4. In trappola

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Pensavi che, dopo aver fatto la sua conoscenza e aver capito che tipo di persona fosse il tuo coinquilino, non potesse seriamente andare peggio.

In fondo, lo speravi.

Credevi che quello fosse il suo apice. Che, oltre a quelle torture, non avrebbe contribuito a rendere la tua vita nella nuova casa un inferno.

Ma sai anche però che, sono poche le volte in cui la tua mente ragiona nel modo giusto.

È passata una settimana, solo una. Un tempo che potrebbe sembrare relativamente breve e quasi inesistente, ma per te è stata un'agonia.
In quel breve lasso di tempo, ti sentivi come chiusa in una cella di un carcere, a segnare sul muro perfettamente imbiancato i giorni che passavano sotto i tuoi occhi.

Cosa strana, dato che questo appartamento, di rozzo e sporco come una galera, non possiede proprio nulla.

Hai passato le ore muovendoti più veloce che potevi dalla tua stanza alla cucina, dalla cucina alla tua stanza, evitando qualsiasi cosa ti stesse intorno. Avevi bisogno delle risorse necessarie per sopravvivere a Jungkook e la sua voglia di prosciugare ogni tua forza vitale e quel poco che rimaneva della tua pazienza.

Perciò, rassettavi ogni centimetro e angolo della grande cucina alla ricerca disperata di cibo e poi, come un ladro silenzioso e scaltro, sgattaiolavi nuovamente in camera per riprendere la tua vita da reclusa.

In realtà, non era Jungkook a tenerti segregata lì dentro. Eri tu che non volevi averci niente a che fare con quel ragazzo.

Ha cercato più volte di parlarti, ma quella inconfondibile curva derisoria sulle sue labbra non ha fatto altro che far accrescere la tua rabbia verso di lui.
Per questo, ti sei limitata a zittirlo con qualche parola confusa, per non dover nemmeno sentire la sua voce.

Ti sei resa conto che, anche solo la sua presenza nella tua stessa stanza, ti altera.

Qualche volta, scorgendo di sfuggita il suo bel viso, ti è sembrato che fosse quasi... confuso dal tuo comportamento. Quasi sembrava che gli dispiacesse di quel trattamento esclusivo che gli stavi riservando.

Poi ti sei resa conto che non poteva essere possibile; sono solo le regole del suo gioco. Lo stesso che stai cercando di evitare a tutti i costi.

Se Jungkook non ti dava tregua durante il giorno, anche la notte ormai, era diventato il momento perfetto per iniziare a giocare.
Ogni sera di quella settimana, se non quasi, sembrava che si divertisse a fare chissà che cosa in camera sua, in compagnia di quella che hai dedotto, fosse la sua ragazza.

Ti infilavi sotto le coperte, cercando di ignorare in tutti i modi possibili ed immaginabili quei sospiri trascinati e quei gemiti incontrollati.
Non ti davano fastidio; per quanto ti riguardava, Jungkook poteva fare quello che voleva nella sua intimità. Ma quei dannatissimi rumori non ti facevano chiudere occhio.

E, come se non bastasse, continuavano per molto tempo. Anche per tutta la notte.

Poi, il mattino seguente, sentivi la porta d'ingresso aprirsi e richiudersi con un tonfo. Cosa che, hai imparato, indicava che la dolce metà del tuo coinquilino se n'era andata.

Quello era il momento perfetto per cercare di dormire. Così, provavi finalmente a chiudere i tuoi occhi intorpiditi per staccare da tutto e da tutti.

O almeno così speravi, prima che Jungkook facesse partire della musica.

Della fottutissima musica.

Hai pregato che qualcuno venisse a lamentarsi del volume troppo alto per quell'orario del mattino e rimettesse una volta per tutte Jungkook al suo posto. Ma nessuno si è mai fatto vivo.

HOUSEMATES ✓ [Jungkook•Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora