mano nella sacca di Samantha, tirandone fuori un paio di scarpe nere col tacco non troppo alto e corse via, suppongo per cambiarsi.

"Senti, so cosa stai pensando..." cominciò a dire la bionda.
La guardai inarcando le sopracciglia, come sorpresa dalla frase.
"Ricordo che sei amica di Matthew e sicuramente ti avrà parlato del perché abbiamo rotto." spiegò.

Il ricordo della sera in cui ero corsa lì per farlo uscire mi colpì come uno schiaffo.
Vidi l'immagine del suo volto palesemente triste. Rammentare il suo aspetto ferito mi fece stringere il cuore, ma ricordando il resto della serata, quasi mi scappò un sorriso.
In realtà Matt non mi aveva detto il perché si fossero mollati, ma potevo benissimo intuirlo.

"Non l'avrei tenuto in ballo ancora per molto, comunque. Stavamo insieme da più di un anno e non provavo più nulla già da qualche mese, ma vedi...avevo un esame importante e lui mi ha aiutata molto con gli studi, per cui..." si difese, ignara del fatto che ciò non faceva che aumentate la mia rabbia.

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