Un improvviso oggetto lanciatomi addosso mi fece aprire gli occhi di scatto, ma appena il mio sguardo mise a fuoco la figura innanzi a me, essi si chiusero di nuovo.
«Pensi di alzarti entro l'estate prossima o devo pensarci io?» la voce di Allison mi innervosì già di prima mattina.
«Senti, Fiammetta. Pensi di chiudere quella bocca entro la fine della tua vita o devo pensarci io?» sbottai chiamandola appositamente con il nomignolo che tanto detestava.
«Quante volte devo ripetertelo? Non chiamarmi così! I miei genitori mi hanno dato un nome per un motivo, non credi?» rispose lei irritata, mettendo le mani sui fianchi e guardandomi di traverso, segno che diceva sul serio.
«Sì, ma questo ti sta molto meglio.» sogghignai facendole l'occhiolino.Allison alzò gli occhi al cielo e girò sui suoi vertiginosi tacchi a spillo.
«Non mi sta meglio e lo sai anche tu.» disse sorridendomi.
Si piazzò davanti allo specchio sul mio comò e con le mani si diede una sistemata ai capelli, per poi controllare un'ultima volta il make-up.
Allison non era una ragazza vanitosa, ma ci teneva parecchio all'apparenza e cercava sempre di mostrarsi al massimo del suo splendore.
Era una bellissima ventisettenne dai vivaci occhi nocciola, un grazioso naso all'insù e due labbra piene sempre pronte a mostrarsi in un sorriso radioso.
Non era troppo alta, ma spesso si ritrovava a guardarmi dall'alto in basso per via dei tacchi che amava indossare e che assieme alle sue movenze affettate, rendevano il suo corpo magro di un'eleganza che non di rado faceva girare la testa a molti uomini. Ciononostante, per ragioni a me ignote, insisteva fermamente ad essere single fin da quando l'avevo conosciuta.«Strano, quel cespuglio rosso che ti porti in testa dice il contrario.» insistetti indicando la sua chioma rosso fuoco, da cui derivava l'innominabile soprannome.
Lei scosse il capo.
«I miei capelli sono a posto così e li trovo stupendi, ma grazie del tuo gentile parere.» applicò un ultimo strato di rossetto scarlatto sulle labbra piene e le fece schioccare.
«Comunque, ti ho rimediato un colloquio di lavoro da Gibson, così eviti di rientrare a notte fonda ed io posso smettere di svegliarti a suon di cuscinate ogni mattina.» sorrise, mostrando lo spazio tra gli incisivi superiori che caratterizzava la sua dentatura.
«Che cosa?!» esclamai sorpresa.
«Hai capito bene, fatti trovare tra due ore al suo locale e vedi di essere presentabile.» disse e corse fuori dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Sapeva che di lì a qualche secondo sarebbe arrivata la mia sfuriata.«Stronza!» le gridai dietro.
«Non ci andrò!» aggiunsi.
«Invece sì!» rispose Allison in lontananza con voce tranquilla, prima di uscire dall'appartamento.Mi passai una mano tra i capelli.
Ma perché cazzo deve sempre immischiarsi negli affari miei?
Purtroppo dovevo ammettere che avevo un debito con lei e finché fossi rimasta sotto il suo stesso tetto, sarei dovuta stare alle sue regole.
Ormai di tornare a dormire non se ne parlava, perciò mi alzai e andai in bagno.
Avevo bisogno di una doccia bollente per distendere i nervi, ma prima dovetti tentavo di sgarbugliare la matassa di nodi color inchiostro che alloggiava liberamente sul mio capo e ci vollero dieci minuti buoni prima di riuscire a levarli tutti.«Maledetti capelli. E sì che li ho lavati ieri...» imprecai a denti stretti, osservando il mio riflesso allo specchio.
Avevo dimenticato di struccarmi la sera prima, infatti un buono strato di eyeliner incorniciava i miei occhi grigi e le mie labbra erano colorate a macchie da un rossetto di una tinta viola scuro.
Tastai con cautela il piercing che avevo al naso e feci una smorfia. Faceva ancora male. Il giorno precedente, intenta a scostarmi i capelli dal volto, ero riuscita a far impigliare l'anello che stavo indossando nell'anellino al naso, strattonandolo malamente.
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Besa
FantasyFuggire dal proprio passato non sempre può migliorare Il proprio futuro. Sarah scappa dalla sua città dopo l'omicidio di sua sorella Julia da parte dell'organizzazione che le obbligava a lavorare per lei. La stessa organizzazione che, però, riesce...